SAN MARCELLO. In una tranquilla mattina estiva tipica della montagna con cielo coperto e sole incerto che fa “cuccurello” tra le nuvole senza però decidersi a uscire o meno, tra un caffè al bar, il giornale e due chiacchiere in piazza, ecco spuntare, non il sole, ma radiosa comunque come una stella, la “desaparecida” della scena politica della Montagna Pistoiese.
Sparita dalla vita pubblica, ma soprattutto da Facebook – e se oggi non sei su Facebook semplicemente non si è –, da oltre 4 mesi all’indomani delle primarie di partito fatte dal Pd per scegliere coerentemente il candidato Sindaco di una lista di ampio “respiro civico”, si è davanti a noi improvvisamente materializzata.
Milanese d’origine ma sanmarcellina d’adozione ci è venuta incontro salutandoci calorosamente.
Per un momento siamo rimasti interdetti tanto da domandarci, come avrebbe fatto il suo concittadino Ezio Greggio in Drive In: “È lei o non è lei? Per poi, fugati i dubbi, rispondere con il classico ed entusiastico: “Certo che è lei”.
Sì l’avrete capito, stiamo parlando proprio di lei: Silvia Maria Cormio l’ultimo sindaco e l’ultima “premiere dame” del Comune di San Marcello, estintosi per fusione con quello attiguo di Piteglio; di colei che ha retto e navigato l’ente negli ultimi 5 anni, nei mari perigliosi della politica montana in cui è naufragata la Comunità Montana e con l’Ospedale Pacini finito miseramente incagliato sugli scogli.
Ci viene incontro salutandoci da lontano con fare affabile e lieve, ormai alleggerita dal fardello delle responsabilità amministrative.
Bella, e lo è, come sono belle tutte le donne che sorridono alla vita nonostante questa ti possa riservare in determinati frangenti calci e bastonate e voltate di spalle proprio dai tuoi, è il caso di dirlo, “compagni”.
Negli ultimi tempi, tutti la cercavano ma nessuno la trovava. La domanda era una e una soltanto: “Ma la Silvia cosa fa? Dove l’hanno sistemata?”.
I pettegolezzi sono passati di bocca in bocca ingigantendosi in maniera inverosimile. Le voci si sommavano alle voci ed erano così, varie e variegate, che ad un certo punto erano arrivate ad attribuirgli più cariche del buon[tempone] di Oreste Giurlani da Pescia.
La ex-ultima prima cittadina sarebbe diventata nel caso di vittoria di Luca Marmo: vicesindaco, assessore con incarichi speciali, nonché presidente del consiglio comunale, dirigente in pianta stabile alla Dynamo in quel di Milano, dove già lavora una sua ex-consigliera, Sabrina Innocenti, nipote di Moreno Seghi Presidente del Dynamo Tennis Club e attuale Presidente del Consiglio del neo Comune della bassa Montagna, ma anche capo di una fazione di fuoriusciti pronti ad imboscate politiche di ogni tipo.
Abbiamo trovato una Silvia in grande spolvero e noi di Quarrata/news-Linee Future-Linea Libera, critici e pungenti nei suoi confronti ma comunque onesti e sinceri, ha fatto piacere.
Non si è negata e a domanda diretta ha risposto in maniera diretta.
Allora, Silvia, ma che fine avevi fatto?
“Sempre stata qui, in Montagna”.
Avevamo perso le tue tracce, telefono spento e Facebook oscurato: perché?
“Il telefono era quello di servizio e l’ho reso indietro; di Facebook non sono mai stata un’amante e il profilo lo tenevo solo perché ricoprivo un ruolo istituzionale. Non sono più sindaco e l’ho chiuso”.
Ma è vero, come dicono le “male lingue”, che sei stata assunta alla Dynamo a Milano e qui vieni solo per il fine settimana?
“Ancora con queste dicerie… assolutamente no! Ho fatto una scelta ben precisa: la casa di Milano l’ho venduta già da tempo e io e mio padre siamo in pianta stabile qui in questo bel paese dove ho scelto, e lo ribadisco, scelto di vivere.”
E cosa fai, di cosa ti occupi ora?
“Sono tornata a fare quello che facevo prima”.
Cioè?
“Semplicemente ho ripreso a fare la mia professione di pittrice.
Quello che colpisce è come ti abbiano voltato le spalle e ripagato con un calcio.
“Sì, non sei certo il primo che lo nota…”
E con la politica:
“Ho chiuso, io non campo né vivo di politica come fanno tanti”.
Non credi che ti abbiano usato?
“Forse, ma rivendico l’autonomia delle mie scelte.”
Anche per l’Ospedale?
“Sì, avevo una visione, ora vedremo”.
“Sono contenta di una cosa, delle tante persone che a vario titolo mi hanno sostenuto, cui voglio arrivi il mio ringraziamento.”
Un’ultima domanda… non si dovrebbe… ma noi siamo anticonvenzionali: ma alle ultime elezioni per chi hai votato?
Ci guarda, sorride e ci saluta.
Si rimarrà con il dubbio o forse no. Notiamo però che si allontana con un’andatura un poco zoppicante… forse sono le scarpe strette tipiche delle donne o forse i troppi sassolini accumulati in questi anni: nel caso voglia toglierli, noi di Linea Libera siamo a disposizione.
[Marco Ferrari]