Lui ha sempre fatto tutto secondo legge. Davvero? Ecco come ve lo demolisco senza tanti rigiri. Dalla storia del vigile quarratino pipante nel Pratese, alle capanne abusive, ai rialzamenti dei tetti senza permesso rimasti lettera morta. Se la legge è questa, meglio vivere a Scampia!
CON UOMINI COSÌ PERFÌN L’ITALIA
NON AVREBBE BISOGNO DELLA BALIA!
PUBBLICO, come promesso, l’intervento di Oliviero Billi, leghista e consigliere dell’amministrazione più o meno sghemba di Agliana.
Il Billi contesta due punti:
1) ho detto che vuole fare il sindaco a Quarrata e litiga in Lega
2) nega ogni addebito su sue presunte responsabilità in tutte le vicende che hanno rovinato la vita di mia madre, impedita, dal 2008 fino alla morte, avvenuta nel dicembre 2016, di potersi recare nella sua casa natale, dove i pessimi uffici del Comune di Quarrata le inviano, ancor oggi, comunicazioni e minacce alla maniera dei beoti. E non ditemi che questo è segno di buona amministrazione, o m’incazzo come una belva, chiaro?
Scrive Billi:
Dott. Bianchini,
mi dispiace smentirLa ma io non ho mai litigato con nessuno per essere il candidato sindaco della lega a Quarrata. Non so da chi abbia avuto questa falsa notizia ma Le assicuro che lungi da me una simile aspirazione!Circa i problemi sollevati sulla zona Lecceto, le garantisco che tutto ciò che era di mia competenza è stato all’epoca espletato. Dovrebbe sapere che tra le competenze dei vigili urbani non rientrano le rimozioni di cancellate né di qualsiasi altro manufatto, ma quello di far rispettare leggi, regolamenti ed ordinanze.
Quindi ritengo del tutto ingiusto tirare in ballo il corpo di Polizia Municipale in una storia i cui referenti sono da ricercare altrove e che sulla base di quanto è a mia conoscenza, si sono sempre attivati per garantire il rispetto della legalità anche nel caso da Lei sollevato.
Ricorda quando lo accompagnai nella zona di cui trattasi per visionare la situazione? Sono trascorsi oltre 12 anni, ma mi pare di averle detto che senza la sentenza di un giudice non avrei potuto aiutarla, risposta che le darei anche adesso allo stesso modo.
Anche ammesso e non concesso che la trasformazione dei luoghi da lei citata fosse avvenuta in modo poco chiaro, circostanza che escludo, non era certo il Corpo di Polizia Municipale a dover intervenire in merito, bensì gli organi tecnici comunali che, per quanto ricordi, sono tempestivamente intervenuti facendo tutti gli accertamenti necessari ed attivando tutte le procedure del caso (leggi: un bel cazzo di nulla – n.d.r.).
Gli stessi organi, nel caso in cui avessero accertato irregolarità, avrebbero dovuto informare la Polizia Municipale al fine dell’applicazione delle relative sanzioni penali che sarebbero consistite nella Comunicazione di Notizia di Reato alla locale Autorità Giudiziaria. Quindi Le chiedo: perché mi tira sempre in ballo in una questione la cui competenza è da attribuire ad altri?
Francamente non lo capisco. La ringrazio dell’attenzione e la saluto cordialmente.
Oliviero Billi
Vediamo di rispondere a tono e con logica. Innanzitutto, come ho scritto ieri, ti darò del tu come ci siamo sempre dati finché le nostre strade non si sono completamente divaricate: e non certo per mia incoerenza.
ASPETTO LEGA
E CANDIDATO SINDACO
Caro Billi, quando arrivai a Gaeta a fare il militare al carcere, il furiere mi accolse dicendo: «Tanto tu, a breve, te ne vai in congedo!». Io rimasi un po’ sorpreso. Lui mi guardò – era una notte buia e tempestosa di novembre 1973, sulla collina alla Compagnia Comando – e aggiunse: «Solo di ci ciò che non si fa, non si sa». La Lega – come tutte le famiglie – ha mille orecchi e diecimila bocche. Sai te che ciaccìo!
Per scrupolo ho ricontattato la mia fonte – che non è proprio Cinci Frugiataio, il famoso ciuco di Pipone o il Cinci dell’Aiazzi. Ho scritto: Il Billi nega di litigare in Lega per essere sindaco a Quarrata. È il solito timoroso di tutto.
Risposta: Sì, fa schiantare il fegato al Noci dalle bizze che fa perché vuole fare il Sindaco. Stanno al telefono anche 40 minuti a litigare: lui che vuole farlo e il Noci che si incazza!
Vorrebbero buttarlo fuori dalla Lega, lui minaccia di andarci, ma poi resta lì! Fa un casino del diavolo perché vuole fare il sindaco. Lo sanno tutti nella Lega che fa casino e che vuole fare il sindaco, digli che racconti poche bugie, lui che è abituato, le ha sempre raccontate.
Ecco la risposta che mi è stata data. E, se devo essere onesto come di solito lo sono, caro Oliviero, conoscendo la tua ambizione piuttosto, eufemisticamente, sfrenata e ricordandomi di quando, all’inizio del regno del Benesperi e dell’Agnellone che toglie le castagne dal fuoco, volevi fare l’assessore ad Agliana – e sai bene che anch’io scrissi i miei appunti perché non ti dessero incarichi di sorta – la cosa, purtroppo per te, mi resta molto credibile.
Personalmente io ritengo che tu abbia credibilità a km zero. «Ritenere» significa opinione; opinione significa insindacabilità dell’opinione stessa: quindi non incazzarti e non fare come quella schiera di imbecilli che, presi e beccati con le famose mani nella marmellata, minacciano cause e querele: con me non attacca. Sono sempre andato a schiena dritta e continuerò a farlo anche in questi anni residui di una vita buttata via per uno stato che ha fatto schifo.
IL BILLI
E LA CREDIBILITÀ
E vengo al tema della tua credibilità. Per considerarti inaffidabile (altra opinione: non ti ci attaccare, perché faresti un tonfo micidiale) sarebbe più che sufficiente il tuo modus operandi (ma non solo tuo, anche di tutta l’amministrazione progressista, non ricordo se della Sabrina Sergio Gori o di altri) come ufficiale di pubblica sicurezza (o non portavi la pistola come uno sceriffo?) quando uno dei tuoi agenti, ispirato da un pipi infiammato d’amore per qualche sposa pratese, fu preso, sorpreso & sgamato a Iolo o da quelle parti con l’auto di servizio della tua municipale.
Finisti e finiste – se non ricordo male – sul giornale. E tu, da vero uomo d’onore, per spirito di corpo parasti il culo allo stronzo che, invece di fare il proprio dovere, se ne andava in giro a trombacchiare riscuotendo anche una parte dello stipendio dalle mie tasche personali.
Tutti insieme mostraste, caro Oliviero, il valore della febbre non del Covid, ma del sudiciume che vive e regna nei secoli dei secoli nelle aurate stanze del Comune di Quarrata; in quelle della Màgia, “e via e via” come dicono a Buriano.
Forse è meglio che mi fermi qui, su questa grandissima puttanata – ché in altro modo non si può definire. E hai dato anche dritte molto storte al tuo successore, il signor elettricista Marco Bai, incazzatissimo con me perché sto scoprendo altari, altarini e ceri pasquali che gli danno fastidio proprio ora che sta per andare in pensione e vorrebbe godere di un meritato riposo: ma non è possibile, per un ufficiale, anche lui come te, andarsene con encomi, quando nel 2008 ha fatto contravvenzioni micragnose in via di Lecceto dichiarando che la strada era vicinale e poi – alla faccia del dover servire lo stato e il pubblico con imparzialità e onore – ha sottoscritto quella bufala sparata, come una cagata di avvoltoio dal nido, con cui voleva far credere che a Lecceto di vicinali non ce n’era neanche l’ombra.
Mi insegni tu, che mi hai fatto una lezioncina calligrafica di diritto nel tuo intervento così conciliante e composto, che delle due l’una: una cosa è o non è; e non può essere non essendo e non essere essendo. È chiaro? Cosa diresti di due firme del Bai che attestano il fatto una volta come esistente (sì vicinale) e un’altra come non sussistente (no vicinale)? A casa mia – ma anche in via di Lecceto, dove sono felicemente cresciuto tra boscaioli e gente onesta che non ha mai avuto litigi con nessuno – a casa mia, caro Oliviero dallo sguardo fiero, questo si chiama falso. E se la nuova segretaria comunale, invece di presentarsi sorridente come la donnina del Mulino Bianco, leggesse con attenzione e senso di lealtà giuridica nei confronti dello stato, quello che ogni giorno le mando per Pec, avrebbe già chiappato il sor Bai per la collottola e ne avrebbe fatto una sor-baia denunciandolo alla procura e punendolo disciplinarmente.
Il fatto è che questa non è la cultura della nostra amministrazione. Il pubblico, da noi, si basa su gente come Conte e Mattarella; su menzogne, coperture, favori, paraculate, leccate di grinze anali che, alla fine, favoriscono i delinquenti e bastonano la gente normale, lasciamelo dire, come me e come i miei, che dal 1995 siamo oggetto continuo di violenze, soprusi, insulti, sbecerate e tutto il resto pensabile e impensabile, da parte di qualche demente da voi del Comune aiutato e favorito.
E me ne fotto, se mi tirate in aula: ma almeno vi avrò detto, a tutti, quello che realmente meritate che vi si dica; e che nessuno osa dirvi perché la maggior parte della gente subisce e basta, da tutti voi.
Hai sempre fatto il tuo dovere, dici? E gli uffici hanno sempre fatto il loro dovere, dici? Ma manco p’ ’o cazzo, caro Oliviero! Te ne cito tre, di casi emblematici, e mi fermo: che ho già pubblicato e che vi sono passati come acqua fresca sulla testa.
Ti segnalai che una persona aveva rialzato il tetto di 30-50 centimetri in appoggio a case di mia madre, senza permesso e al nero. E tu non hai fatto un cazzo!
Ti segnalai che uno dei disturbati, che vennero dopo, stava realizzando un parcheggio su un pezzetto insulso di terra-orto (ovviamente per rompere i coglioni, come poi avvenne e come presto scriverò) a mia figlia e al suo compagno. Ho pubblicato anche la tua splendente mail di merda di risposta: eri andato a Lecceto e nulla avevi trovato. Chiamasti, forse, il responsabile? Te ne accertasti? O facesti tutto come si fa una sveltina o un colpo e via? E tu non hai fatto un cazzo!
Ti avvisai che avevano tirato su una notevole costruzione di legno sul rudere cadente di una capanna che andava in pezzi. Mi rispondesti perfino – ho pubblicato anche questo, ma tu evidentemente non sai leggere come gli altri comunali di Quarrata – che lo avevano fatto senza licenza né permesso. E tu non hai fatto un cazzo!
È mia opinione (capito opinione?) che tu non sia degno di stare in politica, perché hai dato pessimissime prove di te. Ritirati e sta’ buono da una parte, dammi retta.
Nessuno di voi può permettersi di fare il santo con me. Perché ritengo, a ragion veduta e per tabulas, che siate tutti molto, ma molto inquinati.
Auguri e figli maschi! A domani con la pubblicazione di una bellissima lettera anonima di persone che sembrano conoscervi piuttosto bene…
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Art. 21. E finché ho fiato, continuerò a rincorrervi!
Non mi sono formato con i segretari comunali del post-Bassanini.
L’unico vero segretario degno di tal nome, capace, intelligente e preparato, è stato e resta, per me, il dottor Giuseppe Guggino.
Oggi sono i sindaci a scegliersi i cuochi. E i cuochi, lo sapete, cucinano secondo i gusti del padrone.
Tangentopoli ci è costata la distruzione dello stato e l’arrembaggio dei magistrati al treno del potere.
Viva i democratici, viva i progressisti! Viva la legalità (oggi falsa).
2 thoughts on “revenants. SUL “PASTICCIACCIO BRUTTO DI VIA DI LECCETO” INTERVIENE OLIVIERO BILLI, EX-VIGILE EDILIZIO E POI COMANDANTE DELLA MUNICIPALE”
Comments are closed.