PISTOIA. Ci telefona Fabrizio Geri per raccontarci alcune perle di inefficienza del “gommone” San Iacopo e, in generale, lo stato disastrato della sanità toscana a cui ci ha condotto il Granduca Enrico Rossi con la sua corte di valvassini e valvassori.
L’ex consigliere dei Verdi è stato ricoverato la scorsa settimana per alcuni accertamenti e la sua esperienza ha un tenore diametralmente opposto ai “comunicatoni cubani” sparati sistematicamente come botti di capodanno dall’ufficio velineria dell’Asl3.
Ecco lo sfogo di Geri, che, ricordiamo, è anche medico odontoiatra:
Niente da eccepire sul personale medico infermieristico; al momento della dimissione mi vien detto di eseguire una visita gastroscopia e una cardiologica in soglia di attenzione.
Così dopo qualche giorno chiamo al Cup e gentilmente mi viene spiegato che la richiesta ha validità di due giorni: poiché mi è stata fatta il 18/12, il 23/12 non è più valida. Insomma, prendo atto che devo tornare dal medico mutualista e farmi prescrivere nuovamente le visite. Ma è roba da matti, in che diavolo di paese si vive?
Aspetta, non è finita: durante il ricovero nel presidio ospedaliero di ultima generazione mi è stato impossibile telefonare ai familiari, il mio gestore telefonico non aveva segnale. Sarà un caso ma è di ieri l’altro la notizia che metteranno le antenne sul tetto.
Tempo fa mi sono incontrato con un famoso consigliere regionale, credendo di poter affrontare seriamente i problemi della sanità e avere poi un segnale: macché, Ugo Tognazzi ha fatto scuola, e questo politico, al pari del bomba di Rignano suo messia, mi ha confezionato elegantemente la supercazzola. Tempo sprecato pensare di interloquire con certi giovanotti arroganti, meglio le solite chiacchiere con gli amici; è più facile che riceva un segnale se soffio nella canna fumaria del mio camino…
In generale oggi siamo in caduta libera e la gente invece di incazzarsi e alzare la testa rimane nell’indifferenza. O peggio ancora, approvata di recente la legge che riforma la sanità toscana, ci sono addirittura i soliti sprovveduti del Pd renzista ad applaudire l’ennesimo disastro di questi politicanti da strapazzo. Mi riferisco a quei tifosi e fans pluridecorati, che imperversano sui social come la proverbiale gramigna, in grado solo di essere fedeli al capo e ai capetti, pronti a elargire entusiasmo a ogni boiata. Parlo di “personaggetti” inconsapevoli, cui quarant’anni fa il Pci non avrebbe nemmeno fatto distribuire le copie dell’Unità.
Prendiamo un certo Carbone, se non sbaglio, deputato piddino: nei giorni scorsi ha detto che i leader grillini Di Maio e Di Battista sono figli di “fascisti” (argomentazione ripresa su facebook da più parti: se queste sono le critiche auguri a chi le fa! – n.d.r.) e quindi non possono fare la morale a nessuno o sollevare i favori fatti al padre della Boschi dal Governo recependo il bail-in.
Ecco, ma il Pd non ci voleva fare il governo? O non gli rimproverano proprio di non essersi alleati con lo smacchiatore di giaguari, ai cinquestelle? Che ridere, avrebbero inaugurato il governo bianco-nero (Io sono juventino e mi va bene)?
Di fatto ora c’è solo la balena bianca, parliamoci chiaro, la sinistra della giustizia sociale e dei diritti è stata rottamata e di rosso rimane il sangue di chi paga le tasse, oppresso da una giunta regionale e da un governo nazionale di quaquaraquà inconcludenti e incapaci di una riforma degna di questo nome. Figuriamoci di abbattere il costo del lavoro e la pressione fiscale; hanno da foraggiare gli sprechi e le opere inutili con cui mantengono il voto organizzato.
Questa analisi è scomoda, brutale, ma purtroppo oggettiva. Altrimenti Edoardo e Caterina provino a raccontarci cosa stanno facendo in Parlamento oltre agli yes man e a votare gli aumenti dell’iva sul pellet.
One thought on “rossi & asl3. GERI (MEDICO): «UNA SANITÀ DEVASTATA DA UN PD IN DISFACIMENTO»”
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