RIFUGIO DEL LAGO NERO: IL SEMPREAPERTO NON C’È PIÙ

Il rifugio del Lago Nero
Il rifugio del Lago Nero

MONTAGNA. Sono ormai più di cinquant’anni che frequento il rifugio del Lago Nero, in uno dei contesti panoramici più belli e naturalistici della nostra montagna.

All’inizio era piccolo, disordinato, molto pionieristico, proprio quel che serve per affascinare un ragazzo.

Mi sono molto compiaciuto, da grande, di fronte al progetto di trasformazione di quell’embrione in un rifugio moderno, quasi alpino, come l’Alpe delle Tre Potenze meritava.

Con l’impiego di molti soldi pubblici il miracolo è stato possibile. Il progetto però non era stato realizzato completamene e tre anni fa è stato ripreso ma insieme si è manifestato anche il degrado, prima con la riduzione del sempre aperto poi con la sua totale eliminazione.

C’è di peggio purtroppo, perché all’interno regna il caos, potrebbe ricordare un laboratorio cinese, dove si confondono i posti di lavoro con la cucina, i letti con i tavoli e il rifugio scompare o meglio diventa una cosa privata, ad uso personale di chi dovrebbe gestirlo, cioè le persone cui sono state affidate le chiavi dal Cai di Pistoia.

Mi chiedo e chiedo alla Provincia e alla Regione che hanno finanziato insieme alla Fondazione Caript le varie trasformazioni, se hanno monitorato il loro investimento, se sono sicure che quanto erogato sia di utilità per la collettività.

Stiamo entrando nell’inverno e la sicurezza in montagna è fondamentale, togliere un sempre aperto, punto di appoggio indispensabile – dopo aver tolto anche il caminetto – crea un rischio altissimo per chi si avventura nella valle del Sestaione, vicini a tutto ma, con la neve e nel bel mezzo delle bufere, lontani da tutto.

È questa l’accoglienza delle nostre montagne? Sinceramente non ho memoria di tanta incuria.

[*] – Ospite

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2 thoughts on “RIFUGIO DEL LAGO NERO: IL SEMPREAPERTO NON C’È PIÙ

  1. Anch’io è 50 anni che frequento il Rifugio del Lago Nero. Devo dire che ho apprezzato i lavori che sono stati fatti ma soprattutto ho apprezzato e apprezzo lo spirito che si respira in quel rifugio. I giovani (tanti) che lo tengono aperto sono eccezionali, disponibili e vivono la montagna come deve essere vissuta. Uno si sente “a casa”, rispettato, accettato con la possibilità di partecipare alla vita stessa del rifugio. Forse a differenza di 50 anni fa oggi a Lago Nero arrivano tante (troppe…) persone, alcune che con la mmontagna hanno poco da spartire… ma sono convinto che impareranno ad amarla anche grazie a quel gruppo di giovani (e a Valter…) che permettono che questo posto così unico possa ancora vivere… Se poi fosse ancora più aperto di quello che è oggi tanto meglio…. ma questo non è un rifugio “commerciale”… è ancora un posto dove uno può stare in mezzo ai monti in pace con se stesso e gli altri…

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