LE ELEZIONI REGIONALI sono andate, ha votato solo la metà degli aventi diritto, ma qualcuno va a sedersi in un banco prestigioso con un’indennità di tutto rispetto, molti onori e pochi oneri. Per cinque anni non ci piove.
Inutile dire, la nostra Costituzione prevede le Regioni, la legge di riforma del titolo V, imprecisamente detta “federalista”, ha attribuito alle Regioni il potere di fare leggi, quindi niente che non sia battezzato nel nome della democrazia.
Ma oggi, a distanza di 14 anni da quella riforma, è evidente che le Regioni sono un inutile quanto dispendiosissimo orpello: che non ci possiamo permettere.
Ci costano 200 miliardi l’anno: noi ne avevamo già parlato, cifre e dati alla mano ma è meglio ripetersi, casomai qualcuno si mettesse solo ora in ascolto…
Il grosso della spesa probabilmente va nella sanità, ma a fronte di un ministero della salute oggi abbiamo un ministero e venti assessorati; le Regioni fanno venti diverse leggi, una per territorio, in ogni materia di competenza.
Ma qualcuno di noi potrebbe dire di aver tratto beneficio dall’avere una legge regionale anziché nazionale? Il servizio è migliorato, specialmente in relazione ai costi spaventosi di cui sopra?
L’Italia aveva un’ambasciata a Bruxelles adesso ci sono 22 sedi diplomatiche: l’ambasciata italiana, 19 delle Regioni, una della provincia di Trento e una della provincia di Bolzano.
Se uno ha le pezze al culo cerca di migliorare la sua produttività e di ottimizzare le risorse o si mette a spendere ciò che non ha, togliendo ogni risorsa e speranza ai suoi stessi figli?
Iniziamo a smantellare queste Regioni, anche se appena rinnovate: lavorino in questo senso e da sùbito anche i neo-eletti, e gliene sarà reso merito.
Oppure continuino a sperperare come se non ci fosse un domani ma non vengano a rEgionare di “bisogno di amministrazione” perché tutto questo lavorìo della politica ha un solo fine, mantenere se stessa.
p.f.
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FUORI DEI DENTI
COMINCIAMO, intanto, col dire che dei 200 miliardi annui, 10 basterebbero a dare ai pensionati quello che ha detto la Corte Costituzionale: e allora sì che potremo parlare di Costituzione, di legalità e di democrazia. Fino ad allora dovremmo fare solo una cosa, prepararci a un nuovo 14 luglio iniziando a innalzare le ghigliottine in piazza.
Gli altri 190 miliardi sottratti alle decisioni laide delle Regioni, farebbero davvero la differenza: alla faccia di tutti i politicanti che ciucciano come sanguisughe e che magari scrivono su fb «Provincie? Via. Regioni? Via. Poi????? Qualcuno dovrà pur occuparsi di governare o no????» – ché se poi è proprio scritto «Provincie», come mi dicono, chi lo ha scritto torni a scuola e impari a scriverlo ortograficamente senza la «i», che è meglio; e ringrazi Renzi del troiaio posto in essere con la soluzione “ente intermedio [del caos]” e la bravata del “Senato Eunuco” a fronte di una Camera schizofrenica!
e.b.
Rileggete:
Fino al 1970 non esistevano…eppure l’Italia era in pieno boom economico….la verità è che il federalismo non fa per noi…cadiamo in tentazione e volentieri cediamo. Oltretutto il nostro federalismo è fasullo…tiene in piedi tutte le strutture centrali e ci ha dato un sacco di pesi morti periferici.
Massimo Scalas
E proprio vero signor Scalas.
Credo che il termine “federalismo” per quella riforma sia stato scelto perché la Lega faceva status…
Paola Fortunati