san marcello piteglio. DISTRIBUZIONE MASCHERINE FUORI NORMA?

Vivarelli (indipendentista): “Ci chiediamo a che cosa serva questa roba, e ci sembra di ricordare che le inchieste giudiziarie hanno già svelato il gigantesco affare regalato alle aziende cinesi”

SAN MARCELLO PITEGLIO. Nei giorni scorsi abbiamo assistito alla distribuzione di mascherine alla popolazione, come al solito prive di marchio Ce. Lo riteniamo uno scandalo.

Le inchieste giudiziarie hanno già evidenziato come ditte cinesi siano state pagate coi nostri soldi per produrre mascherine che meritano il nome di spazzatura, oltretutto facendo lavorare clandestini, che in un paese normale, in tempo di pandemia, avrebbe dovuto far intervenire l’esercito, per sanare la situazione.

Assistiamo ancora alla distribuzione di mascherine a nostro avviso equiparabile alla carta igienica.

Riteniamo un furto legalizzato pagare questa spazzatura coi soldi pubblici da parte di una classe politica e sanitaria di incompetenti che dovrebbe rispondere in tribunale del fatto che dal 2006 ignora il piano contro le pandemie che pure lo Stato italiano aveva redatto.

Ho presentato un’interpellanza al consiglio comunale di San Marcello Piteglio, che se non avrà adeguate e puntuali risposte, finirà alla magistratura e alla Corte dei Conti.

Carlo Vivarelli
consigliere comunale del Partito Indipendentista Toscano

 

Carlo Vivarelli, Partito Indipendentista Toscano

San Marcello Piteglio, 17 Novembre 2020.

Da Carlo Vivarelli, consigliere.

Al Sindaco, al Presidente del consiglio comunale, ai consiglieri comunali.

Oggetto: interpellanza riguardante la natura delle mascherine distribuite nei giorni scorsi nel Comune di San Marcello Piteglio.

Premessa: Nei giorni scorsi abbiamo assistito alla distribuzione delle mascherine da parte di volontari, nel territorio del nostro Comune.

Nel sacchetto che conteneva le mascherine in oggetto, di due tipi, non si leggeva nessuna indicazione né descrizione.

Ricordiamo al Consiglio comunale che in una delle precedenti distribuzioni appariva un inquietante cartellino, che recitava: “Le presenti mascherine non sono da considerarsi né dispositivi medici né dispositivi di protezione individuale”, dunque, a saper leggere, essere mascherine non servivano a niente, e ci si dimostri scientificamente il contrario.

Sulle mascherine, ripeto di due tipi, distribuite l’ultima volta, non appare nessuna scritta, erano semplicemente imbustate, e senza il maschio Ce, ovviamente, che dovrebbe certificarne l’utilizzo.

A questo proposito, credo che un’amministrazione comunale seria dovrebbe usare un avvocato per segnalare alla Corte dei Conti, oltreché alla magistratura, queste distribuzioni di mascherine che hanno del surreale, ed ovviamente invitiamo sindaco e giunta a provvedere immediatamente a farsi porta voci di questa situazione.

Per continuare, comunichiamo che un tipo delle mascherine ultime distribuite, ripeto tutte mancanti del marchio Ce, riportano la scritta: “See user instructions before using”.

Purtroppo, non solo esse mascherine non hanno il marchio Ce, non solo non si sa da dove vengono, non solo non si sa se sono dispositivi di protezione o meno, ma nonostante riportino l’indicazione di dover guardare delle istruzioni, queste non esistono, almeno non sono state distribuite.

Ci chiediamo a che cosa serva questa roba, e ci sembra di ricordare che le inchieste giudiziarie hanno già svelato il gigantesco affare regalato alle aziende cinesi che facevano lavorare dei perfetti sconosciuti, che si chiamano clandestini, cosa che nel corso di una pandemia dovrebbe far intervenire l’esercito: forse in un paese civile.

Per tornare alle nostre mascherine, questo è il testo della nostra interpellanza.

Testo: esigiamo di sapere chi ha prodotto le mascherine distribuite nel Comune di San Marcello Piteglio, chi le ha pagate e quanto, e quali certificazioni hanno per essere distribuite alla popolazione.

Ovviamente, ci attendiamo delle puntualissime risposte, non accetteremo risposte vaghe o incomplete, o passeremo questa interpellanza e le risposte avute direttamente alla magistratura.

Carlo Vivarelli, consigliere

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