SAN MARCELLO PITEGLIO. Il Partito Indipendentista Toscano rigetta la proposta, in realtà un ricatto, che la Regione Toscana fa pervenire furbescamente ai Comuni di Abetone Cutigliano e alla Consulta bicomunale per la Salute poche ore prima della manifestazione del 13 Aprile scorso.
La Regione, con un atto che giudichiamo una vergogna politica e morale, invia questa proposta, che in realtà è l’ennesima umiliazione della Montagna Pistoiese, rifiuta nettamente la possibilità di riavere un pronto soccorso.
Ricordiamo alla popolazione che la Regione Toscana, il signor Rossi e gli accoliti socialisti e dell’estrema sinistra hanno distrutto l’Ospedale Pacini di San Marcello Pistoiese e che per questo dovrebbero essere sottoposti ad un processo e ad una condanna per aver messo in pericolo la salute pubblica in Montagna Pistoiese.
Sporgeremo a breve denuncia contro questi signori, come avevamo già annunciato.
Le promesse formulate dal votato da nessuno Rossi, che ha cambiato partito e che non ha nessun diritto di essere Governatore della Toscana, e da Saccardi e sodali, ammassate in un documento sputato in faccia alla nostra popolazione in fretta e furia, è il solito atto pagliacciasco al quale ricorre la gang Rossi per irriderci e far abboccare qualche stupido, nel mentre continuano a toglierci i nostri diritti.
La magistratura deve inquisire i protagonisti della distruzione dell’Ospedale Pacini, costruito dal Granduca di Toscana, che era una persona seria, Ricordiamo che nessun documento ha mai sancito formalmente la distruzione dei servizi contenuti all’Ospedale Pacini, e che la conferenza dei servizi del 2013 ha solo sancito il furto dei nostri diritti avvenuto dal 2012.
I medici, la nuova macchina della Tac e le altre promesse, le briciole che ci getta dal balcone questo losco figuro di Rossi sono atti dovuti e testimoniano, sempre a memoria della magistratura, che questi servizi, solo una piccola parte di quelli che ci sono dovuti, potevamo averli e che in questi anni ci sono stati negati.
Il che è solo la testimonianza di quello che secondo noi è soltanto una parte dell’atto criminale che è stato messo in scena con la distruzione dell’Ospedale Pacini.
Carlo Vivarelli, consigliere comunale del Partito Indipendentista Toscano del Comune di San Marcello Piteglio.
A seguire la lettera che inviata ai sindaci di Abetone Cutigliano e San Marcello Piteglio, e ai membri della Consulta.
San Marcello Piteglio, 15 Aprile 2019.
Da Carlo Vivarelli, consigliere.
Al Presidente della Consulta, Dott. Rimediotti.
Per conoscenza ai membri della Consulta per la Salute, ai sindaci di Abetone Cutigliano, agli organi di stampa.
Le riassumo per punti le mie comunicazioni e le mie proposte alla Consulta per la Salute
Premetto che considero il documento presentato dalla Regione un ricatto, e che non lo sottoscriverò mai. Mi ritengo saldamente legato al mio patto con la popolazione, da me firmato fisicamente pubblicamente nella campagna elettorale del 2017, con il quale mi impegno ad esigere sia il riconoscimento dell’Area Disagiata che sia l’ottenimento di un Pronto Soccorso accreditato: punto, questo, del tutto assente da questo documento di proposte.
Inoltre, oltre a risultare un ricatto, questo documento dovrebbe essere accettato dalla Consulta: questo almeno quello che risulta dai resoconti della stampa. Spero che i componenti della Consulta rifiutino questa furbata e che si rifiutino di accettare il documento, che significherebbe un avallo a questo sostanziale ricatto, posto in essere da una Giunta regionale che i sindaci dovrebbero denunciare alla magistratura per aver distrutto l’Ospedale di San Marcello P.se, per non averlo restaurato nella sua precedente operatività, mettendo, come attualmente accade, in pericolo la popolazione del nostro territorio.
Voglio sottolineare con forza che né la Consulta né i nostri consigli comunale devono alcuna risposta alla Regione Toscana. I nostri due consigli comunali si sono chiaramente e pubblicamente espressi nell’Agosto 2017 in seduta congiunta chiedendo alla Regione Toscana che la nostra zona venga dichiarata Area Disagiata e che vogliamo la restaurazione di un Pronto Soccorso accreditato.
Prendo atto che la Regione Toscana, nel documento a noi fatto pervenire furbescamente a ridosso di una manifestazione di protesta contro la Regione Toscana stessa, non accetta di fatto le nostre richieste di base. Considero questo un atto ostile da parte di una Giunta del tutto delegittimata politicamente, con un Presidente di Regione che non appartiene più al Partito che lo ha eletto.
Chiedo che la Consulta, nella riunione del 15 Aprile 2019 non dia alla Regione nessuna risposta, e a mio avviso nessuna risposta devono nemmeno i sindaci alla Regione: è la Regione che di fatto dice NO alla nostra richiesta di riavere il Pronto Soccorso che ci è stato da loro rubato, mi risulta senza che esso furto sia stato sancito da nessun documento ufficiale: fatto questo che dovrebbe essere semmai elemento di indagine da parte dell’autorità giudiziaria.
Chiedo dunque che la Consulta comunichi ai sindaci di non dare nessuna risposta al documento della Regione Toscana, e chiedo che i sindaci si attengano esclusivamente a sostenere la richiesta di area disagiata, che ancora non è stata sancita, e alla richiesta di ricreazione del Pronto Soccorso.
Chiedo inoltre che la Consulta prenda semplicemente atto dei dichiarati propositi della Regione Toscana, mettendo in essere degli strumenti di controllo riguardo a tali propositi, che ovviamente sono da giudicare positivi.
In definitiva, chiedo che il dato politico della deliberazione dei consigli comunali congiunti dell’Agosto 2017 resti inalterato e che la Consulta si occupi soltanto degli altri aspetti evidenziati dal documento della Regione.
Comunicazioni e proposte
1- Ho trovato inaccettabile che alla riunioni della Consulta sia stato presente il sig. Gualtierotti, condannato per rimborsi non dovuti mentre era presidente della ex Comunità Montana. Esigo di sapere per quale motivo questo signore era presente ai lavori della Consulta, e chi esso signore rappresenta. La invito a comunicare a questo signore, ripeto, condannato dalla magistratura, a esimersi dal presenziare, addirittura prendendo la parola, ai lavori della Consulta. È un fatto vergognoso: questo signore era presidente dell’ex comunità montana mentre da questo ente venivano derubati decine di milioni di euro, che gli incapaci che dovevano controllare e riportare nelle casse pubbliche, si sono fatti sfilare sotto il naso.
Se rivedo questo personaggio all’interno della sala dove si svolge la consulta ne chiederò immediatamente l’allontanamento, ed esigo, assolutamente, che non gli venga mai più consentito di prendere la parola.
2- Chiedo che la Consulta nomini immediatamente un nuovo consiglio direttivo, questa volta composto nella presidenza e vicepresidenza da rappresentanti politici, per evitare che il direttivo stesso possa decadere. Ovviamente preservando come in precedenza la presenza delle associazioni all’interno del direttivo stesso.
3- Chiedo che la Consulta nomini dei responsabili che si occupino e seguano permanentemente gli argomenti che la Consulta ritenga degni di esserlo. Faccio l’esempio di alcune delle questioni emerse nel tempo nel corso dei lavori della Consulta: La questione delle infermiere del territorio; la questione delle problematiche legate al Cup; la questione delle problematiche legate ai medici di famiglia; la questione delle problematiche legate alle visite svolte fuori del nostro territorio e che costringono la nostra popolazione, specie se anziana o difficilmente trasportabile, a snervanti , faticose e costose trasferte.
4- Propongo che la Consulta possa essere aperta permanentemente a tutti i consiglieri comunali dei due consigli di Abetone Cutigliano e San Marcello Piteglio.
[carlo vivarelli]