Il ritorno della dittatura in nome della vita strappata al Covid, dei vaccini obbligatori – un tempo si chiamarono purghe staliniane –, del Green Pass come tessera del Partito Nazionale Fascista, è ormai una realtà. Perfino il “Muto Parlante” non-presidente Mattarella fa finta di credere che la magistratura possa redimersi e esala gli ultimi respiri invitando gli impresentabili a fare le persone perbene. E il marcio cola da Roma su tutta la nazione
L’ARIA CHE SI RESPIRA NON È PURA
PUZZA DI CACCA E SA DI DITTATURA
HA DAVVERO RAGIONE la moglie del fu comandante Alessandro Andrea Nesti, sotto lo pseudonimo di Blimunda, a definire Agliana/Agrùmia una sentina di mellétta nella Piana, popolata di granocchi, pesciacci del pantano e soprattutto di personaggi dagli epiteti altisonanti: il Gran Cinghiale, il Maiale Stercorario, il Maiale Subinfeudato.
La professoressa, che di recente ha pubblicato un opuscolo con tre racconti dall’emblematico titolo di Ferite, descrive analiticamente anche la storia personale del marito, vittima della burocrazia malvagia e della politica pessima, ma soprattutto di una stampa ignorante, fellona e traditrice. Dimentica, però, la scrittrice dimentica di descrivere – altrettanto analiticamente – le ferite che il suo comandante-consorte ha generosamente inflitto ad Agrùmia e ai suoi cittadini.
Leggete attentamente il secondo racconto (Maria Dorella), in cui una mattina il delicato virgulto-marito della protagonista scompare e non se ne ritrova traccia, tanto che Ella, direbbe Feltri, si trasforma in uomo e si muove per ammazzare un vecchio professore rancoroso che insegnava musica alle medie, ma poi ha messo su un giornale on line (Linea Libera?). Chi sarà, questo animale perfettamente descritto, signori Curreli, Martucci e Coletta della procura di Pistoia?
Il non-presidente della res pubica (dal latino pubes) itaGliana, più mencio di un cencio o della R moscia, ci vuole convincere che la magistratura può redimersi. Ed esorta – ma nel frattempo c’è già scoppiata l’aorta – i giudici a comportarsi da persone per bene: opus impossibile.
Esorta i giudici a interagire con le «autorità costituite» care alla Gip Martucci, ma qui, a Pistoia e dintorni, è un vero e proprio chiedere contro natura e contro legge: infatti nemo ad impossibilia tenetur. Tradotto alla io boja: non si può levare il sangue da una rapa; i ciuchi non volano; donne, ciuchi e noci voglion le mani atroci; per vivere in pace Karthago delenda est; il tumore va tolto tutto e non basta perché dopo ci sono le metastasi etc. etc.
Quella specie di non-presidente, eletto da un parlamento da lui stesso definito illecitamente votato con legge elettorale non-rispettosa della Costituzione; quell’uomo dal collo infossato, con la sua retorica da prete mancato, la sua ipocrisia, la sua murale gommosa elasticità e la sua vocetta conciliante, non sa e non vuol sapere, che a Pistoia – ad esempio – lo stesso PM che esercita l’obbligatorietà dell’azione penale, lo fa spesso solo nei confronti dei nemici, rinunciandovi a favor degli amici.
E tale è il caso della ferita Maria Dorella e del suo fantasmatico marito “chi l’ha visto?” che sparisce con la timidezza con cui ha vissuto. Essi si sono incontrati e amati al Bagno Beluga (che puzza tanto di Bagno Balena di Viareggio, pressi molo).
Hanno avuto il loro primo esperimento di lingua (= bacio) dopo avere attraversato un ponte girevole che, una vita fa, quand’era bambino il pessimo professore di musica oggi vecchio rancoroso da uccidere con un coltello da pesca subacquea –, permetteva di attraversare il canale Burlamacca. Del tenero virgulto dispàrso, dolce, timido e maschio β le è rimasto solo un sassofono che Maria Dorella si porta perfino a nanna. Un’analisi psicanalitica potrebbe dirci ancor di più su queste finto-oniriche invenzioni letterarie o letterariate, buona materia per qualche suscettibile psichiatra buona conoscenza della Blimunda.
Ciò non toglie che la Blimunda descriva Agrùmia-Agliana per quella che era ai tempi del sindaco Mangoni, da lei accusato di non voler confermare il marito al comando di polizia municipale. Ma, povero Giacomo, come avrebbe potuto fare? Era stato il Consiglio di Stato a cancellare il posto di sotto il sedere del fu comandante Nesti, non certo il professor di musica da ammazzare col coltello da sub! Giacomo Mangoni aveva già fatto uno sforzo immane a non licenziarlo come da norma di legge e di contratto.
E descrive perfettamente anche quella che è Agrùmia ai tempi, disastrosi, del sindaco Benesperi; della sua segretaria Aveta e dello squadrista Ciottoli che aggredisce in Comune l’amico di gioventù, e per giunta giornalista, Alessandro Romiti, nel totale silenzio di quegli spallati (etimo: sine testiculis, traduzione alla io boja: senza chiocche) delle opposizioni e delle maggioranze, attaccàte col Bostik alle seggiole del coniglio (senza S) comunale di Agliana.
Ecco come le sante istituzioni patrie di Mattarella si parlano fra loro in un continuo confronto osmotico con il mondo reale:
La procura di Coletta affida l’azione penale a un gentile signore che al mattino è sostituto Pm (Claudio Curreli); al pomeriggio o fa il capo scout o si dedica alla rete Terra Aperta a protezione degli ingressi di clandestini in Italia e dei preti disobbedienti come Massimo Biancalani e Paolo Tofani; alla sera, talvolta, indossa le vesti dell’esercito della salvezza per redimere le prostitute nere sulle rotonde di Agliana. E nessuno rifiata.
- Sempre la procura di Coletta si permette di mettere in piedi azioni penali trattando il fu-comandante della Blimunda come un illustre quisque de populo, uno qualsiasi del popolo, mentre costui è stato per anni VPO, vice procuratore onorario e proprio a Pistoia. Più incompatibile di così si muore anche senza essere accoltellati dal coltello da sub meticolosamente sognato e cercato e acquistato da Maria Dorella.
Sempre la procura lavora a razzo per l’Hitachi di Manfellotto, ma a lumaca per una vedova vittima di stalking: da una parte due giorni per ottenere i tabulati telefonici, dall’altra un anno. Vi sembra logico? Eppure Coletta aveva annunciato, a rullo di tamburi, che avrebbe lavorato per la gente comune.
- Idem come sopra, affida le indagini su Andrea Alessandro Nesti ai CC della polizia giudiziaria: gente che, fino a pochi anni fa, era stata agli ordini del fu-comandante. Ma guai a parlare di incompatibilità. Le sembra serio, signor Masttarella?
- Idem come sopra, in difesa della Blimunda/MM Cappellini (questa signora ha avuto diversi profili fake su Facebook, ma è giustificata in tutto dal comprensivo Claudio Curreli). Ella ha goduto, fino a poco fa, dell’amicizia on Facebook di Alessandra Casseri, segretaria del sostituto PM Giuseppe Grieco…
- Nel frattempo, in aula, il fu-comandante Andrea Alessandro Nesti ha dovuto ammettere di aver presentato una denuncia anonima contro la sua comandante lara Turelli (anonima, ripeto), ma è stato – guarda un po’ – perdonato perché si trattava di… tenue colpa!
Che ItaGlia! Che serietà, Mattarella! Vogliamo andare oltre o contestare queste incontestabili, palesi, vergognose incompatibilità e iniquità (che non sono le sole) della procura di Pistoia nel maxiprocesso scatenato per il signor ragionier non-dottor Romolo Perrozzi, famoso Ctu del Tribunale di Pistoia e, sufficientemente, solo per questo, intoccabile in quanto incompatibile di essere trattato da potenziali suoi commissionatori di incarichi e curatele varie?
Povero Muto Parlante di Mattarella! Ma come puoi anche solo presumere di non fare la figura del fariseo, del sepolcro imbiancato e del maestro di retorica della fuffa?
Il tuo paese, quello che ti ha pagato per una carica che non poteva essere tua, è marcio dalla testa ai piedi. Marce le istituzioni, che lo sorreggono per calcolo stipendiale burocratico. Marci i tanti democratici, alla maniera di Benesperi che ancora non ha fatto dimettere il suo squadrista di giunta Maurizio Ciottoli. Marcia la sub-burocrazia di cui fa parte la dottoressa Aveta, segretaria generale di Agliana, che cede al ricatto di lettere anonime, ma non intende – secondo i suoi doveri – relazionare alla procura di Coletta e al prefetto (altrettanto muto) sugli sconci del Pd di Agliana, a cominciare dall’operato del fu-comandante blimundico fino a finire alle pagnotte e alle rose della Luisa Tonioni.
Perché, fra tutti, non la piantate, una buona volta, di far vedere che fate, mentre fate solo del male alla gente comune che vi paga i maledetti stipendi tolti dalla bocca del popolo onesto, lavoratore (non oggi se non ha Green Pass) e preso generosamente a calci nel culo da gente che ha perfino 24 mila euro nella cuccia del cane?
Se dio ci fosse davvero, come nel Vecchio Testamento, vi lascerebbe la libertà e la gioia di commettere tanti crimini contro l’umanità?
Buona landinata di oggi contro il fascismo, nuovi dittatori democratici d’Italia!
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
A rinfresco di memoria anche per il democratico & antifascista
Senatore Patrizio La Pietra di FdI