rifiuti. ESPOSTO M5S ALLA CORTE DEI CONTI E ALL’ENAC

Raccolta rifiuti [repertorio]
Raccolta rifiuti [repertorio]
MONTECATINI. Sono stati presentati dal Movimento Cinque Stelle di Montecatini due esposti sul contratto di gestione dei rifiuti nella città termale: uno presso la Corte dei Conti e l’altro all’Enac.

«Con questi due esposti – si legge in un comunicato – non vogliamo attaccare ne “la macchina comunale” (uffici tecnici) ne l’attuale gestore.

«Vogliamo innanzitutto tutelare i diritti dei cittadini che a nostro avviso hanno pagato di tasca propria, per l’ennesima volta, l’inefficienza della politica. Vogliamo poi denunciare il cattivo modo di amministrare: questo vizio di aspettare e finire per creare l’emergenza con la propria inerzia».

Che cosa è successo?

Nel 2003 il comune affida il servizio di raccolta dei rifiuti e spazzamento stradale per 10 anni a circa 3 milioni di euro l’anno. Durante questi 10 anni le leggi nazionali e regionali cambiano radicalmente, vengono introdotti gli Ato (ambiti territoriali ottimali) che avrebbero dovuto dare al territorio un gestore unico per più provincie e regole rigide sulla differenziata che doveva arrivare nel 2012 al 65% mentre il contratto che regola il nostro servizio stipulato nel 2003 riportava ancora una quota minima del 35% oltre il quale il gestore era contrattualmente autorizzato a non differenziare.

Il decreto ambientale, all’art. 205 d.lgs. 152/2006 introducendo queste quote ha introdotto anche sanzioni per i comuni che non la rispettavano (calcolando la media Ato). Arriviamo al 2013 quando scade il contratto di gestione, il gestore unico dell’Ato non è ancora stato scelto per problemi strutturali della stessa Ato e quindi il comune decide vista l’urgenza di prorogare il contratto con il gestore in attesa del subentro del gestore unico.

Gestore unico che però ad oggi (2016) è ancora lontano dal subentrare visto che sull’affidamento pesano addirittura due ricorsi al Tar e ad oggi sono stati esclusi  tutti i partecipanti alla gara di appalto per irregolarità varie.

Dal 2013 sono state quindi concesse 4 proroghe del contratto alle medesime condizioni, in totale violazione, a nostro avviso, delle leggi sugli appalti, al principio di opportunità, economicità ed efficienza che obbliga il comune a cercare la miglior situazione sul mercato, ed alle norme sulla concorrenza.

Confermando le medesime condizioni inoltre l’amministrazione ha condannato il comune a pagare le sanzioni per la differenziata visto che siamo sotto gli standard imposti dal 2008 e quest’anno ci ha salvato solo la media Ato, noi siamo fermi al 41%.

Che cosa contestiamo?

 (nella foto la nostra differenziata, il minimo di legge inizia nel 2008 con il 38% che deve arrivare al 65% nel 2012...giudicate voi quanto siamo virtuosi)
La differenziata, il minimo di legge inizia nel 2008 con il 38% che deve arrivare al 65% nel 2012… giudicate voi quanto siamo virtuosi

L’istituto della proroga è un istituto di emergenza temporaneo, può essere applicato per garantire la continuità di servizio in casi di urgenza e per il tempo limitato all’istruzione di un nuovo bando pubblico (ci sono diverse sentenze del Consiglio di Stato che indicano il tempo massimo di 6 mesi); ammesso (con molti dubbi) che nel 2013 l’amministrazione fosse colta di sorpresa dal mancato subentro del gestore Ato e si sia trovata in uno stato di emergenza, non è pensabile ne giustificabile in nessun modo che questo sia perdurato per 4 anni. Questo ha causato, a nostro avviso, alla città un ingente aggravio dei costi.

«Noi tutto questo lo abbiamo denunciato in uno dei primissimi consigli comunali dopo l’elezione del nostro portavoce. Lo abbiamo detto prima della terza proroga e non siamo stati ascoltati; lo abbiamo ripetuto all’assessore e chiedemmo anche che il comune si attivasse per evitare la quarta proroga; lo abbiamo ripetuto con lo stesso tono a febbraio dopo l’ultima proroga ottenendo sempre la stessa risposta di totale chiusura da parte dell’amministrazione».

Perché i due esposti?

Abbiamo provveduto ad inoltrare l’esposto all’Anac (autorità nazionale anticorruzione) perchè è l’organo dello Stato che vigila sui contratti di servizi pubblici, ed ha tra le proprie funzioni, la funzione consultiva e quella ispettiva.

Il vice sindaco ha sempre snobbato i nostri rilievi dicendo che non erano supportati da tesi giuridiche; basta digitare su google “proroghe contratti di servizi pubblici” ed appariranno decine di risultati di sentenze e di interrogazioni all’Anac che ripetono sempre la tesi dell’illegittimità delle proroghe in caso di mora dell’Ato.

Se l’Anac, come pensiamo, rileverà la proroga illegittima obbligherà il comune ad auto tutelarsi, ed insieme al comune troveranno la corretta situazione per uscire da questa posizione illecita. (Anac non significa che pensiamo che ci sia stata corruzione ma è semplicemente l’organo preposto).

Chiediamo anche l’intervento della Corte dei Conti per valutare ed eventualmente quantificare il danno erariale subito dai cittadini. La mancata concorrenza, garantita dai bandi di gara è di per se un danno per il comune. La conferma delle condizioni contrattuali del lontano 2003 ha inoltre autorizzato il gestore a produrre percentuali di differenziata notevolmente inferiori a quelle imposte per legge e ha obbligato il comune a pagare la famosa “ecotassa” con aggravi di costi per le tasche dei cittadini che già pagano un canone elevatissimo.

Con questo esposto vogliamo tutelare la città e porre la parola fine alla mala-gestione che la politica fa delle casse pubbliche, non devono essere sempre i cittadini a pagare errori altrui.

Montecatini Terme
Montecatini Terme

C’è poi un danno non quantificabile che è quello della mancata evoluzione in tema di gestione e smaltimento dei rifiuti: questa amministrazione (intesa come i due mandati Bellandi) ha più volte dimostrato la scarsa attenzione al tema e la superficialità con cui affrontano i rischi che stanno dietro le basse percentuali di differenziata, con danni alla salubrità della nostra città.

Questo contratto non stimola e non promuove la differenziata, perchè un cittadino dovrebbe complicare la propria vita domestica e ridurre i propri spazi casalinghi con diversi bidoni se poi sente il vicesindaco dire in consiglio che paghiamo una multa perchè il gestore – raggiunto il 35% –può smettere di differenziare?

In questo modo finanziamo la politica dell’incenerimento che ogni giorno di più si svela come pericolo per la salute degli abitanti non solo limitrofi ma fino a decine di km.

Bastava che l’assessore di turno si attivasse prima chiedendo parere al ministero competente, all’allora Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici, in sigla Avlp (già l’allora Avlp aveva la funzione di esprimere pareri non vincolanti su richiesta della stazione appaltante) e poi dal 2014 all’Anac stessa.

Bastava volerlo; voler dar peso all’interesse dei cittadini anche quando ciò comporta una mole di lavoro per il politico maggiore e significa sminuire il proprio partito o almeno bastava ascoltare chi con tanta insistenza ripeteva le stesse cose, bastava ciò per evitare esposti in procura.

Su questo tema il Movimento 5 Stelle di Montecatini Terme non si fermerà. È una delle nostre stelle e perciò siamo supportati dallo staff e dai portavoce Regionali, che ringraziamo per averci messo a disposizione i pareri legali. Dalla Regione seguono questo lavoro, questi esposti e stanno predisponendo atti anche per il Consiglio Regionale.

Il sistema Ato ha fallito: il Pd ne prenda atto e liberi i cittadini a cominciare da Montecatini!

[m5s montecatini]

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