Approvato il 24 maggio il bilancio consuntivo 2023 dall’assemblea della cooperativa agricola di Chiesina Montalese (PT) Agribios, che l’anno scorso ha superato 1 milione e 700 mila euro di fatturato. Rinnovato il cda con tre conferme e l’ingresso di un consigliere espressione del vivaismo pistoiese.
PISTOIA. «La nostra crescita prosegue a buon ritmo: aumentano i ricavi e lo fanno a un ritmo leggermente superiore rispetto all’aumento dei costi di produzione. Segno che gli investimenti e la maggiore efficienza stanno dando i loro frutti. Ma per portare avanti i nostri progetti di innovazione, che avranno ricadute positive ambientali ma anche di immagine ed economiche sul vivaismo pistoiese, è fondamentale che i vivaisti e gli agricoltori si uniscano alla cooperativa. Anche per questo salutiamo con soddisfazione l’ingresso di un socio vivaista nel nostro cda appena rinnovato».
È quanto dichiarato venerdì 24 maggio sera, al termine dell’assemblea generale dei soci e del successivo incontro aperto sulle prospettive del vivaismo circolare presso la Capannina di Bottegone, da Stefania Marchionni, presidente di Agribios, cooperativa agricola di Chiesina Montalese (Pistoia) aderente a Legacoop Toscana che recupera e valorizza gli scarti verdi di aziende agricole prevalentemente del distretto vivaistico pistoiese e conta adesso 247 soci.
Un’assemblea che ha registrato il rinnovo del consiglio di amministrazione (cda), con la conferma dei tre consiglieri precedenti (Stefania Marchionni, Rossella Casseri, Marco Vidotto) e l’ingresso di un nuovo consigliere: il vivaista pistoiese Giovanni Giusti. È stato inoltre rinominato revisore dei conti Daniele Capecchi. Il nuovo cda e il revisore resteranno in carica per i prossimi tre anni.
Nell’assemblea il commercialista Sandro Venturi, consulente di Agribios, ha illustrato il bilancio consuntivo del 2023, che è stato approvato all’unanimità. Come risulta dal conto economico, l’anno scorso la cooperativa di Chiesina Montalese ha continuato la sua crescita, con ricavi saliti del 21,4% rispetto all’anno precedente: da 1.426.430 € a fine 2022 a 1.731.916 € a fine 2023. E parallelamente c’è stato un aumento del 17,5% sull’anno scorso dei costi di produzione: passati da 1.324.022 € a fine 2022 a 1.556.298 € a fine 2023. L’utile di esercizio è stato di 111 mila euro contro i 70 mila del 2022. «
Negli ultimi tre anni – ha spiegato Venturi – il volume dei ricavi è cresciuto del 65%, passando da 1 milione a 1 milione e 700 mila euro circa. Mentre il patrimonio netto, partito da zero, è adesso a 450 mila euro».
Unico dato positivo ma «non entusiasmante», come osservato da Venturi, il fatto che la base dei soci sia rimasta sostanzialmente stabile, essendo salita a 247 soci, cioè poco più degli oltre 230 dell’anno scorso. Nonostante che nel distretto vivaistico pistoiese, come ricordato nel suo intervento dall’agronomo Federico Di Cara, consulente di Agribios fin dalla nascita della cooperativa, si conti un totale di circa 1400 vivaisti.
Riguardo ai fronti di innovazione presentati nell’incontro aperto successivo all’assemblea dei soci, si tratta di alcuni progetti di valorizzazione di due delle tipologie di prodotto in uscita dall’impianto di trattamento di Agribios (che è centrato sulla vagliatura e triturazione degli scarti agricoli provenienti dai vivai): il materiale legnoso e il terriccio.
Sul fronte terriccio e substrati, come spiegato da Paolo Fedi, Agribios punta innanzi tutto a un’evoluzione del proprio terriccio Torfree21 ottenuto dagli scarti dei vivai attraverso una collaborazione con Ambiente Toscana OPCO che prevede l’affitto del ramo di azienda Valcofert con l’uso delle sue macchine per insacchettare il terriccio e venderlo così confezionato anche nella grande distribuzione.
Un secondo progetto mira a migliorare la qualità del materiale legnoso ottenuto dall’impianto di Agribios e venduto come biomassa per la produzione di energia. «In questo momento – ha detto Fedi – abbiamo un legname che commercializziamo che non è certificato perché non ha una granulometria ben precisa. Vorremmo acquistare dei macchinari specifici che ci permettano di fare un materiale calibrato, quindi a misura standard, che possa essere certificato».
Sarebbe un miglioramento qualitativo ed economico, perché il materiale legnoso non certificato viene venduto a prezzi irrisori, mentre con questo passo in avanti potrebbe essere venduto a prezzi più alti e a tutte le aziende che accettano solo cippato certificato.
Un terzo progetto a cui ha iniziato a lavorare Agribios, in collaborazione con l’Università di Firenze, è la trasformazione del materiale legnoso nella cosiddetta “fibra di legno” che viene utilizzata come ammendante. «È un percorso virtuoso ma economicamente importante – aggiunge Fedi – perché sono necessari macchinari costosi per lavorare sul cippato e trasformarlo in fibra».
Come spiegato da Chiara Campagni, responsabile dell’ufficio “Ricerca e sviluppo” di Agribios, è necessario «un apposito macchinario per la sfibratura del legno che è dotato di un sistema ad elevata temperatura, con il vapore tra i 100 e i 120 gradi».
Infine Agribios sarà coinvolto nel progetto di Revet in collaborazione con l’Associazione Vivaisti Italiani e il Distretto vivaistico di Pistoia “Da vaso a vaso” per il riciclaggio dei vasi di plastica utilizzati nei vivai. «Il ruolo di Agribios è fondamentale – ha affermato Alessia Scappini, ceo di Revet, intervenuta all’incontro di Agribios – perché se si vuole fare un progetto di sostenibilità bisogna pensare anche al tema della logistica.
E Agribios, con molto spirito di cooperazione, ha messo a disposizione le sue aree affinché anche i piccoli vivaisti possano conferire le proprie plastiche, come oggi conferiscono i propri scarti agricoli all’interno della cooperativa, in modo da poter fare un raggruppamento e quindi poter consentire anche alla piccola attività di trovare dentro Agribios questa possibilità di conferimento».
Come sottolineato nell’intervento del vice presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani Gilberto Stanghini, tutto teso a evidenziare i progressi fatti dal vivaismo sul fronte dell’eco-sostenibilità produttiva, è molto probabile che l’avvio del progetto di Revet “Da vaso a vaso”, con la base logistica di Agribios per i piccoli, invoglierà altri vivaisti a diventare soci della cooperativa per usufruire anche di questo servizio.
All’incontro sono intervenuti anche l’assessore comunale al vivaismo e alle politiche ambientali di Pistoia Gabriele Sgueglia e i consiglieri regionali della Toscana Alessandro Capecchi e Federica Fratoni. L’assessore Sgueglia ha rimarcato fra gli aspetti positivi di Agribios il fatto di «mettere in rete tante aziende vivaistiche del territorio» e di «essere avanti su tematiche che altri territori affrontano senza le armi necessarie».
Noi abbiamo cercato di dare il nostro supporto, ha aggiunto, «l’obiettivo è arrivare a una circolarità totale, convinti che abbia una sua economicità, oltre al risvolto ambientale». Federica Fratoni ha sottolineato l’importanza di normative non punitive per il settore in cui opera Agribios e ha detto che anche nella sua recente missione a New York nella sede dell’Onu con la Regione Toscana è emerso, in un incontro su questioni attinenti all’agenda ambientale, che «gli obiettivi devono tradursi in percorsi concretamente realizzabili».
Anche Alessandro Capecchi si è soffermato sulla scivolosità delle interpretazioni di ciò che è rifiuto e ciò che è sottoprodotto per via della complessità normativa in questo ambito. «L’Europa – ha affermato – ci detta dei criteri che non sempre riflettono la nostra realtà».
[lorenzo sandiford]