san marcello piteglio. PROSPETTIVA FUTURO RISPONDE AL SEGRETARIO PD VALERIO SICHI

Riguardano la cura delle infrastrutture e il recupero del patrimonio immobiliare in stato di degrado sembra esserci stato un netto cambiamento di opinione rispetto al passato. Forse perché i vertici Pd si sono resi conto dell’importanza di quelle problematiche che in larga parte hanno contribuito a creare, o forse per opportunismo politico derivato dall’ultima batosta elettorale delle politiche”

Franco Del Re Capogruppo di Prospettiva Futuro e Valerio Sichi segretario Pd di San Marcello Piteglio

SAN MARCELLO-PITEGLIO. Leggendo il post recentemente pubblicato sulla pagina del Partito Democratico di San Marcello Piteglio, firmato dal segretario Valerio Sichi, possiamo scorgere alcuni passaggi molto simili ai punti del programma elettorale di Prospettiva Futuro.

In particolare nei passaggi che riguardano la cura delle infrastrutture e il recupero del patrimonio immobiliare in stato di degrado sembra esserci stato un netto cambiamento di opinione rispetto al passato. Forse perché i vertici Pd si sono resi conto dell’importanza di quelle problematiche che in larga parte hanno contribuito a creare, o forse per opportunismo politico derivato dall’ultima batosta elettorale delle politiche.

Il primo dei punti su cui si sofferma Sichi è la rinuncia alla costruzione del collegamento tra Doganaccia e Lago Scaffaiolo, passaggio gestito a quattro mani con il capogruppo di maggioranza in Comune Andrea Pierazzi, che, caso assai raro, nel mentre Sichi sgancia la bomba a mezzo stampa, egli porta in Consiglio un’interpellanza (ne ha portate due, per la verità…) verso la sua stessa maggioranza proprio sul tema della funivia Doganaccia – Corno alle Scale.

Con un colpo di spugna, ed anche un po’ di teatro, viene buttato l’accordo Lotti del 2016, il documento della Provincia che approva il collegamento e la previsione di Piano Strutturale che definisce il tracciato della struttura sul territorio del nostro Comune, che nel 2018 ha usufruito di uno stanziamento di 50.000 euro da parte della Regione Toscana per fare uno studio di fattibilità dell’opera, studio che gradiremmo visionare.

Chiudiamo il capitolo funivia ricordando a Sichi che il finanziamento della Regione è mirato esclusivamente alla realizzazione della funivia Doganaccia-Corno alle Scale, per cui dichiarare che quei soldi dovrebbero essere spesi in altra maniera per il territorio è del tutto errato, impossibile, al punto di sembrarci una boutade elettorale fuori tempo massimo.

Passiamo alla questione infrastrutture: il problema della manutenzione stradale sulla nostra montagna è stato notevolmente trascurato dalle precedenti amministrazioni del nostro Comune, della Provincia e della Regione.

Un monocolore rosso che governa il territorio pressoché ininterrottamente da oltre settant’anni, dal dopoguerra in poi. Per verificare ciò basta vedere lo stato di degrado in cui versano generalmente quasi tutte le strade che collegano i nostri paesi, soprattutto quelle provinciali, come purtroppo ben sanno i cittadini di Maresca, Lizzano e Spignana.

Uno dei membri di spicco del Partito Democratico del nostro comune ebbe a dire in passato che quello delle strade, per la precisione della Sr 66, era un “problema psicologico” di chi le percorreva, per cui non valeva la pena impegnarvi tempo e risorse se non quelle che allora erano già state stanziate, riferendosi ai lavori che furono realizzati fra Le Piastre e Ponte Calcaiola e di cui oggi si può ammirare la qualità realizzativa nel tratto che va da La Bianca a Piazza.

Questo improvviso interessamento alla tematica, considerate le passate dichiarazioni che erano del tutto coerenti con le azioni e le scelte intraprese in passato, più che un impegno pare un modo per raccogliere nuovamente il consenso tra chi, vista la gravità del problema, ha voltato loro le spalle rivolgendosi a qualcuno che di questo tema ne ha fatto una delle sue battaglie principali in campagna elettorale.

Leggasi il programma di Prospettiva Futuro: https://tinyurl.com/Prospettiva-Futuro

Un cambiamento di direzione ancora più grande l’Amministrazione l’ha intrapreso parlando del recupero del patrimonio immobiliare esistente.

Durante la campagna elettorale il programma della lista del candidato Marmo si focalizzò principalmente sulle strutture precedentemente costruite ex novo durante il precedente mandato, più che sul recupero del patrimonio urbanistico ed edilizio esistente.

Al contrario noi di Prospettiva Futuro spingemmo, e continueremo a farlo, sul recupero degli immobili e dei tratti urbani in stato di abbandono e di degrado.

Anche su questo tema pare che avessimo ragione e ciò è dimostrato dal fatto che improvvisamente è diventato uno dei punti del “patto per il sostegno della montagna” scritto dal segretario Pd Valerio Sichi, che cita, basta sempre rileggere il nostro programma, edifici che già Prospettiva Futuro aveva indicato come esempi per una rigenerazione urbana sostenibile.

Per finire, nel documento non si è parlato della mancata partecipazione da parte del Comune di San Marcello Piteglio al bando del Pnrr che offriva la possibilità di costruire asili nido nei comuni che ne sono sprovvisti, bando scaduto il 30 marzo 2022.

Nessuna autocritica alla giustificazione che tale mancata partecipazione fu dovuta all’esiguo numero di bambini nati nel comune (appena 30 lo scorso anno) per cui non valesse la pena intraprendere tale iniziativa.

Ci teniamo però a fare presente che se non si prendono misure adeguate il calo delle nascite nel nostro comune non può che peggiorare.

Se non si garantiscono servizi minimi, al di là dei freddi numeri, si attiverà un circolo vizioso per il quale non si fanno asili nido perché non nascono bambini e le famiglie non fanno figli perché non hanno servizi, sgravi, aiuti.

Un problema enorme, che ha responsabilità anche a livello di leggi statali, ma che nel piccolo dei comuni si dovrebbe arginare con scelte forti, coraggiose e soprattutto volte ad una vera politica per la famiglia che non possono essere solo i tremila euro garantiti alle famiglie migrate nel comune.

La rinuncia alla possibilità di realizzare tale struttura è stata a nostro modo di vedere una grave mancanza di pianificazione per il futuro, perché essa avrebbe costituito una prima agevolazione tangibile per le famiglie per prendere la decisione di mettere al mondo dei bambini in un territorio, il nostro, che versa in netto calo demografico.

Prospettiva Futuro

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