rifiuti. UN ALTRO “NO” ALL’IMPIANTO DI SESTO FIORENTINO

Dario Nardella e Emiliano Fossi

FIRENZE.  E due. Dopo il sindaco di Sesto Fiorentino, anche quello di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi dice “no” all’inceneritore di Firenze.

Il sindaco di Campi, lo scorso martedì 19, intervenendo al Circolo Rinascita alla presentazione del libro Inceneritore Si o No, del giornalista Franco Calamassi Cecchi (Apice edizioni) ha ribadito che il tempo dell’inceneritore è scaduto.

Ha detto – chiaro e forte – che l’incenerimento è una pratica ormai superata dalle “buone pratiche”, ovvero le sempre crescenti raccolte differenziate e le 3R, riduzione, riuso e riciclo, con un’impiantistica alternativa all’incenerimento.

La politica di questi ultimi venti anni non ha saputo fare nulla, nemmeno piantare un albero, per mitigare (ma non annullare) gli effetti dannosi dell’inquinamento.

Quindi game over. Un altro No “deciso ma ragionato e tranquillo” all’inceneritore. Due sindaci soli – ha continuato – non ce la fanno a ribaltare la situazione (ancora sub iudice al Tribunale amministrativo regionale).

Serve che il Presidente della Regione Enrico Rossi, prenda subito una posizione chiara contro l’incenerimento e ridisegni la gestione toscana dei rifiuti solidi urbani, istituendo un unico Ato.

Emiliano Fossi, ha negato di aver preso questa posizione per fini elettorali, ma ha aggiunto che l’importante è, comunque, raggiungere l’obiettivo.

La notizia è giunta anche al Comitato per la Chiusura dell’Inceneritore di Montale, il quale – per bocca della sua Presidenta Paola Gelli – conferma che la notizia era nell’aria.

La posizione dell’inceneritore di Montale è caratteristica e paradigmatica della disastrosa politica sulla gestione dei rifiuti assicurata dalla Regione Toscana che ha fatto dell’incenerimento l’unica tecnica baricentrica per il mantenimento del sistema lineare di smaltimento di risorse di materiali, una volta chiamate “rifiuti”.

L’episodio di Campi Bisenzio è un ulteriore tassello della evidenza che i tempi stanno cambiando con l’affermazione di una nuova competenza e sensibilità dei sindaci illuminati e, speriamo, “illuminanti”.

[Alessandro Romiti]

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