FIRENZE. Una dozzina di delegati di Comitati ambientalisti provenienti dalle diverse zone della Regione Toscana sono stati ascoltati negli uffici della Prefettura di Firenze.
Chi scrive è stato delegato dal Coordinamento della Piana di Prato e Pistoia e dal Comitato per la Chiusura dell’Inceneritore di Montale.
Gli argomenti proposti e raccomandati all’attenzione della Commissione parlamentare – con un nome che è tutto un programma concernendo “attività illecite connesse sul ciclo dei rifiuti e sugli illeciti ambientali ad essi correlati” – sono state variabili passando dagli inceneritori della Versilia e del resto della Toscana, le discariche e, certamente, il famigerato inceneritore di Montale.
La relazione a una commissione parlamentare è una sorte di superesame al quale i delegati sono sottoposti, previo ammonimento a dire la verità sostanziale dei fatti, dovendo esprimere in pochi minuti — non più di sette/otto — una sintesi efficace e rappresentativa delle criticità del sito o impianto oggetto del loro presidio.
Vi chiederete, perché la parola presidio essendo una competenza che è affidata agli organi di controllo e che non dovrebbe essere prevista a carico dei cittadini.
I rappresentanti dei comitati, sono cittadini con uno spiccato senso civico e una competenza sviluppata sulla lettura critica dei documenti, spesso insabbiati dalla reticenza delle amministrazioni comunali e le società partecipate che hanno in gestione gli impianti.
La Commissione parlamentare ha esaurito tutte le deposizioni e proposto alcune domande di chiarimento, ma i delegati sono tutti concordi nell’auspicare che la relazione finale sia portata a conclusione prima del termine della legislatura in corso.
Appena le restituzioni stenografiche delle deposizioni saranno disponibili e liberamente consultabili e ci faremmo carico di pubblicarle.
[Alessandro Romiti]