renidet usque quaque*. GABRIELE ROMITI, UN SINDACO TUTTO DA RIDERE E UNA CITTÀ IN PENA

Il fantoccino di Mazzanti, primo cittadino di fatto, da decenni sulla scena politica quarratina, sa fare bene soltanto questo: essere onnipresente, sorridere (ma solo ai cittadini che il Mazzanti gli dice che sono davvero importanti), attovagliarsi volentieri per battere la sua instancabile ganascia: una qualità che ha ereditato dall’Okkióne del burraco. Poi se viene l’alluvione, il cacasangue** o la suzzàcchera***, il mondo può attendere…


Ma per poter essere liberi occorre mettersi a fare gli schiavi del pensiero unico?


PDEMOCRAZIA, BASTA CHE SEMBRI

NON IMPORTA AFFATTO CHE SIA VERA


Romitinsky in action

 

Nel frattempo che il Montalbano viene giù e il suo sostituto ai lavori pubblici, Patrizio Mearelli, afferma solennemente che, se il Comune non interviene e sùbito, la collina ci casca addosso in pianura, il Romitinsky sgambetta e sgalletta di qua e di là, mentre il Rio della Trave s’è portato via mezza strada per Lucciano, direzione Silvione-insù, area, fra l’altro, dove il Mazza ha vissuto da ragazzino quando ancora non immaginava certo di poter battere così tanto la sua, di ganasce fameliche.

Sarà molto divertente vedere come sarà gestito il nuovo, deprecatissimo condono della Giorgia Meloni. Spero solo che gli uffici tecnici, addetti a sanare, non facciano come facevano i tecnici dell’era Marini-Sergio Gori, che al mattino passavano il tempo in Comune per lo stipendio fisso, e al pomeriggio lavoravano nei vari studi tecnici di Quarrata.

I quali, poi, presentando domande di sanatoria, condono, autorizzazioni e permessi, attraverso quei tecnici stessi ricevevano – e sempre grazie a loro, infedeli e vergognosi – le autorizzazioni richieste. Ovviamente a prescindere da norme, leggi, regolamenti e buonsenso. E non di rado «a pago».

Non v’erano neppure tanti inghippi, anche perché, in un Comune come Quarrata, in cui all’edilizia c’è incollato da tempo un assessore, Simone Niccolai, che era (e in prima linea) un bell’abusivista di capannoni nel suo orto, cosa volevate che accadesse?

Tanto più con una procura che ha sempre protetto il malaffare delle amministrazioni pubbliche, e ha perseguitato la “gente comune” che non china la testa dinanzi alle «autorità costituite», molto peggiori di tutto quel fascismo di cui, in ogni momento, la sinistra batti-ganascia si riempie la bocca per non far vedere quante paste alla crema nasconde aldilà della lingua e giù, verso il gozzo.

I quarratini non aspettavano altri che lui per apprendere il significato di Democrazia

Un maestro di tutto questo è stato, appunto, l’Okkióne che, originario di Lucciano, dava di fascisti ai luccianesi. Ed è forse per questo che la strada di Lucciano, portata via dalla merda amministrativa della gestione del territorio della collina (Lecceto compreso), non viene rifatta a onor dei luccianesi fascisti che, per tornare a casa, sono costretti al giro dell’oca ogni giorno.

Dagli anni 90 ad oggi, tranne il primo vivace periodo di Stefano Marini, il resto delle amministrazioni ha dato il peggio di sé, favorendo e sfavorendo (e meglio farebbe la procura a prenderne atto e a dare segnali di legalità concreta) chi gli pareva per «prossimità elettorale» o per «vicinanza di portafoglio».

Ubiquo come Dio, Gabriele, buon ragazzo che sa appena leggere e scrivere, è contento di apparire anche se è un eterodiretto da un amministratore come il Mazzanti, a mio avviso non solo inaffidabile, ma, ancor più, pericoloso per le sue entrate sotterranee come i miliziani di Hamas nelle gallerie di Gaza.

Una cosa sa farla, il Romitinsky: la promozione elettorale. La fa bene e la fa onestamente nei limiti delle sue prerogative. Di recente ha spinto il sindaco Nardella (ce l’ha bòna la sorella?) che vuole andare a ciucciare in Europa.

Peccato che a fargli campagna elettorale, a Nardella “il violista”, ci si metta anche (vedi foto) Valentina Conte, la caposervizio della Nazione di Pistoia.

I giornalisti – dicevano una volta – dovrebbero evitare accuratamente di apparentarsi con i politici con tanto di foto da Sorrisi & Canzoni. Ma tutto questo l’attuale presidente dell’ordine della Toscana non lo vede assolutamente, almeno per due motivi:

  1. Marchini’s pride

    Giampaolo Marchini è un dipendente della Nazione anche lui («prossimità sociale»);

  2. Giampaolo Marchini non fiata se, a dare di fuori, è un compagno che s’appasta con il Partito Dominante (vedi il famoso caso Ponticelli di cui vi ho spesso parlato).

Non solo i compagni sono dalla parte giusta della storia, ma addirittura si possono permettere di dare del dittatore anche a un Putin che è nato e cresciuto nel famoso “paradiso sovietico” di Togliatti!

Dormite pure, gente, però. Io preferisco restare sveglio. Non sono ancora rincoglionito anche se tra Curreli, Coletta, Grieco, i loro colleghi guidati dal sacro fuoco della giustizia, un ordine dei giornalisti da vergogna, hanno cercato di fare di tutto per far credere che abbia perso la lucidità…

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.info]
© LineaLibera Periodico di Area Metropolitana


* – Traduzione: ride da tutte le parti. ** – cacasangue vedi qui. – *** suzzàcchera vedi qui.


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