san marcello. LAMPADE SPENTE, IL COMUNE NON RISPONDE. 2

Le lampade votive di un cimitero
Lampade votive

SAN MARCELLO. Valdemaro e Silvana Corrieri di Campo Tizzoro vengono colpiti nel 1996 da un grave lutto: il loro figlio Rudy perde la vita in un incidente stradale.

L’affetto, come è naturale in queste situazioni, viene riversato nella cura della tomba. Non bastasse la disgrazia, ci si mette di mezzo il Comune che, con una decisione capestro, spegne le luci delle lampade votive dei cimiteri (vedi: san marcello. Lampade spente e polemiche accese).

Inutili i molti interessamenti verbali per addivenire ad una soluzione che possa coniugare i risparmi (?) del Comune e le esigenze affettive e spirituali della famiglia.

Il 5 maggio 2013 la famiglia Corrieri mette, nero su bianco, la richiesta e scrive, al Sindaco di San Marcello Silvia Maria Cormio e ai Capogruppo Consiliari, la seguente lettera chiedendo:

che l’illuminazione della lampada votiva del loro figlio Rudy, sepolto nel cimitero di Pontepetri e il cui servizio è stato sempre da loro regolarmente pagato al Comune di San Marcello Pistoiese, sia ripristinato 24 ore al giorno e per tutto l’anno solare anche perché credono fermamente che la luce non serva a illuminare il giorno o la notte, ma sia per loro uno strumento necessario a illuminare il buio in cui sono caduti per la mancanza del figlio e la stessa Luce rappresenta, simbolicamente, il ricordo che nell’anima dei genitori non ha interruzioni.

Se veramente si vuol risparmiare denaro pubblico (la spesa relativa alla luce del cimitero viene sostenuta dal singolo privato), allora si faccia più attenzione alle luci che rimangono accese nei giorni di chiusura delle scuole (esempio scuole elementari di Campo Tizzoro e non solo) oppure al funzionamento con temperature eccessive dei termosifoni nelle strutture pubbliche con relative aperture di finestre.

Siamo ancora fiduciosi che l’amministrazione comunale sia in grado di conoscere quelli che sono i veri sprechi, sui quali intervenire in modo adeguato e responsabile nell’interesse della Comunità.

Sonnj Paccagnini, Vice Sindaco del Comune di San Marcello
Sonnj Paccagnini, Vicesindaco del Comune di San Marcello

Alla richiesta il Comune fa orecchie da mercante e non risponde.

Della questione si interessa, con una nota del 13 giugno 2013, Alessandra Nesti, all’epoca Consigliera Provinciale (vedi Quarrata/news: Spengimento lampade votive nel Comune di San Marcello).

Precedentemente, a ottobre 2012, si era espresso anche il Capogruppo di minoranza David Ferrari (vedi: Spegnimento delle lampade votive del cimitero. L’intervento di David Ferrari).

Passano due anni invano e in attesa di una qualsivoglia risposta ufficiale da parte del Comune, e si arriva a giugno 2015.

L’architetto Prioreschi interpella direttamente il Vicesindaco Sonnj Paccagnini chiedendo “come sia possibile che luci nei cimiteri del Comune di San Marcello vengano spente dalle ore 8 alle ore 14, servizio che il cittadino paga per 24 ore”.

Il Vicesindaco, colto da amnesia, dimentica di aver votato favorevolmente il regolamento con cui viene normato il servizio delle lampade votive (vedi delibera del Consiglio Comunale n. 81 del 4 dicembre 2012), e risponde che non è conoscenza della cosa e di non averla votata. Comunque se ne interesserà e farà sapere.

Passano alcuni mesi in cui vengono fatte più volte sollecitazioni per ottenere una risposta, che arriva e a settembre 2015. Risposta: in maniera sbrigativa viene semplicemente comunicato il riferimento del regolamento che permette al Comune di spegnere le lampade quando e come vuole.

Della questione viene interessato il difensore civico di Pistoia Emanuele Bellonzi che, dopo avere tenuto la pratica in giacenza un mese, gira il tutto al Difensore Civico della Regione Toscana Lucia Franchini che, seduta stante, si interessa dell’istanza e, il 28 ottobre 2015, interpella via pec il Comune di San Marcello:

Con la presente sono a richiamare la Sua attenzione più sull’aspetto umano che su quello strettamente giuridico in merito alla problematica segnalata al Difensore civico dall’architetto Prioreschi per conto dei signori Silvana e Valdemaro Corrieri residenti a Campo Tizzoro, via Repubblica n. 1725/a.

I signori Corrieri infatti, avendo perso il figlio Rudy, sepolto nel cimitero di Pontepetri, come facilmente comprensibile, hanno riversato sulla cura della tomba del figlio tutto il loro patrimonio affettivo e la loro ragione di vita; per tale motivo, la riduzione dell’orario di accensione delle lampade votive decisa dal Comune di San Marcello Pistoiese, è vissuta dai signori Corrieri, ma probabilmente anche da altri abitanti che hanno i loro cari sepolti in quel cimitero, con un senso di limitazione alla continuità di rapporto con il defunto che la lampada illuminata può rappresentare nel suo valore simbolico.

Lucia Franchini, difensore Civico della Regione Toscana
Lucia Franchini, difensore Civico della Regione Toscana

Pertanto, pur consapevole che il Regolamento per l’erogazione del servizio di illuminazione lampade votive nei cimiteri comunali del Comune di San Marcello Pistoiese – approvato con delibera del C/C n. 81 del 14/12/2012, al comma 5 dell’art. 4 – Modalità di fornitura del servizio – stabilisce che “l’orario di accensione e spegnimento delle lampade votive sarà stabilito dal Comune di San Marcello Pistoiese il quale potrà in ogni momento modificarlo a proprio insindacabile giudizio…” tenuto tuttavia conto della delicatezza e della particolarità del tema di cui stiamo trattando, chiedo cortesemente una nuova valutazione, nelle more delle motivazioni che hanno portato l’Amministrazione comunale alla decisione presa, sull’opportunità di ripristinare l’orario di accensione precedentemente stabilito.

Certa dell’attenzione che vorrà riservare a questa delicata segnalazione, confido nel suo competente intervento di sensibilizzazione al problema sollevato, che, se positivamente risolto, certamente non potrà che rafforzare l’indispensabile e proficuo rapporto di fiducia tra cittadino e pubblica amministrazione.

In attesa di essere informata sulle decisioni assunte, ringraziando per la collaborazione, l’occasione è gradita per un cordiale saluto.

In questa vicenda, dopo 1221 giorni, ancora il Comune non ha trovato il tempo per rispondere e prendere una posizione ufficiale senza tentennamenti e senza troppe coperture: possibile?

Eppure, quando il Comune vuole, riesce a attivarsi e decidere anche in tempi brevi e rapidi. Lo stesso regolamento del servizio di accensione delle lampade votive venne fatto nel 2012, in appena tre mesi.

Quello che non si capisce è perché il Comune si ostini a non accogliere questa semplice richiesta di buon senso, che, come evidenzia la dottoressa Franchini, potrebbe rafforzare la fiducia tra cittadino e la pubblica amministrazione, magari facendo un’eccezione proprio a quel regolamento che permette all’Amministrazione di erogare il servizio in maniera insindacabile.

LE DOMANDE

  1. Qual è il decreto ministeriale che obbliga il Comune a spegnere le lampade votive?
  2. L’ufficio tributi del Comune ha riferito di un non meglio precisato accordo con la Regione Toscana. In Regione sembra non siano al corrente. A quale accordo ci si riferisce?
  3. Anche il Comune di Piteglio ha aderito al progetto Votiva+, ma gli orari di accensione da quanto risulta, sono rimasti inalterati. Perché questo non è avvenuto nel Comune di San Marcello?
  4. A quanto ammonta il risparmio effettivo derivante con questa poco sensibile iniziativa?

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[Marco Ferrari]

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2 thoughts on “san marcello. LAMPADE SPENTE, IL COMUNE NON RISPONDE. 2

  1. IL DOTT. MANUELE BELLONZI SCRIVE E PRECISA
    ___________________

    Gentile Direttore,
    sono a scrivere in merito all’articolo di cui all’oggetto, riportato al link sottostante:
    https://www.linealibera.it/san-marcello-lampade-spente-il-comune-non-risponde-2/
    Devo necessariamente specificare e rettificare quanto riportato in questo inciso:
    (…) Della questione viene interessato il difensore civico di Pistoia Emanuele Bellonzi che, dopo avere tenuto la pratica in giacenza un mese, gira il tutto al Difensore Civico della Regione Toscana Lucia Franchini che, seduta stante, si interessa dell’istanza e, il 28 ottobre 2015, interpella via pec il Comune di San Marcello (…)
    Devo necessariamente specificare e rettificare quanto ivi non correttamente riportato.
    1) la pratica non è rimasta da noi “in giacenza” per un mese.
    Non è nostra prassi né etica di questo Ufficio tenere le pratiche in giacenza.
    Non avendo l’istante, sig. Prioreschi, fornitomi fisicamente la documentazione, aveva lo stesso poi provveduto in email. A causa della pesantezza degli allegati però la documentazione non era mai arrivata, e questo precludeva, comprensibilmente, qualsiasi intervento. Ho allora all’epoca provveduto a sollecitare al sig. Prioreschi la consegna della documentazione il 30 settembre. Poi non avendo ricevuto niente ho ancora inviato un sollecito il 12 ottobre, e ancora un terzo il 26 ottobre.
    2) Considerato che l’istanza era stata inviata – dal sig. Prioreschi e non dal sottoscritto – anche al collega Difensore civico regionale ci siamo informalmente confrontati con il funzionario addetto, e si è convenuto che fosse il collega regionale a rispondere, condividendo insieme il contenuto del riscontro al Comune di San Marcello Pistoiese.
    Cordialmente,
    Dott. Manuele Bellonzi
    Difensore civico territoriale – Provincia di Pistoia

  2. DA “IL GRILLO PARLANTE”
    __________________

    Le decisioni adottate – ritengo dopo aver strizzato a lungo le loro meningi – dagli amministratori comunali di San Marcello (che Dio ce li salvi !!) sono state, penso, evidentemente formulate da chi ignora quel grande movimento che fu l’Illuminismo e crede ancora che il “posso, voglio, comando” possa essere esercitato sempre dal momento che Lorsignori ritengono il popolo “ignorante e ciuco”.
    O – come mi suggerisce qualcuno – perchéè temono che la luce possa portare allo scoperto le porcherie della ex Comunità Montana al momento chiuse in contenitori ermetici.
    Il Grillo Parlante

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