SALE OPERATORIE DEL SAN JACOPO TUTTE OPERATIVE

Una sala operatoria del San Jacopo di Pistoia
Una sala operatoria del San Jacopo di Pistoia

Vedi: http://linealibera.it/pistoia-la-regione-intervenga-sulle-carenze-dellospedale-san-jacopo/

PISTOIA. Le tredici nuove sale operatorie del San Jacopo sono tutte operative. A quattordici mesi di distanza dall’apertura del nuovo presidio ospedaliero di Pistoia gli interventi operatori non solo sono aumentati (300 in più rispetto al 2013) ma si fanno anche interventi operatori di maggiore complessità. Inoltre, per la prima volta lo scorso anno, si è ridotta la “mobilità passiva”: sono diminuite le cosiddette “fughe”, proprio in ambito chirurgico.

Dall’apertura del nuovo ospedale, avvenuta nel luglio 2013, ad oggi l’utilizzo è stato progressivo, per motivi di assetto e riorganizzazione, facilmente intuibili e comprensibili. “Le sale – spiega la responsabile del blocco operatorio, la dottoressa Federica Pellegrini – come accade in tutti gli ospedali, non restano mai chiuse, ma funzionano, alternativamente, in relazione alla disciplina chirurgica per la quale sono utilizzate: oncologica piuttosto che ortopedica o di otorinolaringoiatria e quindi vengono organizzate, con il personale e gli strumenti, in base alle specifiche sedute operatorie che devono essere svolte”.

Obiettivo dell’Azienda è comunque quello di aumentare ancora l’attività operatoria, per arrivare al massimo utilizzo delle potenzialità offerte dalle nuove sale chirurghe. Per questo si stanno effettuando ulteriori investimenti e sono in arrivo nuovi progetti di sviluppo tecnologico e di collaborazione anche con altre aziende sanitarie, in particolare sarà sviluppata l’attività di ricerca e formazione. Grazie alle tecnologie presenti nel nuovo San Jacopo, e specificatamente nelle nuove sale operatorie sarà possibile sfruttare anche il collegamento, oltre che interno tra sale operatorie ai fini formativi, anche con le sale operatorie di altri ospedali, per lo scambio reciproco di esperienze.

Le attuali dotazioni organiche saranno invece integrate con nuovo personale. Si stanno espletando i concorsi per l’arrivo 9 nuovi primari. Gli infermieri, già aumentati con il passaggio dal vecchio al nuovo ospedale, verranno anche supportati dagli operatori socio sanitari che stanno svolgendo gli specifici corsi di formazione per incrementare gli interventi di chirurgia minore.

Il responsabile dell’area chirurgica aziendale dottor Sandro Giannessi rende inoltre noto che dal prossimo mese di ottobre aumenteranno anche gli interventi alle colecisti, patologia molto diffusa. “Il progetto – fa sapere il chirurgo – prevede di raddoppiare gli interventi operatori che passeranno dagli attuali venti a quaranta al mese”. Comunque gli interventi chirurgici urgenti e quelli oncologici, e i non differibili (tutti classificati con classe di priorità 1) continuano, come sempre, ad essere garantiti entro 30 giorni.

Ulteriori miglioramenti si potranno ottenere con l’impiego delle risorse regionali assegnate alle aziende sanitarie e destinate “all’abbattimento delle liste di attesa” per l’attività ambulatoriale: il piano della Ausl3 è già stato presentato in Regione: sarà esteso alle visite specialistiche, alle indagini diagnostiche ed anche agli interventi operatori.

Per quanto riguarda i posti letto chirurgici, al San Jacopo sono attualmente 128 ed in numero superiore rispetto al passato: essi sono in grado di rispondere alle necessità di attività chirurgica sia di elezione che urgente.

L’attuale organizzazione dell’area chirurgica consente comunque di ottenere una maggiore flessibilità dell’utilizzo dei posti letto, ciò è stato favorito dalla riorganizzazione della rete ospedaliera, effettuata nel corso del 2013, che ha consentito di utilizzare con maggiore criterio di qualità e sicurezza i due presidi ospedalieri, quello pistoiese e il SS Cosma e Damiano di Pescia: alcuni interventi maggiori vengono svolti al San Jacopo ma altrettanto mantenendo presso l’ospedale ella Valdinievole la chirurgia non solo di urgenza, ma anche quella tipo programmato.

All’Ospedale di Pescia si effettuano, infatti, tutti gli interventi di chirurgia generale oncologica, gli interventi di ginecologia, ortopedici, oculistici, di otorinolaringoiatria, urologici e tutta la chirurgia del pavimento pelvico. Tutto questo è stato possibile grazie alla collaborazione e all’impegno dei professionisti chirurghi dell’azienda sanitaria, i quali oltre a favorire l’integrazione tra gli ospedali stanno sviluppando percorsi congiunti e condivisi che coinvolgono i tre stabilimenti ospedalieri.

[scritto da daniela ponticelli, mercoledì 24 settembre 2014 – ore 15,30]

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3 thoughts on “SALE OPERATORIE DEL SAN JACOPO TUTTE OPERATIVE

  1. Ciò che è stato detto non è una bugia ma nemmeno la verità. Le 13 sale operatorie sono tutte operative ma a girare! Ne funzionano 5/6 per volta. Se poi qualcuno mi dice che non è vero allora gli chiedo di produrmi i nomi dei 13 team chirurgici operanti contemporaneamente su tutte e 13 le sale. Lo afferma la stessa responsabile “Le sale – spiega la responsabile del blocco operatorio, la dottoressa Federica Pellegrini – come accade in tutti gli ospedali, non restano mai chiuse, ma funzionano, alternativamente”. Però c’è un fatto e cioè che da sempre è stato dichiarato che da subito sarebbero funzionate tutte contemporaneamente anche per recuperare le famose “fughe” offrendo interventi di eccellenza. Poi la dichiarazione secondo me ha un altro punto dolente dove si afferma “come accade in tutti gli ospedali”… Cosa vuol dire come accade in tutti gli ospedali? Forse tutti gli ospedali itaiani sono ad intensità di cura?No, quindi com’è possibile affermare ciò? Non doveva questo metodo implementare i servizi al cittadino e quindi distinguersi dagli altri ospedali?… Peccato, è stata un’occasione mancata… Ultima riflessione, leggo “Obiettivo dell’Azienda è comunque quello di aumentare ancora l’attività operatoria, per arrivare al massimo utilizzo delle potenzialità offerte dalle nuove sale chirurghe”… Si potrebbe comprendere meglio in quale anno intendono arrivare all’organizzazione ottimale? Lo chiedo perchè mentre i cittadini attendono che al S.Jacopo si organizzino, la Sanità Toscana versa 20 milioni di euro all’anno al concessionario… Che si fa? Si prova a dare una data utile per questa organizzazione? Se c’è un obbiettivo ci sarà anche un piano strategico aziendale presumo, quindi, direi anche le tempistiche. Vediamo se la Asl di Pistoia è cosi gentile da mettere a disposizione questo eventuale materiale di approfondimento. Sarebbe sicuramente interessante.

  2. Leggo sempre i commenti di Maurizio Giorgi, se non sbaglio consigliere al comune di Pistoia del Movimento 5 Stelle a lo apprezzo per la precisione con la quale riporta dati e informazioni, ma su un punto lo trovo molto carente, quello di interessarsi solo ed esclusivamente dei problemi dei Pistoiesi del piano e non tiene mai conto del fatto che nella provincia di Pistoia c’è un’area, la più estesa della provincia, quella della Montagna totalmente dimenticata, dal punto di vista della viabilità, delle opportunità del lavoro, della mancanza dei servizi, ma soprattutto dei servizi sanitari. Il FU ospedale Pacini di San Marcello è solo un ambulatorio. Sig. Maurizio Giorgi, lanci il suo sguardo oltre le Piastre , per arrivare fino all’Abetone e in Val di Luce e ci dica qualcosa in merito. Lei è o no convinto che serve un punto per salvare la vita a chi subisce un grave trauma o un qualsiasi altro malanno che va trattato in situazioni di emergenza e messo in sicurezza in un comprensorio così ampio?

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