PISTOIA. Era una piovosa giornata di un paio di lustri fa, quando mi trovavo a passare per via della Madonna, e all’altezza del negozio di articoli casalinghi “Dogliosi” si prefigurava una lunga fila di persone in piedi, sotto l’ombrello, ordinate educatamente ad attendere, nonostante la pioggia battente, lo smaltimento della coda, con tanto di scarpe in guazzo. Insomma una vera e propria penitenza che, a me che ero lì per caso e ignaro della “svendita per cessazione di attività”, fece sbottare in una domanda: “Ma cos’è successo?”.
Avevo a fianco un avvocato che mi rispose pronto: “È la svendita del Dogliosi. I pistoiesi pur di compare le tazzine da caffè al prezzo di realizzo di 1 € si farebbero fare qualunque tortura…”.
Questa battuta mi si è ripresentata stamane, quando, trovandomi all’ospedale San Jacopo per la visita di un parente, sono rimasto colpito dal mucchio di auto parcheggiate sulle aree a “verde” e lungo l’arteria di raccordo verso il plesso ospedaliero.
Ho pensato a un evento di riparazione della sede stradale che impediva l’accesso al parcheggio che però si è presentato subito sgombro e vuoto. Bastava, però, introdurre la fatidica moneta di 1 € e parcheggiare. Un euro l’ora, mi dicono.
Anche all’ospedale di Brescia c’è un parcheggio, a pagamento, ma che viene usato regolarmente dai cittadini, ed è sempre pieno. Altrettanto vale per l’ospedale di Careggi o al Cisanello di Pisa o alle Scotte di Siena. Dunque, aveva ragione chi scrisse “Pistoia degna tana…”?
Qualche notabile socratico pistoiese mi potrà forse rispondere che si tratta di un’esigenza eminentemente ginnica: i visitatori, prima di sottoporsi ad esami o fare visite ai parenti, gradiscono farsi una passeggiata per sgranchirsi le gambe.
E dire che erano le 10:30 di mattina, quindi questi non erano parcheggi di auto di visitatori. Ne ho contante oltre 180 fuori dal parcheggio: poi mi sono fermato.
C’è qualcosa che non va al San Jacopo; o c’è qualcosa che non va a Pistoia?