Approvata dal Consiglio Comunale la nuova imposta per i turisti: 1 euro per strutture fino a tre stelle e 2 euro per categorie superiori. Dubbi sulla destinazione dei fondi e sull’impatto sul turismo locale
SAN MARCELLO-PITEGLIO – Durante l’ultimo Consiglio Comunale, tenutosi il 23 dicembre, è stato discusso e approvato il punto relativo all’istituzione della tassa di soggiorno e al conseguente regolamento applicativo. Dopo il rigetto della proposta di riduzione delle aliquote Irpef avanzata dal gruppo di minoranza “Prospettiva Futura” nel precedente consiglio comunale (qui la lettera aperta cui si rimanda di Michele Giannini), la giunta comunale guidata dal sindaco Luca Marmo ha dato il via libera a questa nuovo balzello, che non graverà direttamente sui residenti, ma sugli ospiti del territorio. Tuttavia, l’imposta comporterà un ulteriore aggravio burocratico per gli operatori delle strutture ricettive, incaricati della riscossione e del versamento.
La discussione ha evidenziato diverse opinioni e preoccupazioni. Da un lato, si sottolinea la necessità di utilizzare questi fondi per valorizzare il territorio. Dall’altro, emergono critiche riguardo la possibile complessità amministrativa e l’impatto negativo sulle strutture ricettive, in un contesto dove l’offerta turistica appare limitata rispetto ad altre realtà toscane.
Tra opportunità e criticità
La tassa di soggiorno è stata presentata come un’opportunità per generare risorse economiche da reinvestire nella valorizzazione del territorio. I fondi raccolti, pari a circa 30.000 euro annui secondo le stime, potrebbero essere utilizzati per promuovere eventi, migliorare infrastrutture e incentivare il turismo locale. Inoltre, è stato sottolineato che si tratta di una misura già consolidata in molte altre località turistiche, e che difficilmente rappresenta un deterrente significativo per i visitatori.
Dubbi sull’efficacia e sulla destinazione dei fondi
Nonostante la prospettiva di un possibile utilizzo positivo, la discussione ha evidenziato alcune criticità. La delibera non chiarisce in modo dettagliato come saranno impiegati i proventi, lasciando dubbi sulla reale finalità della misura. Alcuni consiglieri hanno inoltre sottolineato l’assenza di una strategia chiara per incrementare il turismo, soprattutto verso il mercato internazionale, e hanno espresso preoccupazioni per il potenziale impatto della tassa sulla competitività delle strutture locali.
Un’offerta turistica da rilanciare
Con circa 60.000 presenze annue registrate nel 2023, il territorio appare meno attrattivo rispetto al passato, quando l’area montana ospitava un numero significativamente maggiore di turisti e strutture ricettive. La mancanza di iniziative promozionali concrete e la scarsa presenza di una strategia a lungo termine sono state criticate come limiti per il rilancio turistico della zona.
Le tariffe approvate
Il Consiglio Comunale ha stabilito le tariffe della tassa di soggiorno: 1 euro per ospiti di strutture fino a tre stelle e 2 euro per quelle di categoria superiore, al momento non presenti sul territorio. Resta ora da definire come questi fondi verranno utilizzati per migliorare l’offerta turistica e incentivare un afflusso più consistente di visitatori.
Marco Ferrari
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