PISTOIA. Antonella Gramigna scrive:
Un comunicato stampa che finalmente mette il dito nella piaga, quello di A!P, di ieri (vedi). Un “pezzo” coraggioso e che ha subito avuto ripercussioni nel mondo politico pistoiese ed all’interno di A!P, associazione di area renziana, nata su idea di Andrea Massai per riunire tutti i militanti che hanno contribuito all’ascesa di Renzi. Su una testata, in particolare, un titolo che mi ha lasciato senza fiato, un titolo forte, che indubbiamente scuote. Si parla di “Schiaffi” e di “sbattute di porte”. Questo è ovviamente il compito di chi si occupa di informazione.
In poche parole, come spesso accade anche a me, occorre trovare una sintesi per racchiudere il “senso” di ciò che poi si leggerà. E direi che, al di là dei termini usati, il “senso” qui c’è. Nel merito: che i cosiddetti “renziani” (aggettivo a parere mio da superare ma che è utile per identificarci) stiano “sullo stomaco” da sempre al Sindaco ed al Pd locale, è assai noto, nessuna nuova, quindi.
Nonostante l’esigenza e la volontà di voler costruire un percorso comune, di confronto e di politica che vede al centro il bene della nostra città, si viene puntualmente evitati ed esclusi. Altro che “ schiaffi”, qui sono porte di acciaio a fare da sbarramento!
Oggi abbiamo, grazie ai numerosi voti e consensi ottenuti in provincia, tre esponenti di area “renziana” (e diciamolo!) e due Parlamentari, anch’essi di riferimento al Premier (?? – n.d.r.), ognuno con la sua storia, anch’essi, ma uniti dal sostegno ad un leader che sta lottando e costruendo un percorso di riforme epocali, e che sostengono con il loro lavoro, ogni giorno e con fatica, il Governo. La stessa fatica che respiriamo anche noi, nella nostra realtà. Si sente e si legge spesso Caterina Bini e Edoardo Fanucci raccontare dell’ enorme dispendio di energie in aula, dato dalla non collaborazione della minoranza. Una minoranza che qua, da noi, è maggioranza (che strana cosa!).
La stessa identica aria che si vive anche nel partito pistoiese, e nella politica cittadina. Ecco, questo a mio parere è il senso “vero” di questo scritto. Perché quello che il comunicato stampa di A!P, guidato oggi egregiamente dal suo Presidente Niccolò Franzini, voleva, e vuole, sottolineare è la “strana” forbice che esiste, e sappiamo esistere non solo qui, nella nostra città, tra un sostegno al Premier (?? – n.d.r.) Renzi a livello di tutti gli esponenti del nostro partito locale, che oggi rivestono cariche istituzionali importanti, ed il resto del partito nei vari territori.
Nessuna inclusione, nessun confronto, anzi. Si legge, ogni giorno, un ostruzionismo assoluto su chi, da anni, fa parte di una corrente legata fortemente al PdC Renzi. Le correnti sono un valore, non un ostacolo. Non ci chiameremmo Democratici se fossimo tutti in riga dietro ad un solo cervello. Saremmo altro, e non ci riguarda. C’è di che riflettere, eccome se c’è.
Nessuno chiede poltrone a nessuno, o riconoscimenti di qualche tipo, ci mancherebbe, non è affatto questa l’intenzione (come spesso si legge da parte dei detrattori), e quello che l’associazione, e chi ne fa parte, chiede a gran voce è che si possa trovare una forma di dialogo continua e costante, magari proprio con il primo cittadino, in fondo è colui che governa la città, perché non essere anche il depositario dei malumori, dei dispiaceri, delle lamentele da parte dei nostri cittadini?
Credo che un bravo Sindaco, ed una brava persona quale è Samuele Bertinelli, debba comprenderlo. Invece che sentir tutto questo come una minaccia, non sarebbe più costruttivo creare una sinergia su temi da poter sviluppare, magari insieme? Si chiama apertura? No, si chiama intelligenza, e credo che lui sia abbastanza elevato culturalmente da comprenderlo, e magari potrebbe essergli maggiormente utile, più che basarsi su chi, ogni giorno, si prostra ai suoi piedi (magari per paura di venir defenestrato) e scrive post dove si mette in evidenza che il Sindaco (come è bravo e buono, lui) “raccoglie la carta da terra”, come fosse un atto straordinario. Straordinaria sarebbe la capacità di andare oltre gli steccati, politici e mentali, iniziare davvero un confronto sereno e privo di sovrastrutture ideologiche, con chi, in città (fin dalle sue primarie, poi nel 2012 e oltre ) ha portato nuovamente, e con fatica ma impegno, i cittadini alle urne, raggiungendo risultati straordinari e con chi, ancora oggi si impegna per la politica che ci rappresenta tutti e che si chiama Partito Democratico.
Straordinario sarebbe non limitarsi solo a difendere (da una parte) od offendere (dall’altra) chi mette in luce le problematiche che viviamo, solo per poterle migliorare, e sarebbe utile e normale ascoltare maggiormente chi, ogni giorno, nelle varie occasioni, raccoglie le istanze e le lamentele dei cittadini, ricordando, ogni tanto, che saranno quelli che andranno alle urne molto presto.
Straordinario, ma per me nulla di così eclatante, sarebbe riconoscere il buon lavoro che ha permesso di avere, oggi, degni rappresentanti nelle istituzioni, così da poter contare su interlocutori capaci e seri che possono solo far bene alla nostra realtà pistoiese.
Etico e onesto sarebbe ammettere di non digerire quanto sia forte il consenso di questa corrente nata sotto il motto “Prossima fermata Italia”, la prima Leopolda, quella che ha permesso di incontraci e di riconoscerci. Perché per noi del Pd, il nostro Paese, la nostra città, la nostra comunità tutta, vengono prima di ogni altra cosa.
E lotteremo perché ciò continui, con la straordinaria (quella si, lo è) energia che ci contraddistingue e che ci fa sentire orgogliosi quando, fermandoci per strada, ci dicono “Dite grazie a Matteo, per tutto ciò che sta facendo per l’Italia”.
Riconoscere tutto questo sarebbe normale, non straordinario. E dirlo non significa dare “sberle” ma significa voler bene ad una comunità, nel modo più sincero ed aperto. Chi dissente, chi non è più sullo stesso percorso, chi si sente “estraneo” è bene che esca. Bene prima di tutto per se stesso, poi per rispetto di chi di quella “comunità” fa parte. Seppur con dispiacere, perché perdere “pezzi” (che brutto termine!) fa sempre dispiacere ma, a volte, è inevitabile.
Lo subisce il Governo, figuriamoci se non debba subirlo un’associazione, od un partito locale. Tutto questo per dire che se una tessera ci ricorda che siamo tutti nello stesso partito, ancora oggi il primo nel Paese, grazie al largo consenso del Premier (?? – n.d.r.), è perché, insieme, possiamo continuare ad esserlo. Ma comprendendo e rispettando l’impegno ed il lavoro dei nostri esponenti politici e di chi , come noi, li rappresenta.
Le guerre non servono a nulla, serve unità di intenti e sintesi. Se non lo si comprende, probabile che gli steccati siano alloggiati solo nella mente di qualcuno anziché nel partito stesso…
Antonella Gramigna
Iscritta e militante Pd
Iscritta A!P
DAMMI TRE PAOLE
TRE COSE devo puntualizzare in coda a questa lettera appassionata della dottoressa Gramigna:
- “renziano” è aggettivo da superare, sono d’accordo con lei. Ma io le ho già fornito l’assist: ho coniato il neologismo “renzista”, perfettamente adatto al decisionismo senza confronti del “secondo Matteo, il mondo è tutto meo”
- non dica, poi, che “perdere pezzi” è una brutta espressione: chi di rottame ferisce, di rottame perisce. E speriamo che il gioco s’arresti o, tra sei mesi, se le cose vanno avanti così, tra bufale e pillole (pistoiese: pillore), coccole e caccole, supposizioni e supposte, la nostra Costituzione dovrà essere portata alla discarica del Cassero o del Fossetto – o, peggio, all’inceneritore di Montale o di Case Passerini. Comunque Renzi ci defecherà abbondantemente sopra con la seconda pista di Peretola, fatta solo per far partire il suo superjet del Granducato di Pontassieve
- non cretah colei, infine, alla Razzi di Crozza, che il Pd – come scrive – sia “il primo partito del Paese”. Le voglio suggerire un proverbio molto efficace: Beati monoculi in terra caecorum, che si può tranquillamente tradurre con «in un Paese di ciechi, un orbo è re».
Anche una balena, vista col binocolo alla rovescia, può sembrare una lumaca. In questo caso la prospettiva è esattamente inversa: il Pd P[are] D[oppio] o triplo o quarantuplo (neologismo!), ma solo perché tutte le mezze calzzette d’Italia, che soffrono di pigrizia, si pisciano addosso e non s’alzano neppure per farla nel cesso: preferiscono non andare a votare. Filosoficamente, però, non si è grandi né grossi solo se tutti i grandi e i grossi se ne stanno sottoterra o non si fanno vedere.
Una battuta finale. Oggi, a pranzo con un mio carissimo figlioccio russo di Rostov sul Don, mi sono sentito accennare una battuta che lui inventò quando iniziò a studiare latino per la prima volta: Homo Sapiens contra ventum non urinat, o altrimenti… si piscia sui piedi.
Forse più prudenza non farebbe male anche ai “renzisti” del Principe di Pontassieve: perché tutto è destinato a sparire; anche Lui.
In una ventina di anni sparirono anche altri «isti» che si sentivano ben più forti e determinati – e che, senz’altro, alla scuola, ad esempio, dettero un contributo ben più alto, profondo e qualificato che non quello degli aumenti ai Presidi della signora Giannini.
Un contributo senz’altro più Gentile, che però non faceva uscire dalle aule quelli che i chierici vaganti chiamarono Brunelli – e che in spagnolo vengono definiti pollinos…
Edoardo Bianchini
Vedi e canta: https://www.youtube.com/watch?v=s1pQi4LDBbY
PENSIERO-PREGHIERA
per il Premier (ma ’ndove??) di Pontassieve
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… e lieve lieve
cade la neve
sull’alta pieve
di Pontassieve
e il tetto breve
che ne riceve
piú che non deve
si fa piú greve
sempre più greve
ahi troppo greve
e cade in breve
non piú la neve
sovra la pieve
sibben la pieve
sovra la neve
che cade lieve
sull’alta pieve
di Pontassieve
e il tetto breve
che ne riceve
più che non deve
si fa più greve
sempre più greve
ahi troppo greve
e cade in breve
non più la neve
sovra la pieve
sibben la pieve
sovra la neve
che cade lieve
sull’alta pieve
di Pontassieve
e il tetto breve.
____
Ernesto Ragazzoni
Pubblico pari-pari dal Vocabolario Treccani (speriamo non li querelino)
gramigna s. f. [lat. gramĭnea, femm. dell’agg. gramĭneus «erboso», der. di gramen -mĭnis «erba»]. –
1. Nome di varie piante dei generi agropiro e cinodonte (ma anche di altre graminacee), i cui rizomi, col nome di radici di gramigna, si utilizzano in farmacia per farne tisane rinfrescanti e diuretiche. In partic. Agropyrum repens (anche g. dei medici, caprinella, dente canino), è una pianta perenne, con rizoma ramoso, rami aerei alti fino a un metro, spighe lunghe circa 10 cm, che cresce in gran parte dell’emisfero boreale nei luoghi erbosi e nei campi; Cynodon dactylon, più nota, è un’erba perenne, gracile, con rami striscianti e radicanti, spighe sottili con molte spighette rossastre, diffusa in quasi tutto il mondo, comune anche in Italia nei luoghi sabbiosi, aridi, e dannosa alle coltivazioni e ai prati, per la rapidità con cui si diffonde e la difficoltà con cui si estirpa. Con riferimento a questa erba, le locuz. fig. essere, crescere, moltiplicarsi come la g., di mali che si diffondono rapidamente, di persone o cose o situazioni che rappresentano un danno o un fastidio da cui è difficile liberarsi.
2.
a. G. stellata, altro nome della graminacea Aegilops geniculata, detta comunem. cerere.
b. G. dei prati, nome di altre due graminacee, Poa pratensis e Poa trivialis.
Sinonimi e Contrari
gramigna
s. f. [lat. gramĭnea, femm. dell’agg. gramĕneus “erboso”]. – 1. (bot.) [nome di piante infestanti dannose della famiglia graminacee, molto diffuse nei luoghi aridi di quasi tutto il mondo] ≈ loglio, malerba, zizzania. 2. (fig.) [fenomeno negativo che dilaga e infesta] ≈ epidemia, peste, piaga.
….in successivo post darò al riguardo la mia modesta opinione…ora ci ho il cane che gli scappa e devo portarlo a fare la pipì.
Bene..buona sera. Ho deciso che il Gramigna-pensiero merita un’attenta analisi.
Innanzi tutto un’impressione generale: ovvero quello di un dejà-vu di epoca berlusconiana…e non penso di dover aggiungere altro.
Nel merito:
– “Un comunicato stampa che finalmente mette il dito nella piaga, quello di A!P, di ieri (vedi). Un “pezzo” coraggioso e che ha subito avuto ripercussioni nel mondo politico pistoiese ed all’interno di A!P, associazione di area renziana, nata su idea di Andrea Massai per riunire tutti i militanti che hanno contribuito all’ascesa di Renzi.”
..che dire…un coraggio da leoni…mi ricorda lo stesso sprezzo del pericolo, che mostra uno squalo bianco costretto a nuotare in mezzo ai pesciolini rossi. Certo riconosco che la vita di chi sta sul carro vincente non è semplice…non è semplice inventarsi ogni giorno un nuovo elogio per il capo. (chiedere in Forza Italia per conferme)
– “In poche parole, come spesso accade anche a me, occorre trovare una sintesi per racchiudere il “senso” di ciò che poi si leggerà. E direi che, al di là dei termini usati, il “senso” qui c’è. Nel merito: che i cosiddetti “renziani” (aggettivo a parere mio da superare ma che è utile per identificarci) stiano “sullo stomaco” da sempre al Sindaco ed al Pd locale, è assai noto, nessuna nuova, quindi.
Nonostante l’esigenza e la volontà di voler costruire un percorso comune, di confronto e di politica che vede al centro il bene della nostra città, si viene puntualmente evitati ed esclusi. Altro che “ schiaffi”, qui sono porte di acciaio a fare da sbarramento!”
ah ecco! Ora capisco…un giorno si e l’altro pure attaccate Bertinelli e lui ottuso non gradisce…che ingrato!…dirò di più…voi gli proponete un percorso comune tipo “mine al confine serbo-croato” e lui ancora rifiuta! Inaudito!
– “Oggi abbiamo, grazie ai numerosi voti e consensi ottenuti in provincia, tre esponenti di area “renziana” (e diciamolo!) e due Parlamentari, anch’essi di riferimento al Premier (?? – n.d.r.), ognuno con la sua storia, anch’essi, ma uniti dal sostegno ad un leader che sta lottando e costruendo un percorso di riforme epocali, e che sostengono con il loro lavoro, ogni giorno e con fatica, il Governo. La stessa fatica che respiriamo anche noi, nella nostra realtà. Si sente e si legge spesso Caterina Bini e Edoardo Fanucci raccontare dell’ enorme dispendio di energie in aula, dato dalla non collaborazione della minoranza. Una minoranza che qua, da noi, è maggioranza (che strana cosa!).”
si…e così oggi, grazie ad un accordo a tavolino svelato dall’esimio cattedratico in una nota telefonata fatta all’unica renziana vera della prima ora , avete (come le figurine dei calciatori) una rinviata a giudizio, un segretario provinciale che mentre il partito restava immobile e refrattario al nuovo (come voi dite), evidentemente era in altre cose affaccendato e per finire un baldo giovine capolista che non viene eletto, ma recuperato dai giochi politici (un capolista non eletto: più unico che raro)….ma qui la Gramigna sale di tono e si entra nell’epopea e con toni lirici descrive i titanici sforzi di Bini e Fanucci a Roma…dove è noto a tutti che si lavora dal martedì al giovedì fondamentalmente per produrre chiacchere e distintivo. Ma la Gramigna suda e soffe con loro e non capisce…non capisce perchè mai ci sia chi dissente e s’intraversa…forse perchè siamo ancora e nonostante tutto una democrazia?
– “Nessuna inclusione, nessun confronto, anzi. Si legge, ogni giorno, un ostruzionismo assoluto su chi, da anni, fa parte di una corrente legata fortemente al PdC Renzi. Le correnti sono un valore, non un ostacolo. Non ci chiameremmo Democratici se fossimo tutti in riga dietro ad un solo cervello. Saremmo altro, e non ci riguarda. C’è di che riflettere, eccome se c’è.”
…Cara signora…è vero c’è molto da riflettere…rifletta la prego.
– “Nessuno chiede poltrone a nessuno, o riconoscimenti di qualche tipo, ci mancherebbe, non è affatto questa l’intenzione (come spesso si legge da parte dei detrattori), e quello che l’associazione, e chi ne fa parte, chiede a gran voce è che si possa trovare una forma di dialogo continua e costante, magari proprio con il primo cittadino, in fondo è colui che governa la città, perché non essere anche il depositario dei malumori, dei dispiaceri, delle lamentele da parte dei nostri cittadini?”
…ribadisco…è per questo che lo attaccate un giorno si e l’altro pure?…ma sa che c’è Gramigna? C’e che Bertinelli inizia a starmi simpatico…
– Credo che un bravo Sindaco, ed una brava persona quale è Samuele Bertinelli, debba comprenderlo. Invece che sentir tutto questo come una minaccia, non sarebbe più costruttivo creare una sinergia su temi da poter sviluppare, magari insieme? Si chiama apertura? No, si chiama intelligenza, e credo che lui sia abbastanza elevato culturalmente da comprenderlo, e magari potrebbe essergli maggiormente utile, più che basarsi su chi, ogni giorno, si prostra ai suoi piedi (magari per paura di venir defenestrato) e scrive post dove si mette in evidenza che il Sindaco (come è bravo e buono, lui) “raccoglie la carta da terra”, come fosse un atto straordinario. Straordinaria sarebbe la capacità di andare oltre gli steccati, politici e mentali, iniziare davvero un confronto sereno e privo di sovrastrutture ideologiche, con chi, in città (fin dalle sue primarie, poi nel 2012 e oltre ) ha portato nuovamente, e con fatica ma impegno, i cittadini alle urne, raggiungendo risultati straordinari e con chi, ancora oggi si impegna per la politica che ci rappresenta tutti e che si chiama Partito Democratico.
…pausa…scusate Redazione…Redazione?…Ma la Sig.ra stà parlando di Bertinelli o di Renzi?…non ci capisco più niente…
– “Straordinario sarebbe non limitarsi solo a difendere (da una parte) od offendere (dall’altra) chi mette in luce le problematiche che viviamo, solo per poterle migliorare, e sarebbe utile e normale ascoltare maggiormente chi, ogni giorno, nelle varie occasioni, raccoglie le istanze e le lamentele dei cittadini, ricordando, ogni tanto, che saranno quelli che andranno alle urne molto presto.”
…si sarebbe straordinario…come lo sarebbe stato se aveste lasciato correre la Laing…invece no…ha ricevuto una telefonata a rischio “copertura di merda”….e mi risulta che Lei non abbia mancato di esternare la sua imperitura simpatia e comprensione al sig.Bartoli
– “Straordinario, ma per me nulla di così eclatante, sarebbe riconoscere il buon lavoro che ha permesso di avere, oggi, degni rappresentanti nelle istituzioni, così da poter contare su interlocutori capaci e seri che possono solo far bene alla nostra realtà pistoiese.”
…dunque una rinviata a giudizio è un degno rappresentante delle istituzioni…io avrei aspettato almeno il primo grado di giudizio…ma tantè…l’entusiasmo è a 1000…
– “Etico e onesto sarebbe ammettere di non digerire quanto sia forte il consenso di questa corrente nata sotto il motto “Prossima fermata Italia”, la prima Leopolda, quella che ha permesso di incontraci e di riconoscerci. Perché per noi del Pd, il nostro Paese, la nostra città, la nostra comunità tutta, vengono prima di ogni altra cosa.”
….e vai di mandolino!…ce le cantiamo e ce le suoniamo…chissà perchè in Italia siamo così bravi ed obbiettivi a giudicarci, elogiarci, promuoverci…
– “E lotteremo perché ciò continui, con la straordinaria (quella si, lo è) energia che ci contraddistingue e che ci fa sentire orgogliosi quando, fermandoci per strada, ci dicono “Dite grazie a Matteo, per tutto ciò che sta facendo per l’Italia”.”
…guardi Gramigna…sono in imbarazzo…ma mi tocca dirle che quelli che la fermano chiedono di Don Matteo…si quello della serie televisiva…
Ed eccoci al gran finale:
– “Riconoscere tutto questo sarebbe normale, non straordinario. E dirlo non significa dare “sberle” ma significa voler bene ad una comunità, nel modo più sincero ed aperto. Chi dissente, chi non è più sullo stesso percorso, chi si sente “estraneo” è bene che esca. Bene prima di tutto per se stesso, poi per rispetto di chi di quella “comunità” fa parte. Seppur con dispiacere, perché perdere “pezzi” (che brutto termine!) fa sempre dispiacere ma, a volte, è inevitabile”
qui la Gramigna, sommessamente e con fare materno rimprovera dolcemente chi non si adegua, chi non riconosce i meriti che da soli si attribuiscono (che poi Gramigna su…non è che salire sul carro del vincitore sia così improbo, dai…) e quindi, seppur dispiacendosene è giusto e democratico che i rompicoglini (che brutto termine!…scusa Massai…si fa per dire) si levino e vadano altrove
– “Lo subisce il Governo, figuriamoci se non debba subirlo un’associazione, od un partito locale. Tutto questo per dire che se una tessera ci ricorda che siamo tutti nello stesso partito, ancora oggi il primo nel Paese, grazie al largo consenso del Premier (?? – n.d.r.), è perché, insieme, possiamo continuare ad esserlo. Ma comprendendo e rispettando l’impegno ed il lavoro dei nostri esponenti politici e di chi , come noi, li rappresenta.”
…qui la signora ci ricorda che tutto, Casa, Chiesa, Patria e Famiglia esistono grazie al premier e al suo consenso stratosferico e raggiunge vette auliche degne del miglior Bondi (oh…Bondi non è un insulto eeh?…)
Chiusura ecumenica:
– “Le guerre non servono a nulla, serve unità di intenti e sintesi. Se non lo si comprende, probabile che gli steccati siano alloggiati solo nella mente di qualcuno anziché nel partito stesso…”
…Ella esplora financo le menti altrui arrivando a sondare l’insondabile, a conoscere l’inconoscibile e invitando i da Lei psicanalizzati a pentrsi, redimersi ed adeguarsi…
Concludo questa mia parafrasi, sicuramente indegna di cotanta arte oratoria scrivendo alla Sig.ra Gramigna solo un paio di cose:
– considerato che alle amministrative ha votato un toscano su due degli aventi diritto, considerato che su base nazionale siete tracollati dal 40% delle europee poco più del 23% come PD…forse, qualche dubbio sulle vostre virtù potrebbe anche venirvi….(chi si loda s’imbroda….)
– considerato che il nuovo che avanza che Lei entusiasticamente incensa, ha fatto eleggere un condannato in primo grado alla Regione Campania e una rinviata a giudizio in Toscana…io inizierei seriamente a rileggermi tutto quello che la vostra intellighenzia politica e culturale ha detto e scritto per 20 anni su Berlusconi e soci e…come diceva Gaber inizierei a preoccuparmi seriamente, ora che Berlusca non è più un avversario ma un prezioso alleato, del Berlusconi che c’è in voi….
Cordialmente
Massimo Scalas
PS. dimenticavo…una comunità non è una comunione di persone monopensanti…quella si chiamava URSS. Comunità significa comunione di persone, varie ed eventuali, che permette ad ogni membro la libera espressione del pensiero.