rifiuti. INCENERITORE DI MONTALE ANCORA SOTTO INCHIESTA?

L’inceneritore del Cis Spa

AGLIANA. È stata presentata nei giorni scorsi dal gruppo consiliare Movimento 5 Stelle di Agliana una interrogazione riguardo il sopralluogo effettuato dal nucleo operativo ecologico dei Carabinieri all’inceneritore di via Tobagi a Montale. 

Il sopralluogo risale – come si legge nel testo della interrogazione – al mese di novembre 2014. Il nucleo Noe di Firenze in quella occasione avrebbe riscontrato irregolarità di carattere amministrativo nella gestione dei rifiuti in entrata e in uscita presso l’impianto.

A quanto evidenziato in una relazione parlamentare “accade che le linee di trattamento dei rifiuti conferiti presso l’impianto di termovalorizzazione di Montale sono gestite in modo tale che, una volta preso in carico i rifiuti, nell’apposito registro di carico e scarico, non è più possibile stabilire il quantitativo e la tipologia dei rifiuti in giacenza temporanea in attesa di essere bruciati.

Infatti le due linee di incenerimento rifiuti – a seconda si tratti di rifiuti speciali o di rifiuti solidi urbani – sono gestite in modo tale che non si possa quantificare, per ogni singola tipologia di rifiuto, quanto ne rimane in giacenza, in attesa di essere bruciato. Tale circostanza comporta una irregolare tenuta del registro di carico e scarico dei rifiuti”.

Lafranceschina e Bartoli

A questo proposito nell’ambito della tenuta del “registro di carico e scarico dei rifiuti”, si è poi accertato che non risultavano annotati 320 kg di rifiuti pericolosi, di cui al codice CER 19.01.05*, presenti nel deposito temporaneo dell’impianto, all’atto del sopralluogo. Pertanto, il Noe di Firenze ha contestato al gestore dell’impianto la violazione amministrativa ex articolo 258, comma 1, decreto legislativo n. 152 del 2006.

“Nel mese di aprile 2016, a seguito di un nuovo accesso presso l’impianto, su delega della procura della Repubblica di Pistoia – scrivono i consiglieri del Movimento 5 Stelle – i carabinieri del NOE di Firenze hanno proceduto al sequestro della documentazione relativa ai dati di monitoraggio, funzionamento e manutenzione dell’impianto e alle modalità di gestione dei rifiuti in esso conferiti negli anni 2014 e 2015”.

Secondo il documento presentato in Parlamento “le relative indagini sono tuttora in corso”.

Nella interrogazione indirizzata al sindaco Giacomo Mangoni e al presidente del consiglio comunale Alfredo Fabrizio Nerozzi si chiede in particolare:

• Se tali irregolarità sono state definitivamente risolte

• A chi è stata attribuita l’irregolarità della gestione dei rifiuti

• A quanto ammontano le sanzioni eventualmente elevate

• Se il materiale in premessa è ancora sottoposto a sequestro

• Se l’indagine è ancora in essere o se terminata con quali risvolti.

[Andrea Balli]

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