PISTOIA. Arrivato quasi a Ferragosto mi ritrovo a fare i conti con una delle mie periodiche crisi da rigetto. Come disse Gaber, io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono. Oggi facciamo purtroppo. Si dà il caso che, per diletto e per seconda occupazione, io segua molto e in modo approfondito le questioni legate all’economia e che in questi mesi assista, tra lo sgomento e il ridanciano, alla mistificazione sistematica dei non risultati raggiunti dal governo Renzi.
In realtà, qualcosa di buono l’avrebbe fatto, ovvero una maggiore stabilizzazione dei precari del privato, con il Job’s Act (ma chiamiamola riforma del lavoro una buona volta!), ma lì si dovrebbe fermare. Invece no, pretende di piegare i dati economici impietosi alle sue fantasie. Giusto stamane, lo Iapc mensile fa un altro tonfo al -2% (indice dei prezzi al consumo mensile), segnalando una volta di più che la gente non compra. Ma andiamo ai numeri che contano:
- – costo pro capite per dipendente pubblico in Italia: 13500 euro/anno. In Germania: 6500 euro/anno
- – numero occupati per ogni 100 abitanti in Italia: 106 (112 nel 2008). In Germania 173 (163 nel 2008), qui siamo penultimi in Europa
- – disoccupazione a luglio: 12.7% contro il 12.3 di giugno (giovanile al record storico del 47%)
- – evasione stimata in milardi di euro annui: 240.
Ce ne sarebbero tantissimi altri di dati esmplificativi che smentiscono Renzi su tutta la linea. Ma questi sono davvero terrificanti, perché vogliono dire alcune cose: che la base imponibile si va assottigliando sempre più, che data la disoccupazione in aumento, se non ci sono povertà diffusa e rivolte sociali, significa che l’evasione altissima aumenta invece di diminuire, che fra poco, se non invertiamo la rotta, non saremo in grado di mantenere le pensioni agli standard attuali (e forse nemmeno a quelli minimi da pensione sociale) e che, il costo dello Stato (che è in aumento anche quest’anno) è troppo alto per permettere qualsiasi velleità di ripartenza del Paese.
Come ho avuto occasione di scrivere ieri, a commento di un altro post, i conti tengono ancora solo in virtù del bassissimo interesse pagato sui titoli di Stato, grazie a Draghi che ce li sta comprando con il Quantitative Easing Bce. Draghi non lo fa perché italiano e nemmeno per bontà.
Lo fa per darci il tempo di fare riforme vere e incisive. Cosa che non sta accadendo e che, quando finirà questa droga, cioè a settembre 2016, porterà Renzi e il Paese a sbattere il muso contro la dura realtà, di uno Stato fallito, che non è stato in grado di riformarsi e che quindi sarà riformato a forza, ma non dagli innocui gufetti di Renzi, ma dalle aquile tedesche. E gli elettori, che votano le rinviate a giudizio e i condannati in primo grado non potranno dolersene. Non ne hanno il diritto.
E Pistoia che c’entra? C’entra, c’entra!
[*] – Lettore, ospite
scusatemi: con “numero occupati per ogni 100 abitanti in Italia: 106” intendevo dire numero di occupati per ogni 100 pensionati….scusatemi ancora…il caldo….sono a Bergamo e qui oggi sono 36 con umidità da foresta amazzonica.
PS. ulteriore precisazione. Lo IAPC è l’indice armonizzato dei prezzi al consumo che è simile all’IPC (indice prezzi al consumo) ma rappresenta l’inflazione UE su dati raccolti su base nazionale (in definitiva è sempre un’indicatore dell’inflazione di casa nostra)
Massimo Scalas