FIRENZE. Con un vero e proprio “colpo di mano” Cgil Cisl Uil in una ritrovata unità d’intenti e in una crescente perdita di consensi, di nascosto alle assemblee elettive si sono confezionate un “regolamento Rsu” stravolgendo procedure e regole.
Fatta questa operazione di “taglio e cucito” hanno convocato un’assemblea plenaria di tutte le Rsu delle ex Asl e organizzando minuziosamente la presenza dei propri delegati, senza lasciar spazio alla minima condivisione e confronto con le assemblee locali, hanno messo in piedi la farsa della votazione per inaugurare la nuova Rsu Usl Toscana Centro. Un organismo mai eletto!
Così facendo, in un colpo solo, hanno cancellato di fatto le Rsu delle ex Asl e calpestato la dignità di tutti i lavoratori che si erano liberamente espressi con il voto del 2015. È stata fatta carta straccia dei più elementari principi di democrazia!
Come se non bastasse si sono “auto eletti” il coordinatore e i vicecoordinatori. Un vero e proprio golpe nero, in salsa autoritaria.
Con il nuovo loro regolamento, la Rsu viene “normalizzata” e il coordinatore diventa il portavoce, come se le Rsu fossero un partito politico, ad esso vanno tutti i poteri decisionali.
L’assemblea dei delegati viene svuotata di poteri e funzioni mentre decisiva diventa la delegazione trattante.
Le assemblee di settore e/o dei vari profili non possono più essere richieste né convocate dai lavoratori, sparisce il referendum e ogni forma di consultazione se non richiesta dalla maggioranza dei delegati.
Sinceramente non avremmo mai voluto assistere ad una giornata come questa in cui, con un blitz, hanno messo a capo di un organismo plurale di rappresentanza, come è la Rsu, un uomo solo al comando (aziendalista e consociativista), e gettate le basi per il loro sindacato unico.
In un momento in cui la riorganizzazione della nuova Azienda avrebbe dovuto consigliare una forte opposizione e tutela a difesa dei lavoratori e dei loro diritti, assistiamo invece al parto di una Rsu militarmente occupata e corporativa agli interessi di Cgil Cisl Uil che non potrà non avere ripercussioni su tutti i lavoratori.
Esultano Morello & Soci, finalmente il bavaglio è stato messo, ma qualcuno ha fatto male i conti.
I Delegati Rsu
Nursind-Cobas-Cub-Fials
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È ANCORA VENTOTENE
CHE LA DEMOCRAZIA ormai coincida con il capo – uno, unico e indiscutibile –, è ben visibile nell’illuminato-mangiacarote che sta governando non si sa a che titolo da quasi tre anni: grazie ai comunisti revisionisti come Napolitano – che forse, poi, potrà essere fatto anche Santo Subito.
Che ormai si viva in regime, è altrettanto chiaro da ciò che è successo (e sta succedendo) a tutti i giornalisti non allineati (e anche a noi che siamo stati censurati perché abbiamo osato dire la verità sull’addetta stampa dell’ex-Asl 3: giornalista [?] e al contempo portavoce del direttore generale, per giunta superpagata con “posizione organizzativa” [di sé stessa?]!).
Che la Toscana è antesignana di questa regola del “tutti sul tappeto da preghiera con il culo all’aria, che passiamo noi e vi insegnamo la democrazia”, è scritto a chiare note in una nobile opera di Enrico Rossi, fatta di castrazioni della sanità, tagli ai servizi e, dulcis in fundo, il suo grande “manuale sul nuovo socialismo” da attuare a beneficio dei toscani.
Ai quali, per altro, è santo e salutare tutto ciò che gli càpita: perché, da perfetti islamici radicali di razza italica, sono stati e continuano ad essere assolutamente pronti a votare il “corano socialista” della politica piddina del Granducato.
Cari e-lettori, l’Europa di Ventotene non è mai arrivata. Perché tutti siamo ancora fermi a Ventotene: e ci siamo proprio noi, qua, come confinati e prigionieri politici. Noi giornalisti (pochissimi) liberi, disorganici e non-allineati: noi che vi raccontiamo quel che accade, mentre voi giocate al gratta&vinci, guardate le Olimpiadi e applaudite comprando il biglietto di prima fila.
Continuate pure a votare Pd: ma non dimenticate, prima, di mettervi in ginocchio sul tappeto da preghiera.
Rigorosamente con il culo all’aria!
[Edoardo Bianchini]