Per evitare fraintendimenti da parte dei signori della procura, chiarisco in partenza che ogni cosa che viene qui detta e scritta lo è subordinatamente alla dichiarazione formale che tutto viene dichiarato «a mio parere» e pertanto insindacabilmente sotto l’ombrello protettivo dell’art. 21 della Costituzione solitamente ignorata da tutti
Poveri Padri Costituenti e poveri cittadini che prendono anche la tessera dell’Anpi!
FATE CIÒ CHE VOLETE, MA LE COSE SON CERTE:
LE STRADE VICINALI DEVON ESSER RIAPERTE!
Se li sono presi e tenuti a forza e Curreli voleva perfino confiscarli…
Stamattina vi illustro in che razza di stato stiamo vivendo e quale sia la qualità media delle cosiddette «autorità costituite» esaltate, a Pistoia, dalla visione del mondo della Gip Patrizia Martucci, che me le ha proposte come la salvezza dell’umanità, proprio mentre lei stessa, senza avere in mano nient’altro che un sacco di chiacchiere non provate da alcuna seria indagine e raffazzonate da un iperattivo – quanto difettoso, a mio avviso – sostituto Claudio Curreli, ha deciso tout court che io dovevo essere punito e mi ha omaggiato di:
- misure interdittive (Bianchini non avvicinarti a meno di 300 metri dal ragionier non dottor Romolo Perrozzi sennò son guai). Scusi, dottoressa… Ma chi lo ha mai fatto, di grazia?
- sequestro cautelare di: 1 cellulare; 1 tablet; 4 computers. Ho già scritto altrove che perfino gli asini di razza amiatina sanno che a chi è giornalista questi strumenti non possono essere tolti: ma la procura di Pistoia (e forse anche molte altre) fa come crede e sente di fare a prescindere. E i risultati sono tangibili.
La dottoressa Martucci mi ha dato anche l’ordine (ai giudici piace ordinare) di non comunicare in alcun modo con il superprotetto Perrozzi, Ctu del tribunale di Pistoia e (dati i silenzi del palazzo in merito) non verosimilmente ignoto al capo-scout filo-Carola Curreli e/o a sua moglie, la dottoressa Nicoletta Maria Curci, che lavora nello stesso tribunale del marito, fianco a fianco col coniuge e più o meno nelle stesse materie.
Se una cosa così si facesse noi, loro – questi angeli di dio che sono i nostri custodi – ci farebbero finire immediatamente agli arresti, come del resto è successo a me che chiedevo di fare applicare la legge; alla ragioniera Silvia Sarno di Agliana (alle cui caviglie è toccata l’onta del bracciale elettronico: eppure lei giura di non aver fatto niente che non fosse già stato approvato dalla giudice Nicoletta Curci); alle vigilesse di Agliana – storia da commedia di Aristofane – solo perché con quel puttanaio che sono state le vicende dell’ex-comandante Andrea Alessandro Nesti, e le decisioni di due incapaci al timone del Comune (Maurizio Ciottoli e Luca Benesperi), malconsigliati dalla sindaca di fatto Paola Aveta, segretaria generale dell’ente, per una Traversi che corre dal luogotenente Maricchiolo a Quarrata e dice che le hanno rubato una chiave, si mettono in moto ben due sostituti (De Gaudio e Serranti) e inizia un’altra storia da Papillon per la Lara Turelli e la Claudia Vilucchi. Dal 15 dicembre prossimo ci sarà da divertirsi in aula…
Ora che ho illustrato lo stato-carcere di un regno d’italia che altro non è che uno stato di polizia in mano ai giudici, torno al non comunicare in alcun modo con il superprotetto ragionier non dottor Romolo Perrozzi. Ma fo una premessa: io non ho mai comunicato con il Perrozzi se non il 31 dicembre 2008, quando lui stesso mi aggredì sulla pubblica via o quando, rispondendo ai suoi insoffribili avvocati, gli ho spedito, per conoscenza, le risposte anche a lui. Basta.
Se non dovevo dunque comunicare con lui in alcun modo, quale disobbedienza alla Gip Martucci avrei commesso, se continuai a scrivere pezzi giornalistici su oscenità e favoritismi di cui il Perrozzi era stato – come è stato: e lo sottolineo – gratificato dallo sgangheratissimo staff tecnico del Comune di Quarrata durante le amministrazioni SS Gori e Mazzanti?
Eppure il sostituto Claudio Curreli, dopo altri miei articoli sulla situazione Perrozzi/Comune, si rivolge di nuovo alla Gip Martucci, la quale, ignorando e contraddicendo se stessa, mi aggrava la pena e mi fa arrestare ai domiciliari: e solo perché il Curreli strilla? Allora mi chiedo: che stato è quello in cui i giudici agiscono in palese contraddizione con sé stessi e dando ragione solo a chi strilla di più? Non è, davvero, uno stato-carcere?
E la cosa è talmente stupida, di per sé, che addirittura lo stesso “persecutore” Curreli, a un certo punto, firma, insieme al suo capo Tommaso Coletta, una dichiarazione con cui certifica che in questo regno d’italia ognuno può scrivere quello che vuole e nessuno può impedirglielo. Guardate bene la risposta alle avvocate Giunti (che purtroppo non sa il latino), Augustin e Meoni che, con le decisioni del giudice Gaspari credono di aver portato un cocomero a casa e invece ci hanno portato una bomba a orologeria…
Domanda: se le cose stanno così; e se non mi si può impedire di scrivere sull’argomento Perrozzi/Comune, mi dite per quale motivo la Gip Martucci mi ha tenuto agli arresti per 104 giorni e mi ha sequestrato 4 computer, il cellulare e il tablet? E soprattutto, mi spiegate, o giurisprudenti, cosa significa la logica nell’ambito del diritto? Perché io, da me e con la mia povera mente indòtta, non ci arrivo proprio.
In questi giorni mi sono stati restituiti gli oggetti di mia proprietà che, essendo sotto sequestro cautelare-interdittivo, dovevano essere semplicemente tenuti in cassaforte e solo conservati con la massima cura – mentre più che il dubbio ho la quasi certezza che qualcuno (poi vedremo come stanno davvero le cose…) ci ha ficcato dentro il suo nasino francese all’insù.
Quante telefonate da stalker sono state fatte al Perrozzi dal mio cellulare? Zero. Quante lettere di minacce sono state scritte al Perrozzi? Zero. E lo stesso vale anche per il Benesperi epigastràlgico rovinato da Linea Libera (è un mentitore seriale, invece, dottor Grieco! Ha sempre sofferto di diarrea – donde il suo soprannome, che lei non vuole sentir rammentare –; è stato più volte in cura e osservazione a Careggi; ha sempre sofferto di rigurgiti post-ruminatorii. E qui nasce anche il problema della serietà dei certificati medici rilasciati “ad mentulam canis” da psichiatri e medici di base – stessa cosa vale per il dottor Andrea Alessandro Nesti, ammalato… “a sifone” per il concorso di Montecassino…
E allora… Non si fa così, cari procuratori e magistrati di Pistoia. Vi ricordo che voi siete soggetti alla legge; che non siete la legge; che non potete e non dovete fare della legge quella pelle di becco che anche in questa vicenda ne avete fatta.
Non siete affatto, a mio avviso (ma lo hanno capito in parecchi, anche se tacciono per paura di ritorsioni) né terzi né imparziali; non siete affidabili; operate a vostro capriccio e fate svolgere indagini da militi CC che, pur essi, sono legati a triplo e quadruplo filo con gli interessi e le conoscenze locali se ed in quanto imparentati, in senso concreto e figurato, e colleghi di altri militi a loro volta imparentati con imputati e loro difensori. una bella catena di Sant’Antonio (degli animali, non da Padova).
È chiaro che gli ordini degli avvocati tacciono; che le camere penali si sono mozzate la lingua; che dinanzi a voi – come nella Tosca – trema tutta Roma o, nella fattispecie, tutta Sarcofago City. Solo che alla fine i fatti parlano da soli. Perciò chiedo pubblicamente a voi, tutori, a mio avviso, maldestri della legalità e non di rado causatori di ingiustizia gratuita:
- avete svolto le indagini come si doveva o avete prestato orecchio alla polizia giudiziaria sulla quale vi siete adagiati ed appiattiti?
- è reato di stalking chiedere che un sindaco faccia il suo dovere applicando e facendo applicare leggi e regolamenti? Cosa che, peraltro, non ha ancor fatto, in ipotesi abusando del suo ufficio;
- potete giurare solennemente di non conoscere affatto i vari personaggi offesi oppure (come io penso) no?
- non provate nessuna vergogna del fatto che, pur messi tutti da me a piena conoscenza dei fatti – vi ho spedito documenti, norme, regolamenti, foto e quant’altro – avete preferito (e questo vale anche per il giudice Luca Gaspari) far finta di non sapere pur sapendo? Sotto il profilo giuridico-legale tutto questo cos’è: colpa o dolo?
- e quando verrà fuori anche il resto – che non è certo mia intenzione anticiparvi –, cosa farete mai? Sceglierete un bell’albero di sicomoro a cui appendermi per non appendere voi stessi? Questa è indignatio, cari signori!
Una salus victis: nullam sperare salutem. È di Virgilio. La traduco per l’avvocata Giunti: per chi è vinto c’è una sola speranza, non avere speranza. Quando lo stato è violento perché fa quello che vuole, perfino per i catt0lici – nelle cui file milita il sostituto Curreli – è santo e giusto abbattere il tiranno.
Ecco. Stamattina vi ho illustrato – ma siamo solo all’inizio – in che razza di stato stiamo vivendo e quale sia la qualità media delle cosiddette «autorità costituite» esaltate, a Pistoia, dalla visione del mondo della Gip Patrizia Martucci. Alleluia!
Edoardo Bianchini
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