PISTOIA. “Ora questo ospedale ha delle prospettive di stabilità sulle quali possiamo discutere per trovare delle convergenze e invito i rappresentanti dei cittadini e delle associazioni a far parte di una commissione istituzionale per verificare, anche insieme agli amministratori locali e regionali, l’andamento dei servizi ed eventualmente studiare nuovi progetti”. Lo ha detto l’assessore Luigi Marroni, nel corso dell’incontro con i cittadini che si è svolto l’altra sera (mercoledì 19 marzo) alla Dynamo Camp di Limestre per parlare dello stato attuale e del futuro del L. Pacini di San Marcello, ora presidio integrato ospedale territorio.
All’assemblea pubblica erano presenti i Sindaci della Montagna, i consiglieri regionali e la direzione aziendale della Ausl3 insieme a numerosi dirigenti medici ed infermieristici.
Marroni, oltre a dare la sua piena disponibilità a tornare in Montagna e a confrontarsi con i cittadini sul funzionamento della struttura, che deve essere prima di tutto rispondente ai bisogni della popolazione residente, ha detto di avere appreso dall’Azienda che i dati del primo monitoraggio sulla riorganizzazione dei servizi è positivo. “A questo presidio è stata tolta solo la chirurgia, che comunque viene garantita ambulatorialmente, per motivi di sicurezza e perché era attiva per un bacino di utenza che non riguardava la popolazione della Montagna per il resto – ha evidenziato l’assessore – con la riorganizzazione sono state attuate solo integrazioni: in particolare è aumentata l’assistenza sul territorio a casa dei malati, soprattutto anziani”.
Anche il direttore generale, Roberto Abati, nel suo intervento, ha dato ampie rassicurazioni sulla continuità nel futuro degli attuali servizi ed in particolare del reparto di medicina del quale ha garantito la sostituzione del personale per i previsti pensionamenti.. “Sulla struttura sono stati operati importanti investimenti, altri sono previsti e ora –ha comunicato il dg – il presidio si appresta ad affrontare il risultato della verifica di accreditamento istituzionale previsto dalle normative vigenti che ci auguriamo possa essere superato, anche grazie al progetto di qualificazione e riorganizzazione che ha garantito il mantenimento dell’attività ospedaliera, il pieno funzionamento dell’emergenza e urgenza e la continuità dei servizi territoriali in percorsi integrati anche con i medici di medicina generale”.
La presenza dei vari direttori di unità operative e dipartimenti all’iniziativa ha permesso di fare chiarezza su temi importanti, primo fra tutti quello relativo all’organizzazione dell’emergenza rispetto alla quale il dottor Piero Paolini, ha precisato che dal 2004 ad oggi nulla è cambiato sia per quanto riguarda il personale sia sulla piena applicazione dei protocolli operativi.
“Anche in Montagna, come in altri contesti territoriali della nostra provincia – ha spiegato il direttore del dipartimento di emergenza e urgenza – il sistema funziona integrato alla rete provinciale dei soccorsi, soprattutto per le cosiddette patologie salvavita come arresto cardiaco, infarto, ictus, insufficienza respiratoria e traumi i dati di sopravvivenza sono tra i migliori a livello regionale e al raggiungimento di questo risultato contribuiscono anche le associazioni di volontariato ormai in grado di utilizzare dispositivi fondamentali come i defibrillatori”.
[scritto da daniela ponticelli, giovedì 20 marzo 2014 – ore 16:30]
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