FIRENZE. La “ricetta rossa”, la tradizionale ricetta di carta, lascia il posto alla ricetta elettronica, a partire dalle prescrizioni farmaceutiche. Questione di pochi giorni, e (prima a Empoli, poi progressivamente in tutta la Toscana) il medico non consegnerà più al cittadino la ricetta, ma un foglietto con un codice, che il paziente consegnerà a sua volta al farmacista, il quale, in base al codice, rintraccerà su internet la ricetta del medico.
Sul foglietto, ci sarà anche il codice relativo alla fascia economica di appartenenza, necessario per la determinazione del ticket aggiuntivo. La delibera che contiene il progetto regionale “Ciclo di vita della prescrizione elettronica: dematerializzazione della prescrizione farmaceutica” e che dà alle aziende disposizioni per la sua attuazione, è stata approvata dalla giunta nel corso della sua ultima seduta.
“La prescrizione elettronica – spiega l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni – migliorerà notevolmente la qualità dell’assistenza sanitaria e l’efficienza dei servizi, aumentando l’appropriatezza, il collegamento tra i professionisti, contribuendo a diminuire gli errori medici, e aiutando a monitorare i costi”.
I primi a partire, dal prossimo 16 giugno, limitatamente alla prescrizione farmaceutica, saranno un gruppo di medici di famiglia di Empoli. Le farmacie, in quanto erogatori, saranno tutte attive fin da subito. Dopo il primo avvio, il sistema sarà progressivamente esteso a tutto il territorio toscano (sempre limitatamente alla prescrizione di farmaci). Il progetto dovrebbe concludersi e andare a completo regime in tutta la Toscana entro la fine del 2014.
La ricetta rossa però non scompare del tutto. Per il momento, continua ad essere utilizzata per le prescrizioni diagnostiche e specialistiche. E rimane anche per le prescrizioni farmaceutiche nel caso in cui il medico non abbia a disposizione il collegamento telematico (per esempio, durante le visite a domicilio).
Con il nuovo sistema, il cittadino non potrà più effettuare l’autocertificazione della propria fascia economica di appartenenza sulla singola ricetta al momento della fruizione della prestazione specialistica o in farmacia. Sarà il medico prescrittore a riportare sulla ricetta, attraverso il software di prescrizione elettronica che interroga le banche dati del Mef e dell’Inps, la posizione economica dell’utente.
Se nelle banche dati non è presente nessuna informazione, oppure la fascia economica riportata è errata, il cittadino è tenuto a presentare idonea autocertificazione con validità annuale. In tutte le Asl, nelle farmacie, negli studi dei medici di famiglia, saranno affisse locandine per informare in maniera corretta e uniforme la popolazione.
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