RIFONDAZIONE E L’USO DELLE STRUTTURE DEL PARTITO COMUNISTA

Geniale Ruffa

MONTALE. Finalmente le primarie del PD si sono concluse e Renzi si è riappropriato del partito che ha deciso di cambiare.

Sicuramente, vista la provenienza politica del rieletto segretario, non potrà neppure lontanamente, somigliare al Partito Comunista.

Il problema è che anche molte, per fortuna non tutte, realtà locali del PD (come quella di Montale), si sono palesemente allineate alla posizione del segretario nazionale, ma contemporaneamente continuano ad usare le strutture patrimoniali che erano di proprietà del Partito Comunista, usare denominazioni come “festa dell’unità”, pur ritenendosi non erede del partito comunista, ma una nuova sinistra moderna, liberale e democratica, come affermato dal vice segretario regionale del PD toscano Antonio Mazzeo, in una intervista al giornale “Il Tirreno” pubblicata giovedì 4 maggio.

Allora il compagno Geniale Ruffa, della sezione di Montale del Partito di Rifondazione Comunista, quando rivendica le strutture patrimoniali del Partito Comunista, usate dal PD, ha estremamente ragione.

Egli non intende esclusivamente la parte economica delle strutture, ma soprattutto su una questione di principio simbolico ideale, in quanto il PD, anche a detta di alcuni dei suoi dirigenti, non rappresenta più quel partito per il quale, in passato, tanti compagni hanno sacrificato tempo e risorse per acquisire quelle strutture.

La federazione provinciale di rifondazione comunista si allinea a quanto affermato dal compagno Ruffa, specialmente per quelle realtà locali (meno male non tutte) che si avvicinano più alla vecchia Democrazia Cristiana che al Partito Comunista e condivide le dichiarazioni rilasciate dal compagno di Montale.

[prc montale]

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