regolamento (denojanti). E LA NANNI PARLÒ

La Comandante Paola Nanni: “appassionata” del suo regolamento

MONTALE — AGLIANA. Ci perdoneranno quelli della Banda Bassotti (Ferdy, Dony, Paola e Ryno), ovvero quelli del non – dialogo (che poi fanno le vittime), ma la Commissione congiunta 1 tenutasi martedì sera a Montale, non ci ha affatto impressionato, né chiarito o risolto.

L’ampia e prolissa replica della Comandante Nanni (tre ore di commissione!) era a tratti struggente, fino all’emozione di qualcuno che ha però trattenuto, le sgorganti lacrime.

Senza entrare nel merito dei vari argomenti – lo faremo non appena i sindacati Cisl, Uil e Dicaap Fp ci daranno le loro precise osservazioni già inoltrate alle due Amministrazioni – osserviamo delle gravi lacune di tipo procedurale e di chiara impostazione soviet (what else?), con la violazione dei solenni principi del contraddittorio e della parità di trattamento tra le parti, interessate all’approvazione del famigerato “Regolamento s.a. di Pm”.

La Presidente della Commissione congiunta, Rachele Santini

La Comandante Nanni ha ben spiegato di essersi sentita incompresa, equivocata e perseguitata e di “aver passato un brutto periodo” avendo letto, cose ingiuste e allusive.

Ma non si è mai chiesta – o ha mai dubitato – degli oltraggi alla quasi totalità del personale (ben documentati) e di quale sia stata la causa di questa persecuzione?

Non si ricorda che il 9 Ottobre, Ryno aveva deciso di portare in Consiglio il regolamento tal quale urgentemente, adducendo l’imprimatur (in due tre giorni) della Dony che – finalmente aggiungiamo noi – è stata riconosciuta alla sua naturale funzione di consulente giuridico dei Comuni dalla stessa Nanni, ancorché poi sia stata surrogata dal parere (pagato) da uno studio esterno.

Bene avrebbe fatto a rispondere alle note del Consigliere Benesperi!

Rynocommissario, Assessore alla Pm, Fragai

Non capiscono, quelli della Banda Bassotti, che le contestazioni ricevute sono l’effetto (non la causa) di un comportamento antisindacale (laddove tre dei sindacati su quattro hanno detto “No!”) prevaricatore e arrogante che ha ridotto gli spazi di relazione non solo interpersonale tra gli agenti (due terzi del personale sono contrari alla bozza di Regolamento predisposta), ma anche con le stesse organizzazioni sindacalai: tra esse le due Rsu sono cadute in contraddizioni con rettifiche e smentite, vedendo le dimissioni della Vuono e dimostrando anomalie che le ha messe in ridicolo nelle due Amministrazioni.

Alla riunione del pomeriggio del 18 le Rsu erano spaccate, compresa quella di Montale.

Come mai ci chiediamo, ricordando il parere surrettiziamente predisposto al precedente giro: qual è il parere “autentico”? Ferdy che dici? Che sta succedendo (anche) a Montale?

La Commissione ha visto collocati tra il pubblico – e in religioso silenzio – i Consiglieri Guercini e Bartoli (quelli della “legalità soprattutto”) che si sono astenuti dal voto sulla Commissione d’indagine in attesa di chiarimenti. Finalmente è intervenuta, dimostrando così una competenza giuridica e argomentativa, anche la Presidente nuoraincomuni Avv. Rachele Santini.

Peccato che la professionista non abbia fatto uso delle sue capacità per richiamare Rino Fragai sulle necessità di far ammettere le  organizzazioni sindacali ai lavori, consentendo una relazione schietta e non filtrata delle loro numerose eccezioni.

Donatella D’amico, citata come “Consigliere giuridico dei Comuni”

I presenti ricordano che Fragai, anziché utilizzare la norma presente nel regolamento sul funzionamento del consiglio comunale (sulla partecipazione di esperti esterni) si è meglio relazionato con Silvia Biagini (Cgil Fp) per decidere se ammettere i sindacati in commissione (perché così è! Rinodixit).

Dell’opposizione, presente solo il Commissario Baroncelli che ha letto e fatto acquisire agli atti un dirompente comunicato, sottoscritto congiuntamente al Commissario Luca Benesperi e che vi riportiamo di seguito:

Gentile Presidente e colleghi Commissari,

trovandomi nella impossibilità di presenziare stasera alla seduta per impegni di lavoro precedentemente assunti, affido a questa nota alcune delle mie tante considerazioni che avrei voluto porre ad un regolamento che non posso che definire, come già fatto in consiglio comunale, un pasticciaccio ben peggiore delle toppe che ora maldestramente si vogliono mettere.

Un regolamento il cui testo definitivo doveva arrivare “nel giro di 3 giorni” (come ebbe a dire l’Assessore Fragai durante la precedente commissione congiunta del 9 ottobre 2018) e che invece di giorni per arrivare ce ne ha messi oltre 60 per ribattere alle osservazioni delle OO.SS. Ora si ha la pretesa di far approvare il suddetto testo dal consiglio comunale a 48 ore da questa commissione congiunta dando ai componenti un brevissimo tempo per analizzare e capire una normativa complessa (anche al fine di proporre eventuali emendamenti) che voi avete digerito dopo mesi e con la consulenza di avvocati ed esperti. Noi non ci stiamo a questo ricatto.

Un regolamento stilato alla chetichella, tenendo la maggioranza dei dipendenti all’oscuro di tutto, come ben si rileva anche dal verbale della riunione sindacale in mano a tutti Voi; dipendenti strumentalizzati e tirati per la giacchetta quando si è mentito ripetutamente dicendo di avere avuto da loro massimo sostegno e accordo.

Ma le bugie hanno le gambe corte e c’è sempre un “Giudice a Berlino”. Per fortuna su questo regolamento si è espresso anche chi di diritti dei lavoratori se ne intende sicuramente più di me, ma mi pare sia chiaro, anche di chi lo ha redatto portando alla successiva cassazione totale di ben 5 articoli e alla riformulazione di molti altri.

Fabrizio Baroncelli, legge il comunicato congiunto sottoscritto con Benesperi

Ricorderete certamente tutti l’enfasi accorata usata dall’Assessore Rino Fragai che affermava (in commissione, consiglio e sulla stampa) ripetutamente che andava tutto bene, alla quale si è aggiunto a sostegno ed in rafforzo anche il Sindaco Betti, che il Regolamento era meritocratico, innovativo; tanto da prevedere una figura contra legem quale quella dell’Agente addetto al coordinamento e controllo che per legge non esiste e che ora si cerca di far passare come un errore di trascrizione. Un regolamento manipolatore che voleva addirittura tramite il potere della giunta (che ricordo a tutti avere un potere esecutivo) mettere le mani sui numeri di matricola del personale della Polizia Municipale.

Le domande quindi sorgono spontanee: perché nessuno ha avvertito i lavoratori creando un clima di malumori e tensioni la cui colpa avete tentato maldestramente di fare ricadere su di noi? Perché tanta fretta di approvarlo alle porte delle elezioni amministrative e col naufragio del vostro caro servizio associato?

Perché non volete che le OO.SS. partecipino in commissione per rispondere alle domande di tutti i commissari, benché il regolamento sul funzionamento del consiglio comunale ne preveda la possibilità in qualità di esperti? Di cosa avete paura? Vi rendete conto che Vi dichiarate democratici e Vi giocate la credibilità con tutta l’arroganza che dimostrate di avere? Perché non volete aspettare che la Regione Toscana si pronunci in merito all’interrogazione che ha attinenza con i contenuti del Regolamento PM depositata dal Consigliere Paolo Marcheschi?

Chi si vuole favorire con l’approvazione in fretta e furia di questo testo? Perché continuate imperterriti ogni volta a consegnare la documentazione all’ultimo minuto? Perché se abbiamo una segretaria (responsabile della conformità alla legge degli atti prodotti dall’Amministrazione) lautamente retribuita dobbiamo pagare anche un Avvocato per farci dare il parere di legittimità al regolamento?

Mi fermo quì nella speranza che abbiate un minimo di buon senso e ritiriate questo pastrocchio lasciando alla prossima amministrazione il compito di riformarlo! Deposito questa mia nota a corredo del verbale e a futura memoria.

[Alessandro Romiti]

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