Le amministrazioni di sinistra, succedute al «compromesso storico» Dc-Pci di Stefano Marini (anni 90), hanno fatto come i batteri con la penicillina: sono diventate ceppi resistenti alle leggi, alle norme, alle regole e al rispetto della Costituzione e dei cittadini, subendo una castrazione chimico-politica del “senso del pudore”. L’ultima “compagnia dell’anello” si nasconde in maniera disonorevole dietro una tessera dell’Anpi di cui è sostanzialmente indegna
LA TESSERA DELL’ANPI NON VI BASTA
A RENDERE LA GIUNTA PURA E CASTA!
LA PROCURA DI PISTOIA è efficientissima. Basta che un pirla qualsiasi presenti una querela contro Linea Libera, parte immediatamente l’indagine che si conclude a senso unico: rinvio a giudizio o con la scusa della diffamazione aggravata o, se i sostituti possono inventare di meglio e di più, costruendo un castellino di sabbia su elementi come lo stalking, la violenza privata, la minaccia, la tentata estorsione…
Sembra che ci sia un ordine di scuderia: non Salvate il soldato Ryan, ma, molto più efficacemente, abbattételo.
Basta far fuffa, poi si vedrà e s’arrangeranno Linea Libera e gli altri presi a randellate, come tali definibili tutti i provvedimenti adottati per il semplice fatto che i sostituti di Pistoia non conoscono (o forse rifiutano di conoscere) l’obbligo loro incombente di svolgere indagini serie: non chiacchiericci da dopo-vespro e da gora, e spettegolate simili.
Da metà luglio 2020, sto sparando cannonate del calibro dei proiettili da Grande Gustav delle acciaierie Krupp, ma, apparentemente, tutte queste accuse, vere e ineccepibilmente documentate, sembrano essere prese come uno Chanel N. 5 di piscio di rondine.
Che sono tutte verità è ormai appurato: o altrimenti mi sarei già preso 24 anni di querele e 104 secoli di carcere duro. E ciò – detto tra noi – vi fa bene sperare nella giustizia e in questa specie di stato-gorgonzola, pieno di muffe da tutte le parti?
La Procura sembra molto più interessata – e dovrebbe spiegarci perché – a difendere solo il ragionier Romolo Perrozzi: fra l’altro costui è Ctu del tribunale e, forse anche solo per questo, in conflitto di interesse nel dover essere giudicato da chi potrebbe conoscerlo sin troppo bene e averlo perfino utilizzato più volte in curatele di varia natura, sia penale che civile. Insieme al ragioniere, ci sono altri 15 pistoleros da chilling effect. Gli interessi del bene comune e dei cittadini della Piana sembrano venire molto dopo in tutto.
La Prefettura, dal canto suo, chiorba come un tasso: espressione che, in area lagaccese, a Sambuca, mi pare di ricordare che significhi dorme come un ghiro. Il Prefetto sembra essere lì solo per distribuire bandierine bianco-rosse di Mattarella al sindaco (?) Mazzanti, il più inutile assai dopo la sfortunata esperienza della supponete e vendicativa dottoressa Sabrina Sergio Gori.
Io, cittadino perverso e malefico, amo – forse non troppo evangelicamente, ma poco importa – «il prossimo mio, come il prossimo mio ama me stesso».
Per chi capisce poco il gioco delle parole, chiarisco: voglio tanto bene alla repubblica, quanto la repubblica ne vuole a me, ne ha voluto a me, sta cercando di volerne a me, da qui all’eternità, con tutte le sue inique misure afflittive da “stalking giudiziario” che sta portando avanti nei miei personali confronti solo perché ho l’ardire di richiamare alla piena legalità, con il dovuto rigore, i nullafacenti del potere.
C’è una regola costituzionale (ma si capisce cosa sia una regola solo premettendo alla parola la lettera F: f-regola, cioè frégola…) che imporrebbe ai Procuratori della Repubblica di aprire fascicoli e indagare (seriamente) quando vengono a conoscenza di una qualsiasi notizia di reato, pur se in forma di semplice ipotesi (Cost., art. 112).
È una frégola beatamente ignorata approfittando del principio, fin troppo fasullo e truffaldino, della discrezionalità: prima cosa da togliere di mano ai signori difensori della (loro) legge e, non di rado, padroni abusivi dei destini della «gente comune» tanto cara al PM Coletta.
E a Pistoia di questa «gente comune» ce n’è non un vagone soltanto, ma un intero convoglio ferroviario come i treni per Aushwitz.
Nonostante tutti i documenti pubblicati su Quarrata e sulla provata indegnità dell’amministrazione Mazzanti, sulla sua disastrosa conduzione del territorio, e sui favoritismi gentilmente concessi a Tizio-Caio-Sempronio, il Procuratore capo di Pistoia ha fatto forse lo sforzo minimo di andarsi a leggere le carte depositate in Comune? Ma neppure a piangere in cinese! E allora: non è forse venuto meno alla frégola dell’obbligatorietà dell’azione penale?
Prima di tutto un giudice obbedisca alla legge e, solo dopo aver dato prova di sé e del suo onore, della sua terzietà e della sua imparzialità, della sua irreprensibilità, ne pretenda il rispetto e l’obbedienza da parte del cittadino che sembra sbagliare e che è, comunque, presuntivamente innocente!
Non si permetta, come il signor Claudio Curreli, di dirigere e coordinare la banda musicale dell’accoglienza dei clandestini – nella filiera Biancalani-Ciottoli & C. – che violano le leggi italiane (Terra Aperta) e al tempo stesso di mettere in piedi accuse strampalate inventandosi – chissà a quale fine – lo stalking giornalistico che non esiste, tant’è vero che, insieme al suo capo Coletta, se ne è dovuta – di fatto, poco onorevolmente – rimangiare la “fantasiosa invenzione”, improvvidamente supportata dalla signora Patrizia Martucci, a sua volta smentita dal Tribunale del Riesame l’8 marzo scorso.
E non oso, poi, pensare a che razza di spesa pubblica la Procura di Pistoia abbia sottoposto il portafoglio dei cittadini costretti a pagare tutto il meccanismo giudiziario di una macchina arrugginita, mezza rotta e carente – in primo luogo – di correttezza giuridica e di logica: un vero e proprio scempio.
È una gravissima, imperdonabile offesa ai cittadini il solo pensare che chi può, possa arrogarsi qualsiasi diritto e qualsivoglia potere per operare “a braccio” e senza controllo: i partigiani (e quindi l’Anpi), in fondo, non nacquero proprio per contrastare tutto questo?
Se la Procura si è mossa in qualche timidissima direzione per affrontare alcuni dei temi da me suggeriti (non vi dico quali, ché altrimenti ho paura che si cambino le carte in tavola: è un giochino non nuovo a Pistoia…), lo ha fatto affidando indagini a dei veri e propri (nella migliore delle ipotesi) analfabeti; incapaci di leggere e comprendere la lingua italiana e i suoi significati anche più evidenti.
A parere di cittadino che sa leggere, scrivere e fare di conto (non come gli amministratori e moltissimi dirigenti pubblici, strapagati solo perché fidelizzati alla politica), l’operato della Procura ha dato ben l’impressione di muoversi in un enorme, indigeribile e per lo più illecito pasticciaio: una sorta di caponata giudiziaria tanto più buona quanto più sostanzialmente inassimilabile.
Se dico tutto questo – e lo dico in piena libertà di parola, pensiero e critica, come Costituzione recita, art. 21 – offendo forse qualcuno? Ledo forse il suo decoro e la sua immagine? Devo essere rinviato a giudizio per il mio diritto di libera critica?
Non credo proprio, perché in questa analisi spietata sì, ma lucida, realistica e reale, del mondo tribunalizio pistoiese e di quello politico amministrativo locale, non c’è un particolare che non risponda alla più assoluta e certificata verità: e la verità, si sa bene, non offende – o a Norimberga tutto sarebbe stato offesa al grande Reich!
Perché dunque dovrei essere colpevole di qualche reato, dato che non mi sono inventato niente di diverso da ciò che è accaduto e sta accadendo a Pistoia e dintorni?
E se, come opina la signora Gip Patrizia Martucci, è dovere del cittadino obbedire alle «autorità costituite» sempre e comunque, perché Quarrata e la sua giunta in ciabatte magnificano l’Anpi come punta massima di resistenza a quella «autorità costituita» che fu il fascismo e il PNF? E perché la storia d’Europa e del mondo cambiò dopo il 14 luglio 1789 con l’assalto alla Bastiglia?
Avrebbero, tutti i sanculotti e i contadini, dovuto inchinarsi alla nobiltà e al clero francese che pagavano zero tasse, in nome del rispetto alle «autorità costituite»? O è più giusto e santo abbattere comunque il tiranno in quanto tale, e con la stessa benedizione della chiesa cattolica nella teologia della liberazione e di Bergoglio?
Concludo riepilogando i termini del discorso; e li espongo di nuovo per chiarire le idee non solo ai lettori, ma ancor più alla Procura, al Prefetto e a tutti gli ideologi dell’obbedienza alle «autorità costituite»:
-
Il Comune di Quarrata protegge e favorisce alcuni cittadini danneggiandone molti altri
-
Il Comune di Quarrata ha prodotto documenti e carte false per nascondere le proprie responsabilità, favorendo, di fatto, l’illegalità della sua azione amministrativa
-
Il Comune di Quarrata ha una giunta in cui l’assessore all’edilizia si era costruito capannoni abusivi da ricovero-campers dietro la propria abitazione
-
Il Comune di Quarrata ha dato, all’assessore all’edilizia, il tempo per poter smontare i suoi capannoni abusivi: ha fatto, forse, la stessa cosa anche con tutti gli altri cittadini che avevano costruito abusivamente un box per la loro auto o un capanno per la legna? O con loro è entrato a gamba tesa…?
-
Il Comune di Quarrata ha realizzato impianti di illuminazione in strade vicinali (perciò non comunali) a favore di chi se, per esempio, in via di Lecceto/Bindino, l’unica realtà presente è un agriturismo?
Esistono, allora, o no, privati e agriturismi da favorire e altri cittadini (come chi scrive) da prendere a randellate e far finire a processo solo perché scoprono le vergogne delle «autorità costituite»? -
Il Comune di Quarrata ha concesso vari condoni su false dichiarazioni, a occhi chiusi sigillati sulla mancanza dei documenti necessari: come e perché ha favorito certi privilegiati? Cosa potrebbero dirci certi dirigenti oggi in pensione o trasferiti a corsa da Quarrata all’Asl di Empoli?
-
La Procura di Pistoia ha proceduto a mettere sotto inchiesta Linea Libera e i suoi uomini, senza verificare né raccogliere alcuna prova di ciò che il giornale ha pubblicato; senza analizzare le circostanze portate all’attenzione dell’interesse generale dei cittadini della comunità quarratina
-
La Procura di Pistoia, con la conferenza stampa dei carabinieri del novembre 2020, quella che dava “strombazzate notizie” della mia incriminazione (?) ha violato la Direttiva (Ue) 2016/343 del Parlamento europeo e del Consiglio del 9 marzo 2016.
Il Procuratore capo lo fece rilevare con un ordine di servizio che nessuno rispettò: tanto che, a pochi giorni di distanza dalla direttiva di Coletta, dagli uffici della Procura uscirono perfino segreti d’ufficio, continuando a violare l’ordine del superiore gerarchico; alla faccia del rispetto della legalità da parte dei sostituti di Pistoia! Questo si può dire o è un reato di opinione, un vero e proprio crimine di lesa maestà? -
La Procura di Pistoia mi ha inflitto – e sottolineo in maniera gratuita e illecita – 104 giorni di arresti domiciliari, vergognosamente smentiti da Tribunale del Riesame
-
La Procura di Pistoia mi ha sequestrato – e sottolineo, anche qui, in maniera gratuita e illecita – strumenti privati di lavoro (1 cellulare, un tablet e 4 computers) e se li sta tenendo, dopo essersene impossessata, come fossero cosa propria, e in ipotesi di conclamato abuso d’ufficio: da più di otto mesi non posso lavorare sui files dei miei studi e delle mie ricerche.
È tutto perfettamente legale o siamo alle confische dell’impero che colpisce ancora? -
La Procura di Pistoia agisce con sostituti in ipotesi di conclamato conflitto di interesse:
• Claudio Curreli: Terra Aperta
• Claudio Curreli e Nicoletta Curci: coniugi con incarichi simili [fallimenti ed esecuzioni, in penale e in civile]
• Claudio Curreli e Romolo Perrozzi, Ctu del tribunale
• Claudio Curreli e una cosiddetta parte offesa giudicata nella stessa Procura dove tale persona ha lavorato diversi anni come VPO Vice Procuratore Onorario.
Tutto questo è perfettamente compatibile con un ordinamento davvero legalitario, democratico e sinceramente antifascista?
Devo andare oltre o può bastare anche ciò che ho riepilogato per poter chiedere ufficialmente
• alla giunta Mazzanti:
ma non provate vergogna di ciò che non state facendo per rimettere tutto a pulito come la vostra tessera Anpi richiederebbe?• alla Procura di Pistoia:
come si può pretendere che un cittadino possa nutrir fiducia nell’operato della magistratura e delle «autorità costituite»?
Domande come queste sono oltraggiose o più semplicemente giustificate da fatti che gridano dinanzi agli uomini e dinanzi a dio – ammesso che esista?
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Li vogliamo mettere i puntini sulle i?
I primi a non rispettare le regole del gioco sono, purtroppo, gli stessi uomini che proclamano di voler lavorare per la gente comune.
Matteo 7:21 è chiarissimo: Non tutti quelli che dicono: «Signore, Signore!» entreranno nel regno di Dio. Vi entreranno soltanto quelli che fanno la volontà del Padre mio che è in cielo.
E ancora Matteo 7:15-20: 15 Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. 16 Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? 17 Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; 18 un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. 19 Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. 20 Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere.
__________________________________________________________
«Pace e bene» concluderebbe Padre Felice
francescano ben noto al signor Claudio Curreli