RENZI-CAMUSSO 1-0 (MA È UN PAREGGIO)

Renzi, la Camusso e l’art. 18
Renzi, la Camusso e l’art. 18

MA CHI CI CREDE che la sinistra si spacca sull’art. 18?

L’art. 18 è un simulacro, un ectoplasma di quello che fu. Magari gli italiani fossero licenziabili! Vorrebbe dire che sono stati assunti, tanto per dirne una.

La pubblica opinione è manovrabile ma, speriamo, sempre meno.

Premesso che a seguito della legge Treu l’articolo 18 nella sua essenza non esiste più, non è difficile vedere che il leader assoluto della sinistra, Matteo Renzi, interpreta meglio le istanze del centro destra che non quelle di matrice gramsciana: l’accordo che sta alla base del Governo in carica, il patto del Nazareno con l’odiato Berlusconi, ha reso indigeribile Renzi alla maggioranza degli animi della gauche.

La situazione è costantemente a rischio ma il si vis pacem para bellum non l’abbiamo mica inventato noi, oggi.

Per garantirsi la pace del successo, non basta il consenso dei soli renziani, bisogna allargare la platea e con la lotta alla Cgil Renzi perde la Camusso (forse), ma guadagna tutti i precari che purtroppo sono tanti. E naturalmente la destra liberale e liberista.

Infine la guerra tra Renzi e la sinistra la vince la sinistra di Renzi che, in sintesi, è di nuovo il compromesso storico con la differenza non da poco, che all’epoca si stampava in autonomia, e oggi riceviamo la paghetta dalla Merkel, ma solo se siamo bravi.

Certo la sinistra della sinistra all’epoca del compromesso storico sbroccò dando vita al brigatismo; non c’è mai pace…

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