REGIONALI. BESOSTRI: «COL ‘TOSCANELLUM’ VOTO INIQUO»

Felice Besostri
Felice Besostri

FIRENZE. L’avvocato Felice Besostri sostiene la denuncia pubblica fatta nei giorni scorsi da Cinzia Niccolai e Gabriella Chiaramonte, esponenti della Carovana per la Costituzione sempre, le quali nella trasmissione Pane e Costituzione di cui sono curatrici su www.radiocora.it, hanno presentato un dossier dal quale emerge (vedi tabella dei voti di lista allegata) che “se l’attribuzione dei seggi alle varie circoscrizioni non fosse stata drogata dalla somma dei voti delle 4 fiorentine (dove i candidati erano diversi), i seggi sarebbero scattati prima in altre circoscrizioni che hanno preso più voti di Firenze 1. Le liste di minoranza più piccole invece eleggono tutte a Firenze 1”.

“Il voto non è stato uguale. Si impugni entro il 30 giugno la proclamazione degli eletti”, afferma Besostri che aggiunge: “I seggi sono assegnati preventivamente alle circoscrizioni in base alla popolazione residente, ma i consiglieri sono proclamati in base agli elettori e voti di lista e questo porta alla trasmigrazione dei seggi verso le circoscrizioni più grosse e con più alta partecipazione. Per questo in molte regioni si è stabilito che ogni circoscrizione dovesse averne almeno 1, lo stesso si verificava per le europee finché una sentenza e poi un parere del Consiglio di Stato hanno vietato ogni trasmigrazione”. Besostri è stato anche il legale che ha preparato e depositato il 26 gennaio scorso al Tribunale di Firenze il ricorso contro il Toscanellum sottoscritto da quindici personalità della cultura, dell’associazionismo e della politica toscana.

La tabella dei voti di lista
La tabella dei voti di lista

“Pur non essendo addette ai lavori, come cittadine attente ai diritti costituzionali, ci sentiamo di concludere che questa legge è incoerente in quanto reintroduce le preferenze, con l’intento di dare voce agli elettori (al netto dei listini bloccati), mantenendo il criterio di attribuzione dei seggi basato sui voti assoluti di lista. Si è visto però che tale criterio ha mancato l’obiettivo della omogeneità territoriale e Firenze ottiene 1 consigliere ogni 81.000 abitanti mentre Grosseto ne ottiene 1 (e 1 solo, di maggioranza) ogni 220.000 abitanti.

Tra l’altro – concludono Niccolai e Chiaramonte – si deve considerare che, in virtù del premio di maggioranza, al Pd vanno 24 seggi invece dei 21 che si sarebbero spettati. Quindi le liste di opposizione non sono rappresentate nelle circoscrizioni con minori abitanti e il voto degli elettori non è uguale”.

[brigua comunicazioni]

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