«Se essere di destra significa aderire alla linea politica inaugurata nella nostra provincia da Lei e dalla signora Pira, sono orgogliosa di non essere di destra»
La candidata a sindaco per “Serravalle Civica” ci scrive:
Mi riferiscono che il senatore La Pietra, durante la trasmissione televisiva “Canto al Balì” su Tvl, avrebbe affermato che non sono di centrodestra. Probabilmente per giustificare il fatto che la mia lista civica è stata esclusa dalle trattative. Bene, il senatore La Pietra, sa benissimo come la penso, essendo stata cofondatrice del partito a Pistoia insieme a lui ed altri.
Caro senatore La Pietra, se essere di destra significa aderire alla linea politica inaugurata nella nostra provincia da Lei e dalla signora Pira, sono orgogliosa di non essere di destra.
Se per Lei essere di destra significa mirare al potere e anteporre la spartizione delle poltrone ai bisogni dei cittadini, preferisco non essere di destra.
Se per Lei essere di destra vuol dire scendere a compromessi con la sinistra o accogliere in Fratelli d’Italia soggetti con militanza ultratrentennale nei partiti di sinistra, mi vanto di non essere di destra.
Se per Lei essere di destra significa “fare fuori” – mettendo in atto espedienti vari e inventandosi misfatti non compiuti – chi nel suo partito svolge il proprio dovere e si pone a servizio dei cittadini, sono strafelice di non essere di destra.
Quest’altra volta eviti di rammentarmi. Grazie.
Elena Bardelli
Candidato a sindaco per “Serravalle Civica”
Fra animali politici
e armate Brancaleone
Bella codata, Elena. Bel ceffone diretto sul viso di chi – questa la mia personale opinione – ha portato il centrodestra, che era riuscito a tirare la testa fuori dal bottino di 75 anni di sinistra da ex-fascisti in fuga (Napolitano era un cocco di Pnf, non scordatelo…), alla più sfrenata compromesseria degli accordicchi da postdemocristiani cattocomunistizzati.
Hai toccato le due note fondamentali: il Do(n) e il Si(n). Aprono e chiudono le 7 note, ma in versione Don, pretesca e compromissoria del La Pietra; e Sin, da riferire a un impossibile inglese che ci parla di peccato – ove il gioco di parole riporta alla Sonia Pira.
Bell’accoppiata davvero: una specie di ladri di Pisa che di giorno litigano, ma di notte uno ruba e l’altro regge il sacco. E sempre antagonisti che si sono fatti 5 anni di sorrisetti.
Sorvoliamo pietosamente su La Pietra, che si prende in quota FdI chiunque, da chi è stato iper-comunista per 50 anni, a chi, dalle simpatie di sinistra del padre, ai suoi tempi veterodemocristiano e poi consigliere filo-postcomunista tra la Sergio Gori e il Mazzanti, è scivolato a destra fino a riempire l’occhio del Patrizio, che ne ha fatto la candidata sindaco perdente su Quarrata.
Molto più interessante Sonia Pira, la signora, come la definiscono il sostituto Curreli e le avvocate di parte civile Elena Augustin e Elena Giunti, in aula nel maxi-confusione-processo+politico contro Linea Libera: «… Signora Sonia Pira che è stata anche rammentata dai pubblici ministeri». Lo scandalo è alle stelle perché questo dannato giornale, Linea Libera, ha osato definirla «un’oca».
E una delle citate avvocate prosegue, baciando la pantofola ai sostituti: «… non esiste certo un interesse pubblico o una continenza nel dire che la Signora Sonia Pira è un’oca, per cui ritengo che anche per lei ci debba essere giustizia, una condanna per gli imputati (i due mostri di Linea Libera – n.d.r.) per quello che hanno scritto sulla Signora Sonia Pira».
Hai fatto benissimo, cara Elena Bardelli, a richiamare l’attenzione anche su di lei, che ha meritato innumerevoli successi con la sua Llèga (questa l’inflessione della di lei pronunzia) per la quale ha perso 11 consiglieri in provincia: a Pistoia 2; a Montale 1; a Agliana (regno condiviso La Pietra/Pira, in giunta di centrodestra) ben 5; a Uzzano 1; a San Marcello 2. O sono solo… buggìe?
La Signora Pira – che più giustamente che oca andrebbe definita litigio, anche per il sacco di bugggìe che di solito versa intorno a sé – non è un’oca bensì un vero disastro sia per la Llèga che per FdI.
E non è vero, cari pubblici ministeri Curreli e Grieco e avvocate di parte civile Augustin e Giunti, che «non esiste certo un interesse pubblico» per poter parlare liberamente di costei esercitando pienamente il diritto di critica. L’interesse pubblico c’è eccome, anche contro il parere di Curreli & C. L’interesse pubblico sta nei fatti stessi.
Perdono (ma solo per la loro ignoranza) le due avvocate di parte civile, che niente sanno della politica pistoiese ma vanno su quel che dice loro il cliente o la clienta: ma la Signora Pira, come dicono loro, è personaggio più che pubblico: pubblicissimo.
È stata una responsabile provinciale della Llèga che ha saputo fare aumentare gli iscritti in maniera smodata: ovviamente sto scherzando per alludere a una decrescita infelice come quella dei 5 Stelle onestà-onestà-onestà.
Sonia Pira è un «animale politico» (sto citando Aristotele…) che vive dei proventi di una partecipata: è quindi a carico delle spalle dei contribuenti; è di fatto una tiranna che ha tenuto al palo per anni gli aspiranti tesserandi della Llèga per poi finire (in questi giorni) per chiamare alla sua mensa anche serravallini che mai si erano avvicinati al suo partito attualmente in deflazione rapida come il soufflé quando si apre il forno all’improvviso.
Lo ha fatto di fresco. Come di fresco il senatore si sente dire che si sia rivolto alla reietta (dalla Pira) Cinzia Cerdini, a cui alla fine pare abbia suggerito che, se la Sonia prenderà, come pare, la decisione di non ri-candidarla, può sempre essere accolta nell’armata Brancaleone di chi prende l’Irene Gori e ne fa una beata Signora di Lourdes – ma pronta per la macellazione. E per quale fine? Per tentare, lui, finissimo stratego, di raccattare 4 voti di cattocomunisti che andranno comunque (mi spiace per Patrizio, ma mostra di capir poco) a omaggiare il campione dei piddini, Gabriele Romiti; l’uomo della stanza dei bottoni che erediterà il lascito testamentario fallimentare del Mazzanti.
Insomma, i potenti si scandalizzano se la Pira è definita oca? Ripeto: lei è personaggio pubblico; vive di soldi pubblici; è litigiosa ma al tempo stesso compromissoria al massimo; non conosce Pistoia né sa dire altro che lei è una gènia e gli altri sono tutti bugggiàrdi perché la Llèga avanza. Sì: all’indietro.
Almeno, Elena Bardelli, tu un po’ di coerenza e di faccia te la sei mantenuta. Sai che in aula il sostituto Giuseppe Grieco ha avuto più che il coraggio la censurabile sfrontatezza di farmi questa domanda: «Perché lei non si è iscritto a Fratelli d’Italia»?
E sai come ho risposto? Più o meno come hai fatto tu: che non sono di destra né di Fratelli d’Italia e/o di quella destra là.
Fatta di pietre e di oche rammendatrici di bugggìe!
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]