san marcello/piteglio. TACCA DI LUPO E «UN NOVELLO PROFETA»

Il nostro giornalista Marco Ferrari mi scrive: «È arrivata questa email, ci dai un occhio?». Da: Tacca Di Lupo taccadilupo@gmail.com – Date: mer 18 mag 2022 alle ore 14:02 – Subject: UN NOVELLO PROFETA – To: Marco Ferrari [●●●]: «Buongiorno Sig. Ferrari, le invio la lettera in allegato, con la speranza di vederla pubblicata. Cordialmente Tacca di Lupo»



 

Gli stemmi degli ex-Comuni di San Marcello e Piteglio. Che delusione la fusione! E che ha portato di buono? Un bel nulla. Roba da democratici aperti al guerra-fondamentalismo filo-bidé e anti-Putin

 

Da straniero e osservatore, quale sono, in questi ultimi e frenetici giorni di campagna elettorale che coinvolge il comune di San Marcello Piteglio, visto che molti osservatori, come me, hanno qualcosa da dire, anch’io mi accingo, in questo duro e delicato compito, nella ricerca di valutare i comportamenti di alcuni personaggi, che direttamente o indirettamente, si sentono coinvolti in questa tornata elettorale, e non avendo ancora dimestichezza a scrivere sui “social”, mi rivolgo alla stampa classica.

Per iniziare prendo in esame il comportamento di un personaggio tipico, che con mia grande sorpresa, si sente investito dall’unzione di un novello Isaia, un profeta, ma che dico, un politologo, un profondo conoscitore delle dinamiche politiche della montagna pistoiese e non solo, ma che dico, uno storico che, da fine storico, quale egli si crede, puntualizza la verità storica sugli anni di egemonia di sinistra del comune di San Marcello Piteglio, esponendo solo quello che gli conviene, e non tutta la verità storica delle due entità che compongono il comune di San Marcello Piteglio, cosa che i cittadini conoscono perfettamente.

Dicevo profeta, che profetizza, mica storie, però non si sa quale sia l’ente superiore da cui ha ricevuto l’unzione, si sa però, e questo è cosa di dominio pubblico, che il personaggio si può identificare come, “un soggetto per tutte le stagioni”, o meglio, “per tutte le casacche”, visto che ne ha cambiate diverse, inoltre avendo un’autostima talmente alta di se stesso, pontifica spesso e volentieri su Facebook, cercando di attirare, con la sua dialettica mediatica, i cittadini che, avendo altro a cui pensare, lo stanno ad ascoltare, così credei lui; esponendosi, suo malgrado, al rischio di apparire ridicolo, passando il suo tempo migliore a dilettarsi, convinto di esternare cose talmente interessanti da attirare proseliti.

Dal momento che nel comune di San Marcello Piteglio non esiste nessun riconoscimento, per personaggi di tale fattura, bisognerà per forza di cose inventarne uno, perché non è possibile che essi ne fuori restino, senza nessun riconoscimento ufficiale, per la vasta conoscenza che hanno delle cose della politica e non solo.

D’altronde un personaggio così fatto, non può mancare in una comunità, tutte ne hanno almeno uno, non averlo sarebbe quasi una iattura, e la montagna pistoiese per sua s…fortuna ce l’ha, e se lo tiene ben stretto, non può farne a meno, sarebbe un disastro non averlo.

Tacca di Lupo
San Marcello Piteglio, 18/05/2022


 

Siamo uomini o caporali

 

Siamo pure delle Tacche di Lupo, ma evitamo di essere delle mezze tacche

 

Come vede, questo fantasioso Tacca di Lupo può dirsi soddisfatto nella sua richiesta: perché – come diceva Montanelli – i nostri datori di lavoro sono i lettori e non, secondo l’ottica della procura di Pistoia (sostituti Giuseppe Grieco e Claudio Curreli), le «autorità costituite» individuate saggiamente dalla Gip Patrizia Martucci – ma queste sono cose mie anche se, alla fine, sono cose di tutti.

Se Tacca di Lupo permette, gli do volentieri una dritta di giornalismo: di quello vero, non politicizzato e leccaculo che caratterizza i giornalisti di Pistoia. Di quello da Linea Libera e non gli altri «prodotti organici» informatori dell’area di destra, di sinistra e di… «c’entro» (ma solo se me ne torna).

Impàri, Tacca di Lupo, a fare, come noi, nomi-cognomi-indirizzi. Altrimenti rischia di andare a caccia, ma solo sparando in aria e anche mentre non passa nessun passero solitario: butta via le sue palle e rompe quelle di chi deve leggere il nulla che ha scritto.

Un nulla che tutti sanno che è, ma non noi che non siamo profeti Isaii (per la cronaca e maggiore informazione: non erano i profeti ad essere unti dai re d’Israele; ma i re d’Israele ad essere unti dai profeti).

Così come si presenta, senza nome né cognome e senza far nomi né cognomi, Tacca di Lupo rischia di essere, più facilmente, solo una «mezza tacca».

Cordiali saluti da chi crede nell’informazione e non nel lamento del gatto che tromba e, al tempo stesso, piange e si lamenta.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


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