PISTOIA. Inizia, mercoledì 3 giugno, la prima forma del Progetto T. Da Pistoia a Porretta, l’esperienza produttiva triennale dell’Associazione Teatrale Pistoiese che vede protagonista la sua compagnia in residenza Gli Omini e che ruota attorno alla storica Ferrovia Porrettana, punto di forza ed elemento identitario del territorio, al cui rilancio anche il teatro vuole dare il proprio contributo con un percorso teatrale e artistico di grande originalità.
Prima fermata, la Stazione Ferroviaria di Pistoia: luogo di passaggio, agglomerato di un’umanità eterogenea, in movimento e continua attesa, popolata di treni, per viaggi lunghi e brevi, coincidenze da non perdere come i treni per Porretta, con la loro piccola, affezionata popolazione in transito. Quelli della Transappenninica.
In linea con il loro caratteristico metodo di lavoro ‘etnografico’ sul campo, negli ultimi mesi Gli Omini sono stati alla Stazione di Pistoia, hanno parlato con la gente. Pendolari, persone che aspettavano un treno, persone che guardavano i treni passare, anziani, giovani, bambini. Hanno parlato di tutto: paure, ricordi, passioni, abitudini.
Hanno raccolto le storie di vita di chi passava di lì, portando a casa racconti, dialoghi, storie e immagini. Mercoledì 3 giugno prenderanno tre megafoni e vi diranno quello che hanno visto e sentito, racconti di speranza e di miseria, dando vita a Ringraziamo per la tensione, un’azione performativa, dal taglio ironico che è la cifra stilistica della compagnia, riproposta in quattro momenti della giornata al Binario 1 della Stazione (alle 8.30, 13.45, 17.30 e 19.30).
Gli Omini si inseriranno nel consueto via vai della stazione, con il loro linguaggio preferito: una specie di partitura musicale, ma parlata, con cori, ripetizioni, canoni, suoni, pezzi musicali reinterpretati a voce (come il tema de Il buono, il brutto e il cattivo di Ennio Morricone eseguito a tre… ‘bocche’) e avrà la forma di una lettura recitata.
Nell’occasione si potrà visitare anche la mostra fotografica Tra pochi minuti, esposta fino al 19 luglio in vari spazi della stazione (nel corridoio, al binario 1 e nella sala d’aspetto nei binari 2/3) a cura del fotografo Gabriele Acerboni che ha documentato l’indagine de Gli Omini, incrociando umanità ed emozioni con il suo ‘occhio’ d’artista.
[marchiani – teatro manzoni]