AGLIANA. La presentazione l’ha fatta Valentina Noligni, quella che ebbe a piantare il sindaco Mangoni nella famosa notte dei “codardi”; e l’ha fatta citando un’eccellenza del Pd: il viaggiatore automobilista. E a tal proposito, proprio sul sistema Pd, leggetevi una interessante nota del direttore: tozzi & il PoDere. il “sistema marcio” della repubblica dei dem.
Presente quasi tutto l’organigramma del Pd aglianese e, certamente, il sindaco senior Marco Giunti, al quale abbiamo raccomandato di insistere sui corsi di formazione in “etica politica”: i politici di Agliana, si sono dimostrati reticenti, illegali (ricordate Pane & Rose, Tvl, Ancinnovazione ed altre disavventure), opachi più del piombo e dunque fedifraghi (perché hanno abbandonato Mangoni in gruppo) radiocomandati dal puparo di Pistoia.
Presente l’assessore regionale Federica Fratoni che ci invita a salutare caramente il direttore Bianchini (ed eccola servita!), ma anche il nostro medico dott. Lucio Tripi, valente endocrinologo che ci conferma: la causa di molti “fegati ingrossati” è il Pd, altro che steatosi epatica. Il Pd, sarebbe dunque da rivedere come problema clinico epidemiologico?.
Marco Giunti dovrà intervenire con i suoi ragazzi, sottoponendoli a delle lezioni di etica politica. Glielo abbiamo raccomandato, anche suggerendo punture di eticina e delle vitamine a base di logicoina: urgentemente.
Giani è arrivato con oltre 35 minuti di ritardo, ha salutato le prime file – c’era anche il politico trino Nicola Risaliti, che ha specificato all’Eugenio che è di Agliana e non di Abetone – e dopo aver rilasciato l’intervista a Tvl (sempre in prima linea a baciare la pantofola di chi comanda, specie se si tratta di regionali che possono portare grano al mulino della Maic) è salito sul palco per aprire ufficialmente la campagna elettorale. Ovviamente i democratici aglianesi credono di risaltare sulla biga del Comune con questa presenza in loco nonostante Corte dei Conti e Guardia di Finanza in giro per gli uffici.
Si dice che, quando a Firenze Renzi è stato chiamato all’incarico governativo, Eugenio Giani non digerì la nomina d’imperio a Sindaco del violinista Dario Nardella e si chiuse in casa per quattro giorni, con il cellulare spento. Il “niet” del partito, non era davvero sopportabile per lui: lo comprendiamo e gli riserviamo un abbraccio colmo di solidarietà.
Giani spera di essere eletto presidente al posto di Rossi: salvo – ovviamente – il dovere ricordargli che il suo partito è un po’ al disorientamento premorte, dato che ha voluto congiungersi carnalmente in un abbraccio letale coni 5 Stelle (marine) raccolte moribonde da Grillo a Bibbona dopo una mareggiata forza dieci.
Per concludere e saltare di palo in frasca, il direttore ci chiede di chiedere a Luigi Bardelli cosa mai farà lui nel caso malaugurato che la Lega e quel fascista di Salvini riuscissero a mandare in pensione il Pd…
Santé!
Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]
Delitto di cronaca, critica e satira