PISTOIA. [a. r.] È stata una paziente, davvero “poco paziente” che ci ha chiamato e confidato una ghiotta doglianza riferitagli da un medico dell’ospedale San Jacopo e che l’ha ricevuta per una visita in regime extra moenia, presso gli ambulatori esterni.
Il medico era preoccupato: l’ospedale è sovraccarico di pazienti afflitti da malattie invernali, anziani con influenze e tante bronchiti. La sezione chirurgia d’urgenza, opera sole le fratture, non rinviabili. La confidenza, purtroppo non è occasionale, dato che questa particolare congiuntura stagionale è ciclica, a ogni arrivo di inverno.
Il medico è stimato e lavora nel plesso pistoiese da molti anni, non manca dunque di sottolineare che il nuovo ospedale di San Jacopo è sproporzionato: appare provvisto di enormi spazi di collegamento ai reparti, ma di pochi letti, anche se l’Asl fa dire il contrario alla sua velineria (vedi). Ampi saloni da percorrere a piedi, ma che sono inutili per i degenti.
Nella lunga stagione fredda si verifica dunque una saturazione dei letti disponibili che impediscono l’accesso a patologie non gravi e quindi destinate ad essere rimandate alla stagione primaverile.
Il problema, avrebbe specificato il medico, non è limitato a Pistoia: si conferma tale e quale anche per gli altri tre nuovi ospedali della Toscana, costruiti con le medesime caratteristiche di rapporto tra gli spazi di collegamento e accesso e i posti-letto disponibili.
Un bel chiappo per l’ultrasanità delle eccellenze e dei tagli del Granduca Enrico!
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P.S. – Non possiamo riferire il nome del medico che ha fatto la confidenza, altrimenti viene, se non licenziato, almeno censurato.
Sì, perché nella indiscutibile democrazia dei post-comunisti filo-americani, i dipendenti pubblici delle Asl hanno una norma contrattuale per cui non possono dire cosa accade nelle strutture ospedaliere. Neanche se è vero.
Ma lo stalinismo non era morto e sepolto nel secolo scorso con Nikita Sergeevič Chruščëv…?
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