
SAMBUCA. [a.b.] Sarà intitolata al filologo Michele Barbi (Sambuca Pistoiese, 1867 – Firenze, 1941) la scuola primaria di Pavana.
Illustre docente universitario nativo di Taviano, Barbi ebbe la cattedra di letteratura italiana all’Università di Messina.
Nel 1923 passò al Magistero di Firenze, dove insegnò fino al suo collocamento a riposo. Diresse l’edizione nazionale delle opere di Dante.
Dotato di una profonda, viva e sensibile erudizione, filologo estremamente attento alla realtà storica ed individuale della parola poetica, il Barbi si è esercitato soprattutto nell’esame dei problemi di filologia testuale connessi con l’opera di Dante… inoltre sul Boccaccio e sul Sacchetti e sulla poesia popolare italiana.
Mercoledì 27 aprile alle 10 nell’occasione dell’intitolazione sarà posta una targa commemorativa presso l’edificio scolastico. Interverranno la direttrice dott.ssa Chiara Maria Camoni, il sindaco Fabio Micheletti, alcuni rappresentanti della famiglia Barbi, Anna Maria Fabbri insegnante e i rappresentanti della Pro loco di Pavana. La mattinata si concluderà con una merenda gentilmente offerta.
Nel settembre del 1987 il Comune di Sambuca Pistoiese, con la collaborazione di vari enti, ricordò il suo più grande figlio nel centoventesimo anno dalla sua nascita (vedi).

Michele Barbi (da treccani.it). Filologo e dantista italiano (Taviano, Sambuca Pistoiese, 1867 – Firenze 1941); dapprima bibliotecario, poi prof. di letteratura italiana nelle università di Messina (1901-12) e di Firenze (1923-37); dal 1912 al 1922 comandato presso l’Accademia della Crusca.
Socio naz. dei Lincei (1928); senatore del Regno (1939). Diresse (1893-1905) il Bullettino della Società Dantesca Italiana e, dal 1920, gli Studi danteschi (da lui fondati e giunti, sotto la sua direzione, al vol. XXVII); numerosi i suoi volumi di saggi danteschi, tra i quali si ricordano Problemi di critica dantesca (1a serie, 1934; 2a serie, 1941), Con Dante e i suoi interpreti (1941); del 1907 (2a ed. perfezionata 1932) è il testo critico della Vita Nuova.
Ma più ragguardevoli ancora delle sue ricerche dantesche sono quelle di filologia testuale, alle quali il B. attese particolarmente negli ultimi suoi anni (La nuova filologia e l’edizione dei nostri scrittori da Dante al Manzoni, 1938), e che segnano un nuovo, fecondo indirizzo ponendo il B., insieme con V. Rossi, a capo d’una vera e propria scuola italiana che contempera il rispetto della tradizione manoscritta col giudizio critico e insegna che ogni testo ha un proprio problema.
Campo d’indagine del B. fu anche la poesia popolare (Poesia popolare italiana: studi e proposte, 1939).