MONTECATINI. Abbiamo ricevuto la Delibera n. 106 del 05/05/2015 della Corte dei Conti Toscana che ha come oggetto il Rendiconto dell’anno 2013 del Comune di Montecatini Terme nel quale si richiama l’attenzione, estratto dall’atto, “come rappresentato nella relazione dell’organo di revisione e nei prospetti ad essa allegati, evidenzia le seguenti criticità o irregolarità gravi, che danno luogo a specifica pronuncia di accertamento.”,
In pratica non risulta redatto in modo “corretto” il Rendiconto 2013 del Comune di Montecatini Terme. L’incongruenza economica presente risulterebbe sulla parte riguardante la Cassa-entrate, come si evince da quanto estratto dall’atto, “L’ente ha attestato, in sede istruttoria, che non vi è corrispondenza tra le riscossioni relative ai titoli IV e V dell’entrata (1.831.596,95 euro) e la consistenza delle entrate che vengono vincolate in termini di cassa (0,00 euro) poiché “quelle considerate vincolate nel corso del 2013 e quelle relative alla consistenza finale al 31.12.2013 riguardano entrate da mutui di istituti di credito diversi già incassate su conto vincolato”.
Il fatto che le casse comunale non sono correttamente gestite non sembra più un sospetto, anzi, un documento come la “rendicontazione” dovrebbe essere sempre in ordine perché dimostra a tutti compresi i cittadini e cittadine la gestione finanziaria dell’Ente Pubblico.
Certo non sarà solo il nostro Comune ad avere tali problemi, ma nello specifico a noi interessa Montecatini Terme, visto tra l’altro che l’Amministrazione Comunale si è sempre dichiarata “economicamente virtuosa” con la popolazione.
In questo caso invochiamo il “peccato di presunzione”, visto che questa notizia benché rimanga nel “limbo amministrativo” ci racconta un’altra verità; infatti, ecco le conclusioni dell’Illustre Organo Giuridico di Controllo: “…Per le ragioni appena espresse, la Sezione non ritiene corretta la metodologia contabile di rilevazione delle poste vincolate in termini di cassa (basata sull’esclusione di talune tipologie di entrate dai vincoli di cassa), poiché la stessa non permette di quantificare l’ammontare complessivo delle entrate vincolate nella destinazione e l’eventuale loro impiego per il pagamento di spese correnti nel corso del 2013, ai sensi dell’art. 195 Tuel. In tal modo, non solo si determina una rappresentazione non veritiera delle effettive consistenze di cassa, ma, soprattutto, non vengono alla luce eventuali situazioni di precarietà del bilancio, quali quelle che conseguono al ripetuto o costante utilizzo di fondi vincolati per il pagamento di spese correnti.
“Sintomo, questo, dell’impossibilità di finanziare le spese ordinarie con le risorse destinate alla generalità del bilancio. La non corretta metodologia sopra indicata (e la conseguente mancata quantificazione dei vincoli) preclude tra l’altro la valutazione del rispetto dell’art. 222 Tuel. Essa comporta inoltre una non corretta rappresentazione del fondo di cassa nel conto presentato dal tesoriere dell’ente e allegato al rendiconto della gestione 2013, di cui all’art. 226 Tuel. Come specificato nel paragrafo II.1.2 del documento allegato alla deliberazione n. 171/2014, il fenomeno rilevato determina, oltre all’inosservanza dei principi contabili di attendibilità, veridicità e integrità del bilancio, anche violazioni in merito alla gestione dei flussi di cassa e alla loro verificabilità ed è pertanto ritenuto grave dalla Sezione.
“Si chiede, pertanto, che vengano assunti formali provvedimenti atti a garantire una puntuale e affidabile rilevazione delle poste vincolate nell’ambito della gestione di cassa. Ai sensi dell’art. 148-bis Tuel, e ai fini del successivo esercizio dell’attività di controllo spettante a questa Sezione, l’ente dovrà adottare le opportune misure correttive entro sessanta giorni dalla comunicazione di avvenuto deposito della pronuncia di accertamento…”.
Di poi chiediamo più “trasparenza”. Anche questo termine tanto usato dagli Amministratori Comunali, Sindaco compreso, ma utile solo quando devono fare gli “articoli civetta” sulla stampa locale, per “santificare” qualche iniziativa o personaggio famoso magari anche “sponsorizzato”. Invece quando si tratta di informare di certe “mancanze” si rimanda ad altri canali meno agevoli per il cittadino contribuente. Chissà perché?
E pensare che la stessa Corte dei Conti ha espressamente richiesto di “pubblicizzare” la pronuncia, come si evidenzia: “…La presente pronuncia è soggetta a obbligo di pubblicazione da parte del Comune, ai sensi dell’art. 31 d.lgs. 14 marzo 2013, n. 33 (concernente il “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”)…”.
Insomma tanto per essere chiari ci troviamo davanti al solito sistema “arcaico” di amministrare il Comune, e maggiormente di gestire la “cassa” e siamo convinti che non finirà qui.
Ecco perché, alla luce di quanto emerge, se vogliamo veramente bene alla nostra Montecatini Terme, ormai fuori controllo totale e lasciata prosciugare dal possente “fiume” di floride opportunità che era un tempo, riducendola ad un “canale” che attende quel misero sostegno per non “seccare”, dobbiamo avere il coraggio di mandare a casa questi Amministratori.
Movimento Cittadino – Montecatini Terme