PISTOIA. A Venezia, ma non solo, i residenti hanno celebrato più e più volte i “funerali della città”.
Prima che anche la situazione generale del centro storico di Pistoia porti i nostri concittadini a inscenare simili manifestazioni d’esasperazione, torniamo a elencare i problemi e le possibili soluzioni per un uso della città storica sostenibile e ispirato alla qualità della vita.
Oggi prendiamo in considerazione due aspetti: in primis la legalità e l’abusivsmo, declinati nella vendita di merce contraffatta (quindi a danno del lavoro onesto e di chi è in regola con le abnormi tasse italiane) a opera di disgraziati, spesso di colore, che rappresentano presumibilmente la punta terminale dell’iceberg del fallimento di anni e anni di politiche sociali e migratorie nazionali e non.
Non serve essere Max Planck per capire che in quasi tutte le città bivaccano venditori di merce contraffatta e che nei grandi capoluoghi il fenomeno è ormai endemico e ben peggiore che nella nostra piccola e minuta città.
Tuttavia polizia municipale e tutte le forze dell’ordine vengono pagate anche per contrastare e reprimere questo tipo di abusi.
Perciò ci chiediamo a voce alta: come mai nei giorni di mercato gli abusivi di via degli Orafi fanno concorrenza sleale sistematicamente indisturbati, quando però è successo che artisti di strada (senza commettere violazioni o illeciti) siano stati perseguiti immotivatamente e con accanimento (vedi: Il violinista di via degli Orafi)? Il Prefetto di Pistoia Angelo Ciuni ha qualcosa da puntualizzare o anche lui fa finta di non vedere?
Sempre in tema di legalità e regole, ci permettiamo di ricordare che il regolamento comunale vieta la questua con animali, mentre il sabato, spesso e volentieri, commoventi canini e gattini vengono usati, con successo e facendo leva sul buonismo spicciolo, per l’elemosina (scarica e consulta qui1 e qui2).
Il secondo, non per importanza, tema di oggi è l’assedio di bici, auto, camion e camioncini che ingombrano marciapiedi e vie del centro.
Servono rastrelliere in via degli Orafi, in via Roma, in piazza dello Spirito Santo e in via XXVII Aprile. Non è accettabile continuare a vedere bici ammassate sul pozzo del Leoncino, sui monumenti e sulle chiese.
Le rastrelliere da installare devono essere moderne, da legare alla canna o al telaio delle bici. Per avere un termine di paragone di quello andrebbe realizzato a Pistoia leggete (qui) quello che fa il Comune di Parma in termini di mobilità sostenibile, decongestionamento di auto parcheggiate e postazioni per bici.
Oltre alla sosta selvaggia, permessa per certi versi dai vigili urbani e quindi indirettamente incentivata, il centro si caratterizza per la presenza di furgoni e camion per lo scarico merci nelle ore mattutine. Più che in ztl, zona traffico limitata, sembra di essere in viale Adua.
Eppure basterebbe copiare quello che a Lucca fanno dal 2007: vedere il sito di Luccaport, il servizio di logistica, movimentazione e distribuzione merci in città. Un servizio efficiente che evita l’entrata in centro di centinaia e centinaia di camion vuoti, raggruppando le merci da consegnare e razionalizzando così i varchi in ztl.
Torniamo dunque a ripetere: può la politica locale smettere di cazzeggiare e pensare una volta tanto a risolvere questi semplici problemi, visto poi che sono gli unici che ormai può affrontare?
[Lorenzo Cristofani]
Vedi anche:
- Sala & contorni. Disagi e degrado nella “Capitale della Cultura”. 1
- Sala & contorni. Disagi e degrado nella “Capitale della Cultura”. 2
- Sala & contorni. Disagi e degrado nella “Capitale della Cultura”. 3
- Sala & contorni. Disagi e degrado nella “Capitale della Cultura”. 4