Studioso del canto popolare e amante delle tradizioni della Montagna Pistoiese scriveva poesie in ottava rima
SAN MARCELLO PITEGLIO. [a.b.] Da 17 anni soffriva di fibrosi polmonare, malattia che lo costringeva a muoversi sempre con l’ossigeno. Ieri a 77 anni all’ospedale San Jacopo di Pistoia è morto Florio Franceschi. Originario di San Marcello Pistoiese, diplomatosi come perito industriale aveva lavorato fino alla pensione allao “Smi” di Campotizzoro come tecnico impegnandosi nel campo sindacale nella Cgil.
Amante delle tradizioni della Montagna Pistoiese aveva militato per anni nel gruppo folclorico “Gigetto del Bicchiere. Si incarico della Provincia di Pistoia aveva svolto attività di ricerca etnomusicale raccogliendo oltre mille documenti da cento informatori diversi.
Il continuo contatto con il canto popolare lo aveva spinto a scrivere alcune poesie in ottava rima che sono servite da introduzione dei canti del gruppo folclorico.. Hanno fatto seguito poesie dedicate a storie di famiglia, persone e luoghi cari..
Florio Franceschi amava e si ispirava a Beatrice del Piano degli Ontani, la più nota poetessa improvvisatrice dell’appennino tosco-emiliano vissuta tra ‘800 e ‘900.
Ha collaborato con la rivista Nueter pubblicando scritti e poesie e con “Pietre della Memoria”. Da tempo pensionato ha cercato di essere sempre attivo divulgando la sua storia e quella della sua gente
La sua ultima opera letteraria “Pastori, operai e poeti. Storia, cultura e tradizione orale nella Montagna Pistoiese” stampato da Agv di Porretta uscirà postuma