PISTOIA. Il Consigliere Alessandro Tomasi scrive:
Con un interrogazione protocollata il 30 giugno 2014 chiedevo informazioni sulle acque reflue dell’ospedale San Jacopo ed in particolare sulla loro depurazione. L’U.O. Igiene Ambientale e Tutela degli Animali per rispondere all’interrogazione ha avviato una corrispondenza con Publiacqua ed Arpat.
Publiacqua ha fornito informazioni in merito ai controlli effettuati mettendo in evidenza alcune criticità:
- L’esito del controllo analitico sul campione prelevato in data 15/09/2014 ha atto rilevare un superamento del parametro Ammoniaca, attestatosi a 57 mg/l rispetto ai 50 mg/l autorizzati (questo valore autorizzato è già in deroga rispetto alla norma).
- È stato rilevato un andamento delle registrazioni delle portate che stimava al 31/12/2014 un quantitativo attinto superiore al consumo di scarico autorizzato.
- Con la prescrizione n. 6 dell’autorizzazione veniva richiesta una valutazione sull’utilizzo di disinfettante sul sistema di smaltimento dei reflui, con particolare riferimento alla formazione di sottoprodotti indesiderati della disinfezione. Al momento del sopralluogo (settembre 2014) non risultava ancora completata la sezione di disinfezione in quanto la Asl aveva ritenuto opportuno attendere i risultati degli studi condotti per la scelta del miglior disinfettante che, in relazione alle caratteristiche del refluo da trattare, presentasse un elevato potere disinfettante ed una ridotta formazione di sottoprodotti indesiderati di disinfezione.
- La Asl ha comunicato che è in corso di definizione una procedura straordinaria, da applicare in caso di episodi rischiosi, che prevede che i reflui derivanti dai reparti di “degenza protetta” arrivino con canalizzazioni dedicate in fosse biologiche dedicate, da cui, anziché confluire nella fognatura comune, vengono aspirati e smaltiti come rifiuti da ditte specializzate.
L’U.O. Igiene Ambientale e Tutela degli Animali con lettera del 8/1/2014 indirizzata all’Autorità Idrica Toscana, Publiacqua S.p.a., Arpat, Usl3, Provincia di Pistoia ha chiesto conto di queste criticità e suggerito ad Arpat di provvedere all’inserimento del polo ospedaliero nell’attività di controllo sulle autorizzazioni allo scarico di acque reflue in fognatura previsti dalla carta dei servizi Arpat (5% degli scarichi autorizzati).
L’U.O. Igiene Ambientale e Tutela degli Animali ha suggerito inoltre ad Arpat e Provincia di valutare l’opportunità di una eventuale revisione dell’autorizzazione allo scarico dell’impianto di depurazione Centrale Passavant sito in via Toscana, e del protocollo di controllo Arpat siglato con Publiacqua relativamente ai parametri di tabella 3 dell’allegato 5 alla parte terza del D.Lgs 152 /2006, tenuto conto dei reflui ospedalieri sono collettati a tale depuratore.
Visto quanto emerso non si può stare certo tranquilli e occorre fare chiarezza. Continua ancora lo sforamento della quantità di ammoniaca il cui valore autorizzato è già in deroga alla norma? Quale è la quantità definitiva di scarico?
I fatti più preoccupanti però sono che ad oltre un anno dall’apertura non risultava ancora completata la scelta del miglior disinfettante che, in relazione alle caratteristiche del refluo da trattare e che non si fosse creato un protocollo di sicurezza in caso di incidenti e perdite dei reflui pericolosi provenienti dalla degenza protetta.
Infine come è possibile che non si sia inserito il polo ospedaliero nell’attività di controllo sulle autorizzazioni allo scarico di acque reflue in fognatura previsti dalla carta dei servizi Arpat (5% degli scarichi autorizzati)?
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