PISTOIA. Alessandro Sabella, consigliere comunale (Fi), non ci sta a rottamare tutto il glorioso passato del Pistoia Blues, denuncia gli errori del passato e chiede al Sindaco di ripensarci.
Molti concittadini, a leggere i commenti sui social, la pensano come il consigliere forzista. Intanto il luglio è già a un decimo del suo percorso…
Mercoledì in consiglio ho fatto una comunicazione riguardante l’organizzazione del Pistoia festival e i mercatini.
Il Sindaco ha risposto che non tornerà ai santi vecchi, forse non ha chiaro che gli ultimi due anni hanno vanificato quanto di buono era stato fatto negli ultimi decenni. Non solo per l’organizzazione dei mercatini , la location e la durata, ma anche per la mancata programmazione del Pistoia Blues.
Sono mancate le regole ed è mancata la volontà da parte dell’amministrazione di seguire un evento che è stato vincente per tantissimi anni.
Adesso gli organizzatori hanno carta bianca dal 1° al 16 luglio, le date vengono scelte in base alla disponibilità di artisti vari, dal pop al jazz e di blues ormai è rimasto solo il nome.
Prima che sia troppo tardi dobbiamo rivedere il format e tornare a un evento principale che si concentra in tre giorni dal venerdì alla domenica, avendo comunque altri spettacoli in anteprima e post.
In questi tre giorni dobbiamo far tornare le bancarelle in centro, seguendo le regole vigenti, quelle bancarelle che hanno portato in passato migliaia di persone in città provenienti da tutta la provincia e oltre.
Non è vero che i commercianti non le vogliono, sarebbe sciocco, un evento ben organizzato porta gente, e la gente in qualche modo consuma, dall’acquisto di un gelato a un caffè a un braccialetto.
Sono sempre stati insieme ma divisi nel pubblico i due eventi, da una parte il concerto in piazza Duomo, da un’altra il mercatino per le vie del centro.
Ora possedere un banco comporta adempimenti nuovi, prima di tutto avere la partita Iva, fatto sta che a Pistoia non vuole venire più nessuno, specialmente per un giorno, allora forse non sarebbe male tornare ai santi vecchi.
Alessandro Sabella