SAN BARTOLOMEO: NIENTE PIÙ PARCHEGGIO

Veduta aerea di San Bartolomeo
Veduta aerea di San Bartolomeo

PISTOIA. Il Comune di Pistoia non ricorrerà in appello contro la sentenza del Tar Toscana, che annullava la deliberazione 2/2014 con la quale la giunta aveva già rigettato la proposta di piano di recupero volta alla realizzazione del parcheggio dietro la Chiesa di San Bartolomeo, ritenendo necessario per assumere tale decisione acquisire gli esiti dell’aggiornamento del Piano Urbano della Mobilità.

La giunta comunale ha infatti deciso di rigettare e, quindi, non adottare la proposta di piano di recupero presentata dalla parrocchia di San Bartolomeo e dall’Asilo “Regina Margherita”, comproprietari dell’area, e dalla società per azioni Napoletana Parcheggi.

I termini entro i quali era possibile decidere se proporre appello scadevano sabato 29 novembre; venerdì pomeriggio la giunta ha deliberato di non adottare il piano attuativo di San Bartolomeo, approvando la proposta di deliberazione presentata dalla dirigente del servizio Governo del Territorio, la quale – su richiesta del sindaco – dopo aver esaminato ex novo tutto il piano attuativo proposto dai privati, lo ha ritenuto non conforme alla disciplina del Piano della Città Storica e in contrasto con l’interesse pubblico attuale.

NON CONFORMITÀ URBANISTICA. Il progetto risulta essere non conforme al Piano della Città Storica nel punto in cui prevede la realizzazione di 101 box-auto da vendere a privati da parte del soggetto attuatore. Infatti, il Piano della Città storica ammette per quell’area esclusivamente la localizzazione di “parcheggi pubblici”, anche interrati, mentre il progetto proposto prevedeva, oltre a 217 posti per auto e 24 per motocicli a rotazione con tariffa autodeterminata dai proponenti, che ne avrebbero riscosso l’incasso, anche la realizzazione e la vendita di 101 box auto da vendere a privati.

La valutazione tecnica ha inoltre mostrato come il piano presentato dai privati non persegua l’obiettivo, considerato prioritario dal Piano della città Storica, di recupero e di valorizzazione di piazza di San Bartolomeo, ma si concentri prevalentemente sulla realizzazione del parcheggio.

Nel Piano della Città Storica, infatti, la realizzazione del parcheggio era considerata soltanto come funzionale – eventualmente – alla restituzione della piazza all’uso pedonale. La norma del Piano della Città storica, cioè, indicava la possibilità di recuperare in quell’area i posti auto allora presenti nella piazza – circa 50 –, che sarebbero andati persi con la pedonalizzazione. Tali stalli adesso non vi sono più, dal momento che l’Amministrazione comunale, due anni fa, ha deciso autonomamente di riqualificare e pedonalizzare la piazza, seppur con un intervento che dovrà essere ulteriormente sviluppato, individuando un numero congruo di posti auto nelle immediate vicinanze.

La proposta di piano presentato dai privati offre un progetto dettagliato del parcheggio privato, mentre non elabora nessun progetto per la piazza, ad eccezione di una planimetria e di una stima sommaria generale dei costi, pari a 863.100 euro, posti in carico al Comune di Pistoia, e attribuisce ai proponenti il solo onere di una sistemazione temporanea della piazza San Bartolomeo, per un importo pari a 70.700 euro.

CONTRASTO CON L’INTERESSE PUBBLICO. “Qualora fosse il Comune a sopportare i costi di restauro della piazza, così come nel piano proposto – si legge nella delibera – e viste le ulteriori precisazioni sopra richiamate, dall’approvazione del piano si realizzerebbero solo il profitto del privato, con una manifesta, sperequata ponderazione degli interessi in danno della parte pubblica”.

Nonostante gli ingenti profitti, pari a circa 1,5 milioni di euro, previsti al termine dell’investimento e derivanti dalla vendita dei box auto e dalla gestione del parcheggio, il progetto non contemplava l’assunzione delle spese necessarie al recupero e al restauro di piazza San Bartolomeo da parte del privato.

L’assetto economico del progetto risulta squilibrato in favore della parte privata, oltre che per le ragioni dette, anche per altri motivi: il piano prevedeva infatti la pedonalizzazione della piazza e avrebbe dunque dovuto prevedere anche un congruo ristoro in favore del Comune di Pistoia per i minori incassi – pari a circa 34.000 euro all’anno – dovuti all’eliminazione di 27 stalli a pagamento. A carico del soggetto attuatore erano però previsti solo 15.000 euro all’anno per i primi dieci anni.

San Bartolomeo. Notte
San Bartolomeo. Notte

Il fatto, inoltre, che l’Amministrazione abbia già di fatto realizzato un intervento di sistemazione provvisoria della piazza, provveduto alla sua parziale pedonalizzazione e recuperato gli stalli nelle aree limitrofe, induce a ritenere non necessaria, allo stato, la realizzazione del parcheggio interrato, comprensivo di box da vendere ai privati.

Inoltre, il progetto prevedeva la realizzazione di un parco diviso in due parti: una attrezzata con la realizzazione di due campi da calcetto recintata di esclusivo uso privato, gestita direttamente dalla proprietà (parrocchia di San Bartolomeo) e un’altra, privata ad uso pubblico, attrezzata sia con percorsi necessari all’accesso al parcheggio sia a rendere maggiormente permeabile l’area.

Questo residuo di giardino privato ad uso pubblico è gravato dai manufatti fuori terra funzionali agli accessi del parcheggio, da numerose griglie di aerazione del parcheggio e solo una parte risulterebbe attrezzata al gioco dei bambini. Di quest’intervento, nel piano, non era inoltre prevista né la progettazione, né la stima e, dunque, non vi è alcuna garanzia fideiussoria.

L’irreversibilità dell’intervento, infine, contrasta con l’esigenza di aggiornare gli strumenti pianificatori della mobilità, pregiudicando la possibilità di una valutazione adeguata del sistema della sosta alle attuali esigenze della mobilità cittadina.

Per queste ragioni, l’Amministrazione comunale ha ritenuto, dunque, non sussistente oggi l’interesse pubblico alla realizzazione dell’intervento che appare, tra l’altro, allo stato, in assenza degli esiti della rivisitazione del Pum, anche incoerente con gli indirizzi del programma di mandato del sindaco, volto ad attestare progressivamente la sosta nell’area più esterna alla città murata. La realizzazione nel cuore della città storica di un’ampia dotazione di sosta, disconnessa dal sistema dei viali, produrrebbe infatti un naturale attrattore di traffico nell’area e a ridosso dei corsi che si vorrebbero invece decongestionare.

[comune pistoia]

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