«REGIONE TOSCANA. SOLDI PUBBLICI: CI SONO, ECCO DOVE TAGLIARE E COSA FARE»

logo-regione-toscana4FIRENZE. Costi della casta: è arrivato il momento di tagliare.

– Spese per organi istituzionali: tot. 2015: euro 27.513.490,92 (cod siope 1101)

Le spese per organi istituzionali considerano indennità di carica e di funzione, rimborsi spese vari, vitalizi, missioni, contributi ai gruppi. (Non rientrano invece direttamente in questa voce le spese per il personale del Consiglio regionale, oltre a quelle sostenute per le manutenzioni degli immobili e l’acquisto di materiale da consumo).

Insostenibile privilegio in un periodo di crisi e di forte disoccupazione. Sono 8 assessori, un presidente e 55 consiglieri, più i vitalizi, costosetti, vero? Ecco cosa tagliare.

– Costo personale assegnato alle strutture di supporto degli organi politici di giunta e consiglio 2014: euro 7.514.334; 2015 euro 6.116.980

Invece di dare lavoro agli amici di partito, non si potrebbero invece indire concorsi pubblici aperti a tutti in cui vincano i migliori?

– Costo annuo dei 16 direttori con incarico del presidente: euro 2.120.000 all’anno (stipendio annuo lordo senza oneri riflessi, cioè senza comprendere gli oneri previdenziali e assicurativi a carico del datore di lavoro, in questo caso Regione Toscana). Ma una nuova direzione è in formazione cioè: altre 130.000 euro.
È proprio quello che servirebbe per progressioni orizzontali per tutti i dipendenti regionali.

Consulenze

– studi, consulenze, indagini e gettoni di presenza: totale 2015: euro 1.017.058,36

– incarichi professionali esterni: tot 2015: euro 674.898,5.

Costi della finanza

Interessi passivi ed oneri finanziari per operazioni in derivati: totale 2015: euro 1.441.358,67

L’ideologia neoliberale pro-mercato ha indotto, chi non ha strumenti critici, a credere nelle truffe speculative del mercato finanziario. Comunque ci si chiede: l’avrebbero fatto con i propri soldi?

Soldi alle imprese private: è arrivato il momento di tagliare

Dove vanno i soldi? Alle imprese furbette che accusano il pubblico di non funzionare!

  • – Trasferimenti in conto capitale ad imprese private (escluse le imprese produttrici di servizi sanitari e assistenziali) tot 2015: euro 52.523.374,75
  • – Trasferimenti correnti ad imprese private (escluse quelle produttrici di servizi sanitari e assistenziali) tot 2015: euro 75.205.432,24
  • – Trasferimento in conto capitale ad istituzioni sociali private: anno 2015: 3.508.883,83
  • – Trasferimenti correnti a istituzioni sociali private per assistenza sociale: tot 2015: euro 5.095.311,73
  • – Trasferimenti correnti a istituzioni sociali private per fini diversi dal sociale: tot. 2015 euro 47.546.342,14.

Alle imprese private quindi nel 2015 la regione ha trasferito euro 183.879.344,69.

Cosa fare?

Soldi buttati...?
Soldi buttati…?

I soldi invece di trasferirli alle imprese private e alla casta, devono essere usati per finanziare i servizi pubblici: edilizia residenziale pubblica ad affitto sociale, servizi di qualità per la cura degli anziani (assumendo con contratti da dipendenti a tempo indeterminato i badanti), servizi per la cura dei bambini: asili e scuole materne, spazi culturali (centri sociali, teatri, sale concerto), biblioteche, servizi di cura e tutela del territorio, sanità pubblica, alloggi per studenti, borse di studio per gli studenti.

E con quei soldi si possono assumere direttamente i lavoratori con contratti di lavoro a tempo indeterminato con tutele totali e immediate (non crescenti) proprio per gestire quei servizi sociali e culturali.

È meglio insomma pagare il lavoro per il suo valore invece di affidarsi alle imprese che abbassano sempre più diritti e paghe, con il pubblico che dà il lavoro socialmente utile come una elemosina.

Il lavoro va pagato! La povertà si contrasta garantendo i diritti dei lavoratori, aumentando il loro reddito (che consente che ci sia una domanda per l’offerta di beni e servizi), tassando gli evasori fiscali, molti dei quali sono proprio le imprese private e i negozianti che strumentalmente hanno costruito l’immagine negativa del pubblico dipendente. Strumentalmente per distruggere il servizio pubblico (che comunque siamo più che d’accordo che va reso più efficiente e ospitale) e per sostituirlo con una impresa privata più costosa e spesso più inefficiente, perché orientata ad aumentare i propri profitti e non a garantire l’accesso di qualità per tutti.

Invece di assumere personale con contratto a tempo indeterminato con concorso pubblico aperto a tutti, la Regione Toscana spende:

– altre spese di personale (lavoro flessibile: personale con contratto di formazione e lavoro, personale con contratto di fornitura di lavoro temporaneo lavoratori interinali, lavoratori socialmente utili): tot 2015: euro 10.448.960,43.

“Elaborazione AgID su dati Siope”.

Tutti i dati citati sono reperibili al seguente link: http://soldipubblici.gov.it/it/home

Dal sito della Regione Toscana, trasparenza apprendiamo anche che per le società partecipate gli oneri a carico del bilancio regionale per l’anno 2014 sono stati euro 92.380.656.

Ecco fatta la vera spending review. Semplice, vero?

Marvi Maggio
Dirigente sindacale Cobas
nella Rsu della Regione Toscana

Print Friendly, PDF & Email