SAN DOMENICO: DIETRO LE POLEMICHE SULLE NOMINE

Nicola Romagnani
Nicola Romagnani

PESCIA. Nicola Romagnani scrive sulla sua pagina Facebook:

CONSIGLIERE

D’AMMINISTRAZIONE

 

Giovedì scorso il Sindaco di #Pescia ha fatto la scelta di affidare a me e ad altre quattro persone l’incarico di gestire, come Consiglieri d’Amministrazione, il #SanDomenico, la struttura pubblica che ospita i nostri anziani e si occupa del loro benessere.

Non è evidentemente un compito semplice: per le persone con cui si ha a che fare – alcune sofferenti, tutte comunque bisognose di un’attenzione e di una sensibilità speciali – , per lo stato in cui sono le casse dell’ente e per il ruolo sociale che quest’ultimo ricopre nel tessuto della nostra cittadina.

Davvero poco mi interessano i commenti polemici sulla nomina mia e dei miei quattro colleghi: sono sostanzialmente poco utili, non aggiungono valore alla discussione e servono solo a marcare una (peraltro scontata e anche comprensibile) distanza da tutto ciò che un’amministrazione compie.

Mi interessa molto di più capire da subito di quali interventi abbia bisogno il San Domenico, quali siano i difetti che si possono correggere e in che modo, dove intervenire per aumentare il fatturato dell’azienda, rendendola più attraente per gli ospiti e per le loro famiglie, oltre che più integrata nel sistema della salute locale.

Mi piace di più cominciare a guardare alla concorrenza che sul territorio altre strutture riescono a esprimere, siano esse private o meno, imparare da loro a fare le cose meglio, tornare a rendere Pescia orgogliosa di un centro che ha ottime competenze professionali e risorse umane entusiaste, che hanno solo necessità di sentirsi motivate a far par parte di un meccanismo virtuoso che sia capace di generare benessere per tutta la comunità.

Non posso certo negare di essere iscritto al Partito Democratico e di ricoprirvi anche una carica, sebbene di modesto peso. Posso però tranquillizzare l’opposizione politica, interna ed esterna al Consiglio Comunale, su una questione: la gestione di un ente pubblico deve essere compito della politica; non della tecnica, né degli apparati burocratici. L’indirizzo e il controllo sono compito della politica (come per la spending di Cottarelli e Renzi).

Non è pertanto stupefacente, né scandaloso, che sia – tra gli altri – un dirigente di partito a prendersi l’onere di provare a rendere nuovamente efficiente un’azienda pubblica. Solo un politico – magari uno dell’ultima mandata, di quelli con irriverenti voglie di #rottamazione – ha la sensibilità per fare certe scelte e la motivazione per assumersi gratuitamente un incarico come questo.

Giusto, ribadiamolo, perché a volte è necessario farlo: non tutta la politica è casta e prebende, gettoni e indennità. Esiste anche una buona politica che ha voglia di misurarsi con le sfide in assenza di ritorni immediati – e forse anche remoti – , per il solo strano desiderio di fare la differenza.

Forse, anche per il San Domenico, è arrivata #lavoltabuona.

Nicola Romagnani

Print Friendly, PDF & Email