MONTALE. In riferimento alle dichiarazioni, rese alla stampa locale dal Prof. Galardini, candidato nella Lista “Montale Democratica” in merito alla rottura della coalizione di centro-sinistra a Montale, intendiamo confutare le argomentazioni prodotte ed impostate a proprio uso e consumo.
Quando Galardini afferma testualmente: “che una coalizione di centro-sinistra dovesse esprimere nella lista personalità inclusive di varie esperienze e provenienze” e poi “sostenere il vincitore (delle primarie) non vuol dire reclamare visibilità nelle liste etc. etc.” cade in una palese contraddizione perché il principio della visibilità è valido per tutte le componenti della coalizione e non solo per i candidati proposti a nome dell’associazione “Progetto Comune”, Lista, ricordiamo, che nelle elezioni del 2009 provocò la spaccatura del centro-sinistra e la vittoria del centro-destra che conquistò il governo del Comune.
All’affermazione del Galardini: “Lasciamo queste richieste, tipiche della vecchia politica” rispondiamo che vecchia politica significa, forse, escludere dalla lista le tre componenti della sinistra: Prc-Federazione della Sinistra, Sel e Psi e piazzando solo i candidati di Progetto Comune?
Ribadiamo come, peraltro, già puntualizzato in precedenti note che, a Montale, il centro-sinistra è stato azzerato.
“Montale Democratica” è di fatto un Monocolore PD con l’appoggio della componente del Galardini: “Progetto Comune”.
Non è presente nessun esponente iscritto a Sinistra Ecologia e Libertà anche, se impropriamente si millanta “la rappresentanza di tutte le anime del centro-sinistra montalese” come affermato il 13 aprile u.s. dal candidato Sindaco Betti, in sede di presentazione della propria lista presso la Casa del popolo di Montale.
E ciò perché Sinistra Ecologia e Libertà con un comunicato del Circolo locale pubblicato sulla cronaca locale de “Il Tirreno” del 15 aprile u.s. lamenta uno scarso coinvolgimento della coalizione nella formazione della lista affermando che “la lista dei candidati non è di proprietà del candidato Sindaco, né di una parte politica, e la sua composizione deve essere rispettosa delle varie identità e sensibilità politiche della coalizione”
Nella lista di Betti non è neppure rappresentata l’Italia dei Valori in quanto che tale formazione politica non esiste nel Comune di Montale.
Si scivola, poi, nel grottesco quando Galardini parla di consegna al candidato Sindaco di bigliettini, durante una riunione, con indicazione di proposte di candidature ed in base alle quali il Betti avrebbe “fatto le sue scelte” come, anziché di una trattativa politica per la formazione della lista, si fosse messo in atto il “gioco delle tre carte” di napoletana origine e pratica.
Dopo che era stato sottoscritto il programma di centro-sinistra, logica, buon senso e serietà esigevano anche un confronto politico ed una condivisione sulla composizione della lista con la partecipazione di tutti i soggetti interessati e non solo con lo scalpitante Prof. Galardini che rappresenta solo “Progetto Comune” e che prima è stato concorrente di Betti nella competizione delle primarie e poi ha consumato l’inciucio proponendo i propri candidati con esclusione di tutti gli altri.
Per cui parafrasando il titolo di un noto romanzo dello scrittore Carlo Emilio Gadda concludiamo affermando che si è verificato “Quer pasticciaccio brutto di Montale” e non di Via Merulana.
p. La Segreteria del Circolo Prc-Federazione della Sinistra di Montale
Il Segretario Geniale Ruffa
p. La Segreteria Prov.le del Prc-Federazione della Sinistra
Il Coordinatore dei Circoli della Piana Pistoiese, Carlo Papi