PISTOIA. Roberto Maltinti non parla mai a sproposito. Quando dice la sua, come ha fatto nei giorni scorsi dalle colonne de La Nazione, fa sempre centro, che si tratti di un Comune inerte o di un Petrucci che vorrebbe una pallacanestro per riccastri (alla faccia dello sport e della sportività, detto da uno poi che è stato una vita a capo del Coni è tutto un programma) o ancora di un Morgia trattato non male, malissimo da Ferrari e compagnia bella.
Roberto Maltinti è uno dei rari presidenti – anche se onorario, come nel Pistoia Basket – carismatici, capaci di attirare simpatie e spettatori. Succedeva anche alla Pistoiese e in molti lo rimpiangono proprio per questo, per questa sua peculiarità di creare interesse, curiosità, voglia di fare, di rendersi attivi.
Roberto Maltinti è la faccia sorridente ed entusiasta della palla a spicchi locale, che si basa su una società da sempre solida (che ha fatto le fortune di squadre peraltro eccellenti), su autentici professionisti del settore, su uomini capaci e di talento, intuito d’oro e svariati mezzi. Roberto Maltinti è un omone con un volto buono, pulito, che sa fare sport – l’ha dimostrato – e soprattutto sa essere sportivo.
È uno da seguire, anche quando le sue critiche possono essere pugni alla bocca dello stomaco. Forza e coraggio, Pistoia sportiva, prendi esempio da Robertone nostro, uno che mette cuore e anima nelle cose che fa, uno che merita applausi. Sempre e comunque. Restammo perplessi quando lanciò l’idea della Polisportiva, per riportare in alto lo sport cittadino.
Poi, pian piano, abbiamo capito le sue intenzioni e, anche se adesso è tutto più difficile, troppo più difficile, dobbiamo rendergli atto che aveva visto lungo. Caro Roberto, non ci vergogniamo a scrivere che ti vogliamo bene: sì, proprio noi che non abbiamo interesse alcuno con te o con lo sport che curi amorevolmente, la pallacanestro. Con stima e, appunto, affetto, Gianluca Barni.