RIFORMA DELLA SANITÀ, LA PROPOSTA DELLA GIUNTA PASSA IN CONSIGLIO

E Marroni non risponde?
Luigi Marroni

FIRENZE. Le 12 aziende sanitarie locali toscane diventano 3, una per ciascuna Area vasta: Toscana Centro, Toscana Nord Ovest, Toscana Sud Est. Il percorso durerà un anno, attraverso varie tappe.

La delibera sul riordino dell’assetto istituzionale e organizzativo del servizio sanitario regionale, approvata a fine dicembre dalla giunta, è ora pubblicata sul sito della Regione Toscana, ed è stata inviata al Consiglio regionale per le sue deliberazioni e decisioni.

“In questi anni la sanità toscana ha affrontato con decisione la crisi, riorganizzando, razionalizzando, eliminando sprechi e doppioni – osserva l’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni –. E ottenendo, sia detto per inciso, risultati che l’hanno posta ai vertici delle classifiche nazionali. Pensavamo di non dover intervenire ulteriormente, invece no, il governo ci chiede nuovi sforzi, nuovi sacrifici. E siccome non vogliamo ridurre i servizi né aggiungere nuove tasse, dobbiamo fare altre scelte. Per questo abbiamo messo mano a una grande riforma del servizio sanitario toscano, un processo di riordino complessivo, che nell’arco di un anno porterà alla riduzione delle attuali 12 aziende sanitarie locali a 3, una per Area vasta. Un processo che era già cominciato con l’unificazione dei tre Estav (Enti per i servizi tecnico amministrativi di Area vasta) in un unico Estar regionale. L’obiettivo non è solo quello del risparmio, ma anche, e direi prima di tutto, quello di un miglioramento della qualità dei servizi”.

Con l’accorpamento delle attuali 12 in 3 aziende sanitarie, la proposta di legge prevede un forte rafforzamento del ruolo dell’Area vasta, quale sede di attuazione della programmazione strategica regionale, per rendere funzionalmente unitaria l’azione delle aziende. Dopo l’approvazione della legge, i direttori generali delle 12 Asl decadranno (e con loro i direttori sanitari, amministrativi e dei servizi sociali).

Le 3 future Asl saranno rette da altrettanti commissari, che gestiranno il processo di fusione e il progetto di riordino complessivo dei servizi sanitari regionali. Per ciascuna Asl verrà nominato anche un vicecommissario, che per lo svolgimento delle sue funzioni si avvarrà di uno staff composto da professionisti del servizio sanitario regionale.

Dal 1° gennaio 2016 verranno istituite 3 aziende Usl, una per ciascuna delle 3 Aree vaste, dotate di personalità giuridica di diritto pubblico e di autonomia imprenditoriale, organizzativa, amministrativa e contabile.

“Quella che abbiamo intrapreso e porteremo avanti nei prossimi mesi – dice l’assessore Marroni – è una vera e propria “rivoluzione della qualità”. Una grande riforma strutturale che guarda avanti per molti anni futuri. Vogliamo assicurare la sostenibilità e il carattere pubblico e universale del sistema sanitario, a fronte del mutato quadro epidemiologico, dei costi crescenti dei processi di cura e diagnosi e della consistente riduzione dei trasferimenti statali alle Regioni. Con questa riforma – chiarisce ancora l’assessore – noi vogliamo indurre comportamenti virtuosi, ridurre sprechi e ridondanze, contrastare il consumismo sanitario. Come sempre accade, i cambiamenti provocano timori e dubbi. Sarà un’impresa difficile, per questo chiediamo l’aiuto di tutti i 55.000 operatori del servizio sanitario toscano. Abbiamo sempre saputo di poter contare sulla loro competenza, professionalità, spirito etico. Sappiamo di poterlo fare anche in questa occasione, davvero epocale per la nostra sanità”.

[lucia Zambelli – toscana notizie]

 

LA “RIVOLUZIONE DELLA QUALITÀ”

 

Povertà
Poveri in canna… Anche in sanità

MARRONI, che salta giù dai trattori Fiat e passa a curare i toscani, ci insegna l’abbiccì della corretta amministrazione, mentre il Rossi ci promette tagli, a Pistoia, per 19 milioni di euro. E attenzione: il Rossi riè sul carro del Carnevale viareggino, neo-Burlamacco riproposto da un buffonesco Pd per la nuova èra della Regione e della sanità regionale.

Una domanda semplice semplice. Il Rossi ci ha fatto ospedali ospedali nuovi e ci ha messo sulle spalle quasi tre miliardi di debiti nel diciannovennio appena iniziato, fra spese vive e affitti da pagare (una ventina di milioni di € all’anno) alle ditte del project financing: non sarebbe stato più logico e corretto se ci avesse lasciato gli ospedali come erano – che bastavano e ne avanzava – e se avesse adoperato il sangue e il sudore dei toscani per alleviare le loro pene nel prossimo devastante ventennio di Pd-liberal-finanzista e succhiasangue dei signori senza scrupoli dei quattrini e della finanza spregiudicata?

Se i toscani non se ne ricorderanno quando andranno a rinnovare la Regione e risceglieranno il Rossi e i rossi, allora vuol dire che davvero il popolo è stupido e autolesionista.

Altro che dem-ocratico! Dem-ente.

Edoardo Bianchini

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