san marcello. LA MONTAGNA STA FRANANDO

Giorgio Fabbri

MONTAGNA. Strada Regionale 66, la montagna sta franando, dopo gli ultimi lavori eseguiti : Parla l’assessore provinciale Mari che dichiarava nel 2014: “In questi anni spesi sulla ’66’ 12 milioni di euro” ripreso da cronaca la nazione.

In questi anni abbiamo visto di tutto, frane a ripetizione ed è franato anche il tratto dove sono stati eseguiti i lavori di allargamento della sede stradale a Piazza, a Borghetto subito dopo la curva vi sono state nell’ultimo anno tre smottamenti con pietre e alberi, nel Reno era sparita mezza sede stradale per il cedimento del muro sul fiume Reno.

Vi racconto la storia di un noto atleta: il “caso Razzoli” del febbraio 2014.

In quel periodo il noto slalomista della Nazionale azzurra di sci alpino era ad allenarsi alla stazione sciistica pistoiese dell’Abetone, dove praticamente è di casa, o forse sarebbe meglio dire “era”, visto quanto avvenuto.

Lo sciatore si è cimentato nello slalom, dopodiché si è concesso una sciata libera cadendo sul finale e sbattendo testa e collo.

In soccorso intervennero gli “angeli della neve” (gli uomini sugli sci della Polizia di Stato), che dopo averlo immobilizzato, lo portarono all’Abetone e da lì, in ambulanza con medico a bordo, direttamente all’ospedale di Pistoia, bypassando completamente il presidio di San Marcello Pistoiese, ormai svuotato di ogni funzione.

Meno male che non era nulla di grave, perché per arrivare al San Jacopo a Pistoia l’ambulanza impiegò due ore! E meno male era una bella giornata di sole con le strade pulite dalla neve, altrimenti avrebbe fatto prima a piedi.

Razzoli si infortuna all’Abetone [Il resto del Carlino]
Gli abitanti della montagna fanno i conti con questa situazione tutti i giorni: si va dalle splendide strade con buche e dossi (in)naturali alle fantastiche corsie franate, passando per gli innovativi concetti di strade senza strisce,che fanno tanto retrò!

Tra le cose nuove ci sono carreggiate con binari, residui di lavori, che vi portano automaticamente fuori strada senza bisogno di distrarsi dalla guida.

La parte da leone è però sempre fatta dalla ex-Statale 66, la strada più importante e quindi, giustamente, la più (mal)tenuta, in maniera tale che anche i turisti che vi transitano, pur non conoscendo i mille meandri della viabilità montana, possano provare tutte le caratteristiche delle altre vie.

Inoltre, considerando che è tanto mal tenuta da somigliare più ad una pista da rally che ad una strada a scorrimento rapido, quest’anno si è voluto dargli quel pizzico in più di “selvaggio” non pulendo neanche l’erba ai bordi.

Il problema è bilaterale: con lo spopolamento della montagna e la progressiva perdita di servizi e lavoro, si ha l’esigenza dei cittadini di andare in città e contemporaneamente, per il rilancio del territorio sia lavorativo che turistico si avrebbe bisogno che le merci e i turisti viaggiassero bene, insomma una perfetta circolazione in entrambi i sensi.

Ma siccome la Montagna pistoiese “ha meno abitanti di un condominio di viale Adua” (cit.Vannino Chiti Senatore Pd), ce ne possiamo sbattere tranquillamente, tanto sono pochi elettori.

Sono stati fatti innumerevoli convegni e dibattiti negli anni, ma il tutto si potrebbe riassumere con l’ultimo tenutosi a Cutigliano il 3 ottobre, intitolato “Una strada per il futuro”, dove la presidente della provincia Fratoni (ora assessore regionale), vantava l’investimento di ben 12 milioni per la provinciale 66, che probabilmente sono stati spesi per riappiccicare con scotch e catrame la suddetta, tacendo della sensazione che qualcuno ci abbia mangiato sopra, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti.

Sempre quel convegno, organizzato “per la gente” in orario impossibile, (le 15 e 30 di un venerdì), è stato presentato il progetto per una nuova strada dell’ingegner Roberto Pinelli, sulla cui bontà non posso esprimermi, poiché non ho la competenza tecnica, ma certo che quando ho sentito il costo complessivo di ben 120 milioni di euro, ho capito di ritrovarmi di fronte all’ennesimo show tutto fumo e niente arresto.

Ma quando mai spenderebbero una tale cifra per la viabilità montana? Oddio un appalto di tale cifra forse potrebbe anche essere realizzato: per una cifra simile si muoverebbero grandi ditte che ci lucrerebbero per anni!

(Prima pubblicazione L’onestà informa N°3 ottobre 2015)

Tutto questo veniva scritto nel 2015, ad oggi che siamo nel 2018 non è cambiato assolutamente niente, anzi considerando le varie frane comprensivo di frazioni evacuate la situazione è andata peggiorando, un consiglio il 4 marzo nella cabina elettorale ricordatevi chi ha governato per 70 anni di sviluppo (in alcuni comuni dal giugno 2017 già qualcosa è cambiato e si percepisce) , poi tirate voi le conclusioni

Giorgio Fabbri
Fdi Montagna pistoiese

Print Friendly, PDF & Email