PISTOIA. Non si placa la polemica da parte di cittadini che si sono trovati nel frastuono del jazz suonato all’ospedale Sant’Jacopo.
Ci scrive una signora che vuole segnalare anche la sua spiacevole esperienza di sabato scorso, quando si è recata in visita a un parente ricoverato.
Appena entrata si è trovata in mezzo al rumore provocato da quella che lei definisce “scelta scellerata di fare musica jazz a un volume che sarebbe stato adatto per un’esibizione all’aperto e comunque distante da ogni luogo di cura…”.
La signora racconta di aver chiesto di poter parlare con un responsabile (!?), dal colloquio con una signora, che tra l’altro non si è qualificata, ha saputo che “tanto all’interno dei reparti non si sente niente”.
E allora la nostra lettrice si chiede: perché questo scoppio di esuberanza senza riflettere al fatto che anche chi ha lì persone care ricoverate, ha diritto al rispetto e ha ben altro per la testa?
La signora conclude con amarezza, dopo aver letto le dichiarazioni del direttore della Mabellini, che sostiene che la musica può essere una valida alternativa alle cure tradizionali, che questa non è una novità né una scoperta che possa valere un Nobel: “Di certo la musica può essere terapeutica, ma non nell’atrio dell’ ospedale e con quella misura di decibel, credo – dice – che tante altre persone non approvino certe scelte della nostra Asl».
Ma forse questa è stata solo la ciliegina su una torta che sta diventando sempre più indigesta.
questi nuovi sapientoni saccentoni tuttologi pensano sempre troppo a come rovinare l’esistenza del cittadino..neanche all’ospedale si può stare in pace….a quando i concerti nei cimiteri? Ps: sicuramente gli amici degli amici del sindaco bertinelli sono a capo di tutto….