SAN JACOPO IN CASTELLARE, LA GIUNTA APPROVA IL PROGETTO DEFINITIVO

San Jacopo in Castellare e, sulla destra, Piazzetta delle Scuole Normali
San Jacopo in Castellare e, sulla destra, la Piazzetta delle Scuole Normali

PISTOIA. Sulla pagina facebook “Per Samuele Bertinelli”, il profilo istituzionale del Sindaco, è comparsa la seguente nota:

La Giunta comunale ha approvato nei giorni scorsi il progetto definitivo di ristrutturazione della ex chiesa di San Jacopo in Castellare, di proprietà del Comune di Pistoia, situata nella Piazzetta delle Scuole Normali, tra Via Pacini e la biblioteca Forteguerriana, vicino allo Sdrucciolo del Castellare.

Il restauro restituirà alla città un immobile di eccezionale valore, il cui recupero permetterà tra l’altro, finalmente, la piena valorizzazione – anche attraverso nuovi interventi di arredo urbano – della Piazzetta delle Scuole Normali, già oggetto nel 2013 di una prima opera di qualificazione e pedonalizzazione, e di tutta la zona circostante che da piazza Spirito Santo – il cui progetto di recupero partirà il prossimo anno – si estende fino alla piazza della Sapienza, pedonalizzata nel 2013 – e via delle Pappe.

Un altro spazio per la cultura cittadina di grande pregio si andrà ad aggiungere, nel cuore della città storica e ad un passo dal Ceppo, agli altri vicini edifici, sedi di importanti istituti culturali cittadini: dall’Archivio di Stato alla biblioteca Forteguerriana, da Palazzo De’ Rossi alla Chiesa di Sant’Ignazio (Spirito Santo n.d.r.).

Rendering del giardino pensile [foto "Per Samuele Bertinelli"]
Rendering del giardino pensile [foto Per Samuele Bertinelli]
Il progetto di ristrutturazione di San Jacopo in Castellare prevede il recupero del complesso monumentale attraverso opere di restauro e ristrutturazione che consentiranno di accedere all’edificio da più punti, garantendone la piena fruibilità.

I lavori permetteranno di raggiungere dalla piazzetta delle Scuole Normali la ex aula della chiesa di San Jacopo, che diventerà una saletta per le conferenze; attraverso la piccola corte preesistente e la sistemazione delle aree a verde esterne (sostenuta da Legambiente Pistoia, vedin.d.r.) – inoltre, dallo Sdrucciolo del Castellare e da via del Carmine sarà possibile arrivare agli spazi posteriori della ex canonica, che al termine dell’intervento saranno destinati a uffici per funzioni culturali qualificate.

L’intervento, dall’importo previsto di tre milioni di euro, sarà finanziato per due milioni dalla Fondazione Cassa di Risparmio e dal Comune di Pistoia per il restante milione. La Fondazione, rispondendo ad una richiesta dell’Amministrazione comunale, aveva già coperto anche i costi per l’indagine conoscitiva preliminare e per la redazione del progetto di restauro.

Rendering dell'interno di S.Jacopo in Castellare [foto Per samuele Bertinelli]
Rendering dell’interno di S. Jacopo in Castellare [foto Per Samuele Bertinelli]
L’intervento – progettato dallo Studio Gurrieri – consentirà di godere delle potenzialità monumentali dell’edificio, riproponendolo con nuove modalità funzionali e di arredo. La particolare attenzione posta alla struttura del solaio ligneo consentirà di godere anche delle tracce architettoniche dei precedenti impianti. Sarà restaurata la delicata copertura, consolidate le pareti, restaurati gli affreschi e l’intero impianto decorativo.

Anche i locali contigui all’aula (il volume della chiesa) saranno consolidati e riordinati per ospitare funzioni di archivi e “fondi” specialistici, nonché piccole mostre; a ciò è da aggiungere anche la realizzazione della terrazza a verde che costituirà un raccordo urbano e di relazione importante. La tecnologia impiantistica impiegata permetterà inoltre di configurare lo spazio come un vero e proprio “polo culturale” modernamente attrezzato.

Si tratta dunque di un progetto molto importante, per certi versi addirittura “storico”, che rappresenta un ulteriore passo in avanti nel recupero del patrimonio architettonico cittadino, e che si iscrive pienamente dentro la strategia dell’Amministrazione, volta al rafforzamento dell’identità di Pistoia come città d’arte.

Tale strategia, orientata al recupero di tutti i principali beni monumentali di importanza storico-testimoniale della città, vede impegnati a fianco dell’Amministrazione, diversi altri soggetti cittadini: ne sono esempi, tra gli altri, il restauro della chiesa di Santa Maria del Soccorso (o “in Borgo Bambini”, che lateralmente si affaccia in Via San Bartolomeo – n.d.r.), realizzato grazie al contributo della Fondazione Caripit, della Confederazione episcopale italiana e anche del Comune; il restauro della Cappella del Santissimo Crocifisso (nel giardino del liceo Forteguerri-Vannucci – n.d.r.), finanziato dalla Fondazione e dalla Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia; l’intervento di riqualificazione del Chiostro di San Lorenzo, diretto dall’architetto Arianna Bechini su un progetto di Miro Mati, e promosso dalle associazioni culturali Pistoia città di tutti, Amici dei Musei e dei Monumenti di Pistoia, Storia e Città.

Facciata dallo Sdrucciolo del castellare
Facciata dallo Sdrucciolo del Castellare

Diversi altri interventi di restauro, già progettati e finanziati grazie ad un lavoro intensissimo dei tre anni scorsi, oltre al recupero di San Jacopo in Castellare, si concretizzeranno a partire dai prossimi mesi.

La storia. Si suppone che la chiesa, chiamata popolarmente San Jacopino, risalga al XI secolo, anche se la prima attestazione è datata 1131. Come hanno messo in luce gli scavi nella navata, in seguito ai quali è stata rinvenuta un’abside primitiva, l’edificio sostituì una precedente chiesa paleocristiana. È detta in Castellare perché edificata in una zona sopraelevata all’interno della prima cerchia di mura, sulla quale nel X secolo era stato eretto un fortilizio.

L’aspetto odierno è frutto delle modifiche apportate a metà del Duecento: la navata è stata allungata e sono state aggiunte delle cappelle laterali che ne trasformarono la pianta da basilicale a croce latina. La chiesa, che non svolge più la sua funzione religiosa dal 1784 (dall’epoca delle soppressioni del Vescovo giansenista Scipione De’Ricci – n.d.r.), fu in seguito trasformata in un lanificio, nel quale lavoravano giovani indigenti ospitate nelle Scuole normali leopoldine, nell’edificio che adesso accoglie l’Archivio di Stato.

Oltre a un affresco decorativo che simula un drappeggio geometrico, rifinito in alto da una cornice policroma, sono presenti anche due quadri d’epoca posteriore: il primo raffigura due vescovi e due sante, probabilmente Maria Maddalena e Caterina; il secondo rappresenta una Madonna col Bambino, un frate domenicano e una figura inginocchiata.

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